(Tommaso Merlo) – Quella all’Iran è l’ennesima aggressione illegale di Israele. E a detenere illegalmente bombe atomiche è Israele, non l’Iran fino a prova contraria. L’aggressione israeliana all’Iran è parte della strategia sionista per dominare il Medioriente con la forza ed avere mano libera nel perseguitare i palestinesi. Sentire certi media e politicanti parlare di diritto di Israele a difendersi, fa capire il livello infimo in cui siamo precipitati. In un periodo storico così turbolento siamo in mano alla peggiore classe dirigente di sempre. La propaganda ha rimpiazzato la realtà e si percepisce un vuoto davvero preoccupante. Ci stanno trascinando verso un’altra guerra mondiale contro la volontà popolare, senza un vero perché e nemmeno uno straccio di dibattito pubblico. Come se la guerra fosse un affare loro e non fossero invece i cittadini a finanziarla e andare a morire in trincea. Stanno sottraendo una quantità folle di risorse pubbliche a famiglie già drammaticamente impoverite da una crisi ormai permanente e pian piano passeranno a spargere paura e addestrare i giovani da mandare a morire al fronte. Tutti in guerra per arginare le peraltro false mire espansionistiche di Putin che è pure un santo rispetto a quel terrorista di Netanyahu che invece lorsignori sostengono. Un livello di incoerenza ed ipocrisia ormai da barzelletta e un dibattito politico da bar con isterismi russofobi da una parte e il solito sionismo di potere dall’altra. Davvero preoccupante, in un periodo storico così complesso, abbiamo una spaventosa carenza di personalità politiche all’altezza. Dai grandi del dopoguerra siamo passati a dei nani e quindi ad un vuoto politico tale da permettere alle lobby di spadroneggiare, a partire da quella della guerra. E viene il dubbio che non sia un caso se la politica ma anche l’informazione siano precipitate così in basso, come se il vuoto servisse a chi comanda davvero di avere mano libera. Ma la qualità della classe dirigente è un drammatico problema non solo italiano se si pensa al duo tragicomico Macron-Starmer o al tedesco Merz, un lillipuziano bellicoso rispetto alla Merkel. È come se i partiti politici non fossero più in grado di selezionare le personalità politiche migliori. Gli uomini di valore stanno alla larga da una politica sempre più ciarlatana e quei pochi che si buttano vengono sopraffatti da ruffiani, tifosi e dagli utili idioti dei capipopolo di turno. Una deriva evidente. Con politicanti che parlano per slogan dicendo tutto e il suo contrario, che mentono spudoratamente e senza fare una piega, che si omologano a seconda della propria convenienza. Conta solo speculare spregiudicatamente sugli umori del popolino e bucare mediaticamente per controllare lo storytelling. E se la favola dice che Putin è l’uomo nero e Netanyahu il capo di una democrazia modello intenta a difendersi, saranno queste le fregnacce che diranno davanti alle telecamere. Ma rimane Trump l’emblema di tale deriva, passerà alla storia la penosa parata militare che ha voluto il giorno del suo compleanno davanti alla Casa Bianca. Un flop clamoroso mentre milioni di americani scendevano in piazza in ogni angolo del paese a manifestare contro di lui, un disastroso “king”. Anche lui incoronato grazie ad una curva di leccapiedi ed uno storytelling infarcito di fregnacce tra cui quella della pace. Dai giganti del dopoguerra siamo passati ad un’era di nani dall’ego tossico. La politica è diventata carriera e palcoscenico invece di genuino servizio e perfino sacrificio verso la collettività. Sono spariti i politici con un proprio bagaglio anche culturale e uno spessore anche umano che è garanzia per tutti di onestà intellettuale, sensibilità, saggezza e lungimiranza. Ed eccoci qui, in un vuoto politico spaventoso, diretti verso ad uno scontro atomico con Putin mentre Israele aggredisce illegalmente l’Iran per proseguire indisturbato la persecuzione dei palestinesi. Un periodo storico davvero turbolento, in mano alla peggiore classe dirigente di sempre.