(Tommaso Merlo) – Il mondo intero si augura che l’Iran sconfigga Israele e spazzi via il sionismo. Una vittoria storica che fermi il genocidio a Gaza e trascini quel terrorista di Netanyahu ed i suoi complici davanti ad un tribunale internazionale. Ormai dalla parte di Israele rimangano giusto una manciata di politicanti e giornalisti venduti, il resto del mondo ha capito la verità dopo decenni di manipolazioni propagandistiche. Se il Medioriente sanguina da decenni è per colpa dei deliri sionisti, un mix tossico di rigurgiti religiosi e fascisti che impedisce ogni compromesso politico. L’illegale aggressione all’Iran ma anche il ricorso alle menzogne, non è nulla di nuovo. Sono decenni che si fingono vittime quando in realtà sono i carnefici. Sono decenni che ripetono la panzana del diritto a difendersi ed esistere che negano agli altri. Sono decenni che calpestano le leggi e le istituzioni internazionali nella piena impunità grazie alla complicità dell’Occidente. La speranza del mondo intero è che la disperazione di quel terrorista di Netanyahu lo abbia portato a fare un passo più lungo della gamba. Attaccando a tradimento un paese non solo lontano ed enorme rispetto ad Israele ma anche dotato di una potenza militare superiore e una strategia vincente. Israele e la stampa mainstream occidentale stanno censurando duramente, ma i colpi che sta subendo Israele sono devastanti ed è impensabile li possa subire a lungo. L’Iran non mira civili di proposito come dimostrano i numeri delle vittime israeliane, ma colpisce obiettivi militari e strategici che Israele ha piazzato in aree densamente popolate, come dicevano facesse Hamas. A conferma di come ogni accusa dei sionisti sia in realtà una ammissione. Tra gli obiettivi colpiti spicca la sede di Microsoft locale accusata da mesi di fornire supporto informatico al genocidio. In tre anni di sterminio a Gaza, Netanyahu non ha ottenuto nulla se non sputtanare a vita il sionismo. E un conto è massacrare civili inermi ed intercettare mortai costruiti coi tubi delle lavatrici, un conto fronteggiare missili ipersonici tecnologicamente più avanzati delle proprie difese aeree e pure molto precisi e devastanti. Israele è poi stremata da anni di guerra inutile e detestata come non mai, ma Netanyahu ha colto l’ultima occasione che aveva per coronare i suoi sogni giovanili e conquistare la gloria. Vedremo se vi riuscirà o se passerà alla storia come il becchino di Israele. Gli americani stanno già combattendo al fianco dell’esercito israeliano nelle retrovie ma Netanyahu ha bisogno delle superbombe americane per far saltare i siti nucleari iraniani e vuole un cambio di regime che però non si ottiene per corrispondenza ma serve qualcuno che mette i “boots on the ground” e marci verso Teheran. Non una passeggiata di salute anche perché invece di sfaldarsi, a seguito dell’aggressione il regime degli Ayatollah si è ricompattato con tanto di cortei per strada. A Netanyahu servono disperatamente gli americani, ma Trump ha frenato di colpo. In parte perché è un palazzinaro egocentrico e non certo un illuminato statista, ed in parte perché il suo movimento è in rivolta contro di lui. Chi lo ha votato non vuole l’ennesima guerra per conto di Israele, mentre i sionisti che gli hanno finanziato la campagna elettorale non aspettano altro. Una morsa pericolosa mentre i suoi indici di gradimento continuano a battere ogni record negativo. Nel frattempo, le navi cinesi sono apparse nel Golfo Persico a supporto dell’Iran e Putin è più loquace del solito a dimostrazione di come si rischi un altro pantano ucraino e pure potenzialmente nucleare. Quanto agli europei, hanno riscoperto di colpo la diplomazia ma invece di parlare con Israele che detiene bombe atomiche illegalmente e scatena guerre di continuo, fanno pressioni sull’Iran che non ne ha. A Gaza intanto continua l’ignobile sterminio di esseri umani colpevoli di avere fame e si attende un missile iraniano che costringa i carnefici ad arretrare. Il tutto mentre il mondo si augura che l’Iran sconfigga Israele e spazzi via il sionismo per sempre. Una vittoria storica che trascini quel terrorista di Netanyahu ed i suoi complici davanti ad un tribunale internazionale e permetta finalmente ai palestinesi di ottenere gli stessi diritti garantiti agli altri popoli a partire da quello della libertà.