
(Tommaso Merlo) – La grande maggioranza del popolo sovrano schifa la classe dirigente ed i loro partiti e vorrebbe proposte nuove con cui girare pagina. È tutto il circo politico che non ha più senso e questo perché non è più credibile dopo decenni di chiacchiere a vanvera ed ipocrisie. Oggi l’offerta politica italiana non è all’altezza e non votare è una forma di opposizione. Punto. Anche coi referendum, sono stati i politicanti a distruggerli non rispettano il voto degli italiani che stanno ancora aspettando l’acqua pubblica per dirne una. Ad arrabbiarsi di più sono i tifosi innamorati di qualche capopopolo che vorrebbero quei voti smarriti. Campa cavallo. Cornuti sì, mazziati anche no. La colpa non è dei cittadini delusi, è di classi dirigenti che non ammettono il loro fallimento storico ed anzi impongo la loro presenza ad oltranza. La domanda è come uscirne, come cambiare un sistema democratico in pericoloso declino. Inutile sperare in un miracolo e cioè che le classi dirigenti tolgano il disturbo spontaneamente, la carriera è tutto quello che hanno e tradizionalmente in Italia non mollano nemmeno ad un passo dalla tomba. Per girare pagina le strade sono due. La prima è dall’interno e cioè che i rari tifosi superstiti prendano atto della drammaticità della situazione ed abbassino le bandiere, tornando cittadini liberi e invece di baciare le chiappe a qualche improbabile capopopolo, pretendano che il loro partito si riformi dalle fondamenta. Nuove facce, nuove idee, nuovo modo di intendere e fare politica. Cercando di capire perché i cittadini sono schifati ed impegnandosi a riconquistare la loro fiducia. Si chiama democrazia, sono i partiti che devono rappresentare il popolo e non viceversa. L’altra strada è lanciare qualcosa di nuovo, un movimento che dall’esterno sfidi le vecchie cariatidi partitocratiche e abbia come obiettivo una nuova fase democratica in cui il popolo torni ad essere sovrano. Perché il punto è questo. Sulla carta la sovranità appartiene al popolo ma nei fatti non contano più nulla nemmeno i politicanti che hanno abdicato a potentati e mercato e conformistici luoghi comuni e consessi tecnocratici. Dalla sovranità popolare siamo passati alla sovranità lobbistica. Con anche la presa in giro che ad ogni carnevale elettorale i politicanti promettono sovranità a catinelle per raccattar voti. I politicanti sono diventati una sorta di lobby intermediaria a sé il cui scopo è galleggiare su qualche poltrona illudendo i tifosi superstiti con qualche panzana. La loro strategia di sopravvivenza è quella di fare i finti tonti ed insistere ad oltranza. Sanno benissimo che gran parte dei cittadini sono disgustati, ma se ne fregano dato che non ci sono reali alternative e alla fine a loro anche se votano solo quattro gatti basta che tre lo facciano per loro. Si godono quindi l’alta società occupandosi sostanzialmente di marketing in una campagna elettorale ormai permanente e sperando che la palla torni o resti a loro. L’unica cosa che temono le vecchie cariatidi partitocratiche, è che sorgano vere alternative politiche. A quel punto si scatenano come delle furie. Lo si è visto col Movimento trattato peggio della mafia dall’establishment politico e mediatico. La sua vera colpa era proprio quella di essere esterno al sistema e di proporre un cambiamento vero che avrebbe fatto finire nell’umido della storia lorsignori. Ed è proprio l’esperienza del Movimento a dimostrare che la nascita di qualcosa di nuovo e realmente alternativo, non è affatto utopia. E oggi meno che mai. Non servono strutture, serve che l’esasperazione di milioni di persone converga su un progetto intelligente. Se uno come Di Battista tornasse in politica prenderebbe da solo più voti del Pd e Conte inizierebbe a corteggiare lui per qualche salvifica alleanza. Ma anche a destra è così, se emergessero delle personalità di peso nuove, spazzerebbero via tutto. L’esasperazione è bipartisan ed è per questo che stanno attentissimi a selezionare le nuove leve e censurare ogni voce libera alternativa. La vera partita politica oggi è questa. Da una parte un sistema fallimentare che non vuole cedere e nemmeno riformarsi, dall’altra parte cittadini schifati che vorrebbero forze che li rappresentino davvero e che gli ridiano centralità democratica. Nessuna utopia e nemmeno nessun dramma. La realtà e la società sono in continua evoluzione e quindi anche la politica deve tenere il passo per riuscire a rappresentare le nuove consapevolezze popolari ed avere così senso. Altro che marketing, i cittadini devono tornare protagonisti della storia e in prima persona. Il cambiamento anche rivoluzionario della politica garantisce vera rappresentanza ed è quindi essenziale per la sopravvivenza della stessa democrazia.
“I politicanti sono diventati una sorta di lobby intermediaria a sé il cui scopo è galleggiare su qualche poltrona illudendo i tifosi superstiti con qualche panzana.”
Rende bene l’idea.
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“L’altra strada è lanciare qualcosa di nuovo..”
Credo sia la soluzione che emergerà. È solo questione di tempo.
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sperem, ma verrebbero subito trucidati come i 5 stelle , questo paese è irriformabile ci sono troppi ladri che intendono continuare l opera intrapresa ,fosse solo lo stipendio e prebende tea cui si destrestreggiano abilmente per conoscenza del tessuto e conoscenze ( cane non mangia cane) e po vivono troppo a lungo per sperare nella loro dipartita ,d’altronde possono permettersi cure che noi umani possiamo sognarti ( vanno tutti al San RAFFAELE mica a Seveso )
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Eppure la storia recente del m5s ha dimostrato che contro il Sistema non c’è nulla da fare…il nuovo viene sempre colpito oltre dal sistema nazionale anche da quello internazionale…il Diba farebbe la fine che ha fatto il Grillo..costretto ad uccidere la propria creatura.
Puoi solo tacitare il dissenso … ma il potere no!
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Le risorse che vengono sottratte agli italiani da almeno trent’anni sono beni finiti (cioè non infiniti). E anche la pazienza ha un limite.
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Nel mondo reale chi provoca fallimenti deve andare fuori dai cgln. Girano le stesse facce da vari decenni nonostante i disastri compiuti. E poi guarda i giornali: sono aziende private in caduta libera ma campano di sussidi. È tutta una partita di giro.
Devono andare tutti a casa!!
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Tornare al Popolo Sovrano? Suvvia, andiamo! Ma quando mai lo è stato? O sarà colpa mia che me ne son dimenticato?
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Io spero che nasca il “Merlo dream team”, con dentro tutti quei personaggi che hanno in tasca la ricetta per farsi amare/votare dal 70% degli “schifati dalla politica” che hanno snobbato i referendum.
Così forse si renderanno conto che il “popolo santo buono e sempre giusto” schiferà pure loro quando passeranno dalle succulente chiacchiere da pseudo ribelli evoluti che “hanno capito” a chiedere voti per la “poltrona”, termine tanto in voga nella disprezzante retorica del dream team.
Non siate timidi e regalateci questo dream team che il sempre incolpevole popolo desidera ardentemente.
Tanto poi, se non vi vota nessuno o quasi, è già pronta la giustificazione evoluta:
lagggente non ci ha votato perchè, schifata dai vecchi partiti, ha perso la fiducia. Lagggente non ha mai colpe, ci mancherebbe!
Ovviamente questa tesi non spiega come mai le nuove generazioni, che poco prima di arrivare all’età del voto guardavano Dragon ball, già abbiano nel DNA lo schifare la politica.
La mia tesi è che c’è stata e c’è una massiccia campagna di disinformazione, soprattutto ad opera del mondo della controinformazione che, invece di spiegare che la politica è compromesso, ha fatto diventare la parola “compromesso” sinonimo di “tradimento”. Così facendo, anche l’ovvio compromesso dell’accettare il fatto che non esisterà mai il partito che farà il 100% di cose a noi gradite, che è la NORMALITA’, diventa qualcosa di sporco di cui ci si deve vergognare. Fino a quando esisterà questa narrazione retorica ad uso e consumo di gonzi che vogliono sentirsi speciali, puri, superiori e soprattutto furbi che non si fanno fregare, ci sarà sempre una buona parte di persone che non andrà a votare e troverà il presunto marcio pure in ciò che dovrebbero apprezzare, anche fuori dalla politica.
Esempio è un recente video della solita venditrice di indignazione che è riuscita ad affermare, senza scoppiare dal ridere, che la “barca di Greta” che conteneva aiuti diretti a Gaza, che poi è stata sequestrata da Israele, è servita per non parlare più di Israele ma solo di Greta. A lei non la si fa! A coloro che ritengono anche minimamente accettabile questo genere di intrattenimento, altro non è, dico che dovreste riflettere sulle conseguenze negative che la falsa retorica del #sontutiuguali sta causando nel mondo. Pur di farvi credere che vi dicono le verità nascoste, e farvi sentire “quelli che hanno capito, così da poter campare di abbonamenti e donazioni, non si fanno scrupoli nel far credere che non ci siano differenze tra i vari schieramenti politici in Italia e non solo. Bugia che incide pesantemente sulle vite di tutti. E’ la solita vecchia retorica che mira al vittimismo (#hastatolapolitica) e alla deresponsabilizzazione del pubblico pagante: non votando non sei responsabile di niente e la TUA vita è più leggera. Che meraviglia! Si chiama menefreghismo e non è un’invenzione recente.
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Non ci conosciamo di persona ma ti immagino, sulla base di quello che scrivi, intorno ai 45 anni, non ancora sazio di fregature e convinto uomo di sinistra che crede fermamente nella democrazia rappresentativa. Ti lascio il tempo di maturare ancora un pò lasciandoti l’illusione che chi ti rappresenta (inteso nel suo insieme, non Giuseppe Conte) sia lo stesso che cura i tuoi ed i nostri interessi.
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Praticamente stai dicendo che per la paura di prendere fregature (soggettivo) dovrei fare come Ponzio Pilato: scegliete voi.
No grazie. Preferisco rischiare, SAPENDO CHE MAL CHE VADA NON HO PEGGIORATO NIENTE, piuttosto che vantarmi inutilmente di essere “quello che non si fa più fregare”.
Dubito che tu, dopo che da ragazzino hai preso fregature in amore e da amici, sia diventato un’eremita che ha fatto voto di non avere più relazioni.
Questa tua tesi della paura della fregatura è smentita dalla scarsa affluenza ai referendum. Non c’erano partiti da votare, ma l’affluenza è stata molto più bassa che alle politiche. Ciò dimostra che la fregatura e il tradimento provengono da coloro che a votare non ci sono andati.
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E allora a me quanti anni daresti, ché sono ancora qui, “pasionaria” (cit. Gae) più che mai, nonostante 70 anni di fregature, dici tu?
Forse non mi aspetto la perfezione (si fa per dire) che i duri&puri credono di aver acchiappato e perduto…
Forse il segreto è non avere aspettative di perfezione da esseri umani, ma cercare tra tanti quello che più ha meritato la propria fiducia e sostenuto gli stessi valori, senza idealizzare nessuno.
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Che dire poi dell’ affermazione “ serve che l’esasperazione di milioni di persone converga su un progetto intelligente. “……bello! Dove, quando e come nella storia? Perché dopo la prima guerra mondiale, con un bel numero di esasperati, sono arrivati il Fascismo, il Nazismo ed il Franchismo…..dopo la rivoluzione russa, è’ arrivato lo stalinismo……E dopo una delle più difficili prove di esasperazione, la seconda guerra mondiale, con 50 milioni di morti, non mi pare ci siano stati tutti questi progetti intelligenti, basta vedere come si è ridotta l’ Europa, direi priva di intelligenza minima…..Forse servirebbero persone criticamente e razionalmente intelligenti che si sentano responsabili della costruzione di un progetto fattibile, prima di arrivare all’ esasperazione che è condizione dove le peggiori pulsioni coesistono insieme a spinte virtuose di cambiamento…..sarà un caso, ma ad oggi sono prevalse le prime! Abbiamo solo una guerra ed uno sterminio in corso, una classe politica dirigente europea acefala, un governo nazionale imbarazzante, una crisi sociale e culturale dilagante, un referendum sui diritti dei lavoratori a cui è stato risposto chi se ne frega, persino dai lavoratori, quale altra esasperazione serve? Perché io rispettosamente parlando sarei poco, poco esasperata, soprattutto da chi continua a sostenere che non andare a votare per il referendum sia intelligente! Ci dica praticamente come costruire il progetto, perché votare contro norme che privano di diritti, sarebbe stato un buon inizio…..invece è stato scelto il chi se ne fo@@e!
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Prima scrive: ” il non voto è una forma di opposizione”; poi ” loro anche se votano solo quattro gatti basta che tre lo facciano per loro” Dunque, si rende conto che il non voto non costituisce opposizione, bensì FAVOREGGIAMENTO. Aristotele con la sua logica è vissuto invano.
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Ci sono persone di buona volontà! Persone rette che riescono a non farsi ingoiare dal sistema ma sono troppo poche purtroppo! Ricordiamoci sempre che la natura umana è debole e chi è forte al di là di essa è veramente rara avis!! Ma tanto rara!! Perciò ogni nuovo movimento che nascerà si guasterà e si farà mangiare! Anche grillo con i suoi intenti da elevato si è ridotto a fare accordi con il male assoluto: draghi.. capito questo, cerchiamo di fare il possibile per tenere saldi, i nostri principi e valori…
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⭐⭐⭐⭐⭐
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”Se uno come Di Battista tornasse in politica prenderebbe da solo più voti del Pd” Brutta cosa prendere per realtà le proprie speranze. A parte il fatto c’è Di Battista col ka220 che torna in politica, le comparsate da Cairo rendono molto di più e non corre nessun rischio, ma anche se si presentasse con un movimento suo prenderebbe meno voti di Sarah Wagenknecht alle elezioni in Germania. Sinceramente starcene
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(continua) in poltrona ad aspettare che emerga il movimento perfetto che ci piace al 100%, mentre la peggiore classe dirigente di tutti i tempi distrugge il paese, non è una strategia neppure lontanamente credibile. Chi la propone non si rende conto che, nonostante in Italia istruzione, sanità, previdenza e tutela del territorio siano in forte sofferenza, offrono livelli comunque più accettabili rispetto a molti paesi, non parlo solo degli Stati Uniti ma anche dell’Inghilterra, per fare un esempio.
Abbiamo ancora molto da perdere e da difendere subito, senza aspettare il salvatore della patria.
E poi anche basta con questa storia del popolo che è rappresentato male da una classe politica indegna: la abbiamo selezionata così proprio noi, votando male per decenni, dando credito ai peggiori ciarlatani da almeno trent’anni, tanto che adesso che ci sarebbe chi ci può rappresentare con dignità non siamo neppure in grado di riconoscerlo e perdiamo tempo a fargli le pulci invece di sostenerlo.
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Di Battista è un attivista parecchio impegnato: pubblica qualche libro, scrive i suoi testi e organizza i relativi e partecipati eventi teatrali; inoltre è presente sui social e ha anche lì un ottimo seguito. Campa di suo alla grande in pratica, e dubito che le ospitate in tv servano a fargli sbarcare il lunario. Però pensalo pure se ti fa piacere.
Chiaramente non so se deciderà o meno di buttarsi nella mischia (non lo ha escluso), ma una cosa è certa: dovesse prendere tale scelta, qualsiasi risultato ottenuto sarà solo frutto del suo impegno. Senza fretta, è la strada giusta.
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Fa cose, vede gente, campa di suo grazie alla visibilità che gli hanno dato i 5s e non ha nessuna intenzione di fare politica (a proposito, Schierarsi che fine ha fatto ?). Per creare un movimento nuovo, tra l’altro, con annessa classe dirigente ci vogliono anni e il 2027 è vicino, teniamoci la Meloni ancora per 20 anni e magari anche il prossimo che sarà anche peggio di lei.
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mi pare di ricordare un compenso di 2500 euro a puntata. Si può viverci bene. Leggo i vostri interventi e vi ringrazio, perché la vostra sincerità mi fa capire, spero, il ragionamento politico del grillino d antan. Che è il protagonismo gregario. Parlo dei duri e puri. La convinzione che un leader messianico corrisponda interessi politici più personali che collettivi, e la pluralità di obiettivi e richieste senza bisogno di canalizzarle in un programma politico. Che può non esistere mentre si manda aff tutto e tutti, ma che non può non esserci se si prova a governare. Non è la negazione della politica . È il bisogno di fingere un progetto politico, i 5 punti, per divenire una forza politica, e disamorarsi di chi ti vota, perché ti obbliga a scegliere tra dx e sx. Metà dei voti del 18 se ne andarono subito perché Salvini li rappresentava più di Grillo, solleticandone il razzismo mischiato con le belle idee socialiste. I taxi del mare era uno slogan leghista. Grillo non ha mai assunto ruoli politici perché sarebbe stato costretto a prendere posizione, perdendo l aura del santone, e con lui
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Scusate l’OT ma e’ troppo croccante…
(e poi forse non e’ neppure troppo troppo OT… )
Ad ogni modo ecco la famosa mucca bersaniana ormai arrivata nel corridoio…
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dalle mie parti si dice:Merlo si sogna cavalli dimenticando che con questo legno storto bisogna fare il crocifisso! Di battista non andrebbe oltre il 2%, lo stesso movimento cinque stelle al suo apice dovete fare compromessi atroci e così sarà sempre! Semmai il capolavoro lo ha fatto Berlusconi, quando nel 2006 ha ordinato ai suoi di votare il porcellum e tutto quello che ne è seguito! Se non si sottrae ai capi bastone di ogni partito, la possibilità di ricattare tutti i dirigenti e militanti sottostanti, minacciando loro di non candidarli mai a nulla, se non si torna ad una gestione minimamente democratica dei partiti ma come ora delegando tutto ad un tesserficio e ai grandi capi andrà sempre peggio. In altre parole, cominciamo con una legge elettorale democratica il resto un pó alla volta potrebbe seguire!
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Per combattere il nemico devi imparare a pensare come lui.. e poi agire esattamente all’opposto.. solo così potrai vincere
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Esisteva ed esiste ancora “un movimento” e non certo quello del non voto perchè quest’ultimo non porta da NESSUNA PARTE..anzi forse si, porta verso la DITTATURA.
Dicevo esisteva, ma esiste ancora:
1^ Stella =ACQUA PUBBLICA
2^ Stella = MOBILITA’ SOSTENIBILE .
3^ Stella = SVILUPPO
4^ Stella = CONNETIVITA’
5^ Stella= AMBIENTE
Cinque stelle che sono ancora un programma da attuare e che richiede partecipazione , onestà politica, onestà intellettuale, capacità e sacrificio nell’interesse della collettività .
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N&t, Conte le ha ampliate e approfondite, senza stravolgerle:
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La democrazia è complicata, è roba per adulti maturi. Nessuna persona di buon senso affiderebbe la guida di un autobus pieno di passeggeri ad un bambino di 8 anni. Con la democrazia è la stessa cosa, va affidata a cittadini in grado di valutare le informazioni che ricevono ed è necessario che il sistema dell’informazione dia le notizie corrette. Così, a prima vista, mi sembra che al momento non ci siano le condizioni minime per tenere in piedi una democrazia che si possa definire tale.
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Voglio dare un piccolissimo contributo alla discussione.
Che la classe politica sia nel suo insieme bocciata dagli elettori è solo parzialmente vero. Chi va a votare, ancora il 50-60% degli aventi diritto, sceglie un Partito, ma diciamolo, più spesso un leader che gli aggrada, in cui in qualche modo ripone fiducia. È vero anche che seppure un leader ha un apprezzamento, tale da solleticare il voto, del 30-35% ( è tanto), c’è sempre almeno un 50% ( non dico tutto il restante 65-70%) che “odia” quel leader.
La verità che i Partiti o Movimenti sopravvivono non più per progetti ideologici e culturali che seminano consenso, ma per vantaggi e opportunismi che concedono agli “affiliati”. Di primo, secondo e terzo ordine.
Il PD è il Partito emblema di Sistema. Si regge su un voto che difficilmente sarà mai meno del 15%. Sono clienti avvantaggiati, statici elettoralmente. E potrebbe crescere solo con una leadership forte e credibile. Che non c’è. Guardate che Renzi è stato una leadership forte e lo ha portato al 40% ( pur essendo intervenuti fattori esterni, tipo la paura dei “grillini”, ad averlo favorito). Poi, ovviamente, riconosciuta la cialtroneria di Renzi è andato in malora lui e ridimensionato il PD.
A Matteo Renzi è seguito l’altro Matteo: Salvini. Apparso credibile a più del 30% dei votanti governando con i 5stelle. La Lega ha uno zoccolo duro. Bisogna ammetterlo, meno clientelare del PD e più culturale, di mentalità, di interesse ( discutibile quanto si vuole). Ma al 30% su scala nazionale non sarebbe mai arrivato senza lo “spottone” che poteva cavalcare da MdI del Governo Conte I. Suicidandosi sulla spiaggia del Papetee, perché è stupido, Salvini ha chiuso la sua parabola politica da leader forte. Ora tutti sanno che è una mezza calzetta.
Forza Italia prendeva tanti voti per Silvio Berlusconi. Quasi il 50% del Paese lo odiava. Di quell’altro 50 lui rappresentava più della metà. Caduto lui ( e poi deceduto) resta un progetto pseudoliberale che si regge sul Potere mediatico e d’interesse di Mediaset e del mondo che gravita e gravitava intorno al Cavaliere. Tajani politicamente vale 0,1.
Il M5s esplose per la grande leadership di Beppe Grillo che seppe incanalare una grande voglia di cambiamento e di vfk. Oggi quell’entusiasmo è fortemente ridimensionato, per mille motivi. E anche in futuro un nuovo Movimento/Partito avrà più difficoltà a fare quei numeri. Il M5s di Giuseppe Conte vale dal 10 al 15% per Giuseppe Conte. Senza di lui il M5s sparirebbe, o quasi. Perché non emerge una grande leadership.
Ed il tema leadership ha la sua apoteosi con FdI e Giorgia Meloni. Ma veramente credete che FdI senza la Meloni possa sfiorare il 30%?? Con Donzelli? Con Lollobrigida? Sarà una str0nz1, sarà una Nan1, sarà la Ducetta etc.etc. ma gode ancora di un consenso personale, pure trasversale tra le classi sociali. Ovviamente governando come governa perderà voti, ma non tanti. Finché c’è lei FdI resterà sempre intorno al 25%. Perché ha la mentalità “piddina” di acquisire clienti, si rafforzerà alle spalle degli alleati, ed ha uno zoccolo duro che la vede come la più in gamba a “cantarle” alla Sinistra.
Tutto ciò per dire che un/una leader forte può trainare un progetto politico, più che un progetto politico forte può inventare un/una leader. È brutto? Probabilmente sì. Ma è così. Viviamo nella Società dell’apparenza, della visibilità. Pur se tutto può bruciarsi in poco tempo, l’impatto significativo, l’acuto, lo fa il/la leadership.
Di Battista è l’unico che ha le carte in regola per diventare leadership politica. Non prenderà certamente il 25% che toccò ai primi grillini, ma può subito avvicinarsi al 10% attirando voti trasversali e soprattutto di chi non votava. Fa bene a farsi vedere, a presenziare TV, social, teatri e quant’altro. Arriverà il suo momento ed è abbastanza intelligente da capire quando sarà. Non necessariamente nel 2027.
p.s. Per governare, con l’attuale legge elettorale, devi fare compromessi. Nessuno prenderà da solo il 50% + 1 dei voti. In attesa di Di Battista, il Movimento di Giuseppe Conte mi sembra la scelta migliore. Pure con alleanze…da vomito.
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Il M5S vale dal 15 al 20% e può anche arrivare al 25%. L’ultimo sondaggio di Pagnoncelli lo dà vicinissimo al risultato delle Politiche. Le Europee non vanno prese in considerazione, in quanto nelle liste non c’erano big in grado di attirare voti e Conte non era candidato. Se Conte si fosse candidato, anziché il 10% il M5S avrebbe preso il 12-13%. E avrebbe preso anche di più, se avesse messo in lista cacicchi e capibastone. Sono stati loro, infatti, che hanno portato il PD al 24%, e non la Schlein.
Io avverto un clima analogo a quello del 2013, quando il M5S allora guidato da Grillo divenne il primo partito d’Italia. Parecchi elettori che hanno votato FdI alle Politiche del ’22 sono delusi e alcuni di loro si stanno spostando verso il Movimento. Anche Conte ha detto che incontra per strada persone deluse che hanno votato la Meloni. Potrebbero essere nuovi potenziali elettori del Mov. Altri stanno arrivando dal PD e dall’astensione. L’impopolarissimo piano di riarmo e il peggioramento della crisi economica potrebbero spostare altri voti verso il M5S.
Meloni è in fase calante. E’ altamente improbabile che con un quadro socio-economico così critico (i dazi ci daranno la mazzata finale), le promesse tradite e il fallimento sui migranti, possa mantenere il consenso del 2022.
Ormai i cittadini votano in base alle promesse che vengono fatte in campagna elettorale, e se non si realizzano, cambiano partito o si rifugiano nell’astensione.
Con l’attuale legge elettorale, il M5S corse da solo alle Politiche del 2018 e poi andò al governo. Non occorre, quindi, stringere alleanze con altri partiti. L’alleanza con il PD è possibile solo se si troverà un accordo sui temi, altrimenti il M5S correrà di nuovo da solo.
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Il problema risiede nell’attuale struttura di governo. Fino a che i “rappresentanti del popolo” verranno eletti, dopo aver conquistato quella posizione opereranno esclusivamente per mantenerla e, solo marginalmente, si occuperanno di svolgere la mansione per la quale sono stati eletti. La situazione è ulteriormente complicata dalla presenza intermedia di quelle “Associazioni per Delinquere” che sono diventati i partiti. In cima al vertice si trova, naturalmente, il “Potere Economico” il quale, controllando i partiti e di conseguenza i cosiddetti “rappresentanti del popolo”, non opera certo nell’interesse della collettività.
Non esiste altra soluzione se non quella praticata nell’antica Grecia, i “rappresentanti del popolo” venivano sorteggiati e il loro mandato durava un solo anno. Le mansioni di governo venivano affidate ai soggetti più “virtuosi e competenti” e ai “rappresentanti del popolo” spettava di verificarne l’operato ed eventualmente di farli decadere. Questa forma di governo è definita Politeia (per Aristotele la Democrazia rappresentava la sua degenerazione).
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Egregio Thomas, ad Atene votavano in quattro gatti ( maschi, adulti e che avessero prestato servizio militare), essendo esclusi i residenti stranieri, le donne e gli schiavi. A Roma i vari comizi delle tribù che eleggevano edili, censori, pretori, tribuni e consoli rappresentavano già un passo avanti nella compartecipazione allargata alla gestione della Res Publica.
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Non vedo la correlazione esistente tra la mia critica al sistema elettivo e il fatto che la piccola società ateniese fosse molto diversa dalla nostra. E’ l’esistenza stessa di una “classe politica” a costituire il problema. La rappresentanza popolare dovrebbe essere un “servizio temporaneo” (come avviene per le giurie popolari) , non una “professione” e la gestione del governo essere affidata a soggetti competenti nel loro settore. Assunti per svolgere un ruolo e licenziabili come qualunque altro professionista.
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Al momento abbiamo al vertice del governo una “diplomata all’istituto alberghiero”, circondata da idioti. I rappresentanti del popolo pensano solo a come restare al loro posto (almeno fino al conseguimento di una lauta pensione), magari comprando voti. Ti sembra una situazione accettabile?
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e con lui la casaleggio ed associati, struttura di partito cui si appoggiava o i rappresentanti del cerchio magico grillino. Tipo il renzismo, avversario colpito ed affondato, da cui arrivarono i voti, tante persone che, come me, si allontanavano dal pd schhifati dal liberalriformismo. Cerchio magico chr era il gruppo di controllo del vecchio movimento. E che lo è ancora. Dibba è simile a Grillo, entusiastica ricerca di adepti, stesso programma del.m5s attuale, ma come Grillo con la necessità di un nemico, interno ed esterno. Per Grillo il pd non era certo un nemico. Due governi e il tentato assassinio di Conte e del Movimento, non più temibile se privato di Conte, il bau blu del sistema. In 2 anni e mezzo il Movimento era divenuto inutile agli scopi dell estabilishment, cioè catalizzare la rivolta sociale e anestetizzarla, rifistribuendola nello scenario politico più tradizionale. Il m5s poteva anche svanire, meglio se portandosi dietro Conte, che oltretutto è anche un terribile catalizzatore di consenso personale. Conte gli ha rovinato il gioco, riportando in vita il movimento ed i suoi elettori più politicizzati in senso progressista.
Dibba e Grillo hanno un nemico comune, Giuseppe Conte, e Dibba ha un finto nemico nel pd, che orienta il suo spettacolo mediatico, ma determina la sua presenza a Telecairo.
Credo facciano entrambi l’errore di considerare disponibili gli elettori di Giuseppe Conte, che sono la base del movimento di Conte, e che Grillo e Dibba hanno deluso pesantemente. A questo uniscono una cieca fiducia nell esistenza di praterie di voti nell astensionismo, cosa tutta da verificare. Come Renzi si attaccano come cozze al m5s che c è, provando a condizionarlo o a ostacolarlo per sembrare sempre becessaribe fondamentali. Col coro di rondoliniani che le cantano a Conte ogni minuto.
Chi apprezza Giuseppe Conte vuole che il movimento sia soggetto politico, non soggetto del teatrino dell antipolitica pro-sistema.
Dibba potrebbe rientrare solo se il sistema pd lo scaricherà, e questo accadrà solo una volta che, eliminato Conte, il suo agitarsi a declamare buoni principi non sarà più funzionale. Lui deve fare la parte del radicale avversario dell austera sobrietà di una brava persona che come pdc non sarebbe male.
Mi spiace di non aver visto dibba in piazza per Gaza, che è il suo encomiabile sforzo comunicativo. Ma l esperienza delle Europee mi fa dubitare della buona fede di chi è in affari con Carrai o fa l opinionista alla 7. Amen.
5s e Avs e piccoli cari oggi valgono già più del pd. Tornassero i dibbattistiani varrebbe forse più di FDI. Primo partito. Per vincerle, le elezioni serve un candidato premier, soprattutto se si voterà eleggendo direttamente il premier, dopo la riforma Meloni.
Se il vostro obiettivo è distruggere il m5s di Conte, per cortesia fatelo almeno fuori dalla nostra vista. E guardate che Renzi sarebbe disponibile a fare il vostro candidato premier. E salutatemi dibba. Mi piaceva, ma a frequentare Mentana non si diventa progressisti, ma reazionari.
mi scuso per la prolissità e per la frattura nel pistolotto, di cui non ho capito le ragioni
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Mah! Non so dove tu abbia letto, intuito, ascoltato da Di Battista parole contro Giuseppe Conte. Al punto da immaginarlo come Nemico dell’ex PdC.
Allusioni negative al Movimento degli ultimi anni, tali da farlo allontanare politicamente, sì, ma attacchi diretti, maligni come si deve ad un Nemico, a Giuseppe Conte mai.
Più spesso Di Battista non parla proprio del nuovo M5s. Attacca il PD, la Meloni, e i vari Sistemi di Potere.
Ho la sensazione che Dibba dia fastidio proprio perché è inattaccabile. E se si indossa la maglia del Tifoso, a chi non ha la stessa maglia “peste lo colga”.
Io non ragiono così.
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