
(Dott. Paolo Caruso) – Dopo un gran parlare delle criticità e delle disfunzioni presenti nella sanità siciliana, il governo di centrodestra presieduto dal Presidente Schifani ancora oggi non è riuscito a risolvere i gravi problemi che attanagliano la sanità regionale. Carenza cronica di personale sanitario, medici, infermieri, tecnici, ecc. rappresentano uno dei punti essenziali che rendono fragile il sistema. Lunghe liste di attesa per accertamenti e visite specialistiche sono la punta dell’iceberg di una sanità regionale che non sa dare risposte alle richieste di salute dei cittadini. Mentre la Sicilia langue per un Ssn al collasso, ci sono 130 milioni di euro di appalti nella sanità pubblica, che i comitati d’affari già sono pronti a spartirsi. I definanziamenti e i tagli poi del governo nazionale di 140 milioni di euro del Pnrr, rendono ancora più virulento il sistema di precarietà che emerge nell’isola. Il diritto alla salute sta scomparendo fagocitato dagli interessi dei privati. Dopo l’inchiesta “sorella sanità” del recente passato, gli scandali si moltiplicano a macchia d’olio come quello del criminale ritardo dei referti istologici all’Asp di Trapani culminato dopo un mese con le dimissioni del Direttore generale, senza che da parte del governo regionale si sia voluto affrontare fino in fondo il problema delle responsabilità politiche, dalla Presidenza Schifani all’Assessorato alla salute. Non mancano poi gli scandali di natura giudiziaria emersi proprio in questi giorni con l’ inchiesta della guardia di finanza sugli appalti pilotati nella sanità siciliana, culminata con l’arresto dell’ esperto nominato dalla regione, Antonino Sciacchitano, e la denuncia nei confronti di manager, imprenditori, professionisti e faccendieri. Un comitato d’affari che la politica di governo non poteva non sapere e dal quale probabilmente traeva vantaggi. Un’ altra indagine giudiziaria per corruzione scuote il “Palazzo” coinvolgendo questa volta il Presidente della Assemblea regionale, Gaetano Galvagno, di Fratelli d’Italia, e due dei suoi più stretti collaboratori. Sconcertante il continuo emergere di falle nel sistema e di illegalità e corruzione, mentre le inefficienze si amplificano e colpiscono i cittadini nel diritto alla saute. Il governatore Renato Schifani intanto ha sollevato dall’ incarico il Presidente dell’ Organismo indipendente di valutazione della performance regionale, da Lui nominato, e finito agli arresti domiciliari, riproponendo così la “verginità” politica della sua presidenza. Uno sfascio generalizzato di cui sono responsabili Schifani e il suo governo. Un mea culpa di tutta la politica regionale e anche di quella nazionale che con i finanziamenti sempre più limitati, il mancato avvio dei concorsi, la riduzione del personale medico e infermieristico, la cronica mancanza di posti letto, e l’assenza nei territori delle Case di comunità ha portato la sanità pubblica progressivamente al collasso. Anni e anni di interferenze della politica nella gestione della salute pubblica, rivolte esclusivamente alla produzione del consenso, hanno portato la Sanità sull’orlo del baratro. Le scelte clientelari della Politica nella gestione delle ASP, gli equilibri di forza dei partiti di governo e all’interno degli stessi, hanno provocato la mancata nomina del Direttore generale nelle ASP acefale di Trapani e di Palermo. La nomina poi dell’ Assessora alla Salute, Daniela Faraoni, in pieno conflitto di interessi con il suo recente passato di Manager della Asp 6 di Palermo, quindi controllore e controllato, rappresenta una vera “chicca” nella politica clientelare del Presidente Schifani. Schifani prende ancora una volta per i fondelli il popolo siciliano cercando di camuffare gli errori e le colpe del suo governo, promuovendosi e autoreferenziandosi, mentre il declino della sanità pubblica in Sicilia é inarrestabile e sotto gli occhi di tutti.
Da sempre la Sicilia viene governata da incapaci e in diversi casi da disonesti, oggi con l’attuale presidente destrorso probabilmente ci troviamo a raschiare il fondo del barile.
Perché meravigliarci dunque?
I primi finanziamenti del PNRR arrivati in Sicilia sono stati usati per promuovere feste paesane, goliardie rionali e tante sagre di qualunque cosa.
Qualcuno ha protestato?
Qualcuno si è indignato?
Alla prossima tornata elettorale rivoteremo gli stessi che ci affamano e che ci privano dell’assistenza sanitaria… forse ci meritiamo questi “marchesi del Grillo”.
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Schifani? Si l’allievo di scilvio : ha superato il maestro!
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e bè a schifiuani finisce pei siciliani col kul a strisce e chi ll’ha votato sarà che se l’è meritato?
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era l’ora che sodoma e gamorra cadesse…
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E questo mica è da buttare:
La Finanza ha scoperto 9.100 evasori totali e frodi per 2 miliardi su soldi pubblici e spesa sanitaria
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La sanita’ siciliana e’ allo sbando da molto prima che Schifani venisse eletto a dirigere la Sicilia.
Lui ha le sue colpe, ma chi lo ha preceduto nei tempi passati non ne e’ esente.
I viaggi per curarsi fuori regione non sono una novita’ dell’ultima ora, esistono da tanti anni.
La Sicilia riceve fondi del SSN , pesati per la popoöazione, l’eta’, il carico epidemiologico stimato, in misura piu’ che proporzionale rispetto ad altre regioni; cio’ nonostante non riesce a garantire i LEA; questo significa che il problema non e’ unicmaente legato alla quantita’ di risorse ma anche a come vengono gestite, spese e li la colpa non e’ solo della politica, ma anche di tutte le figure tecnico-professionali e burocratiche che lavorano nel settore.
L’articolo denuncia giustamente la riduzione dei fondi del PNRR, ma non chiarisce se il taglio di tali fondi e’ dovuto ad un dirottamento delle risorse fatto dal governo o al fatto che i progetti che avrebbero dovuto essere finanziati non sono stati fatti, approvati; lo presenta invece come una punizione senza chiarire se e quali responsabilita’ siano da attirbuiire alla regione.
Le colpe dello sfascioo della sanita’ siciliana sono molteplici e ben piu’ gravi perche’ coinvolgono l’intera popolazione, quella stessa popolazione che accetta, tollera, quando non esalta il clienteleismo e che’ e allo stesso tempo vittima dei danni che essa stessa crea.
Lo sfascio della sanita’ siciliana e’ solo un capitolo del libro intitolato sfascio culturale e non riguarda solo la sanita’ e solo la Sicilia
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