La decisione del Viminale dopo le lettere da parte di frange estremiste putiniane e palestinesi

L'europarlamentare Pd Pina Picierno

(di Ernesto Ferrara – repubblica.it) – Il Viminale ha assegnato la scorta alla deputata europea del Pd e vicepresidente dell’Europarlamento Pina Picierno. Una decisione presa dopo un’escalation durata settimane di minacce e contestazioni arrivate via mail, per lettera, con post sui social. In particolare a preoccupare i responsabili del ministero dell’Interno che si occupano di monitorare situazioni di pericolo personale messaggi e intimidazioni da parte di gruppi filo Putin, e nelle ultime settimane anche da parte del mondo pro-Pal più estremista.

L’assegnazione della scorta, che sarà gestita dalla polizia di Stato, è stata già comunicata a Picierno. Un segnale del clima di particolare tensione di queste settimane come dimostra anche il caso dell’odio social verso la premier Meloni.

Picierno, esponente della minoranza riformista dem, sta mantenendo da mesi una posizione molto dura sia sulla questione Ucraina che sul Medio Oriente. A favore del riarmo europeo in chiave anti russa, anche in rotta con la posizione della segretaria Elly Schlein. E convinta anche che nel Pd occorra una condanna più netta dell’antisemitismo oltre a quella per i crimini del governo Netanyahu a Gaza. Per questo l’eurodeputata parteciperà, oltre che alla manifestazione pro Gaza di Pd-M5S-Avs di sabato 7 giugno a Roma anche all’evento del giorno prima, il 6, a Milano, promosso da Italia Viva e Azione.

Principalmente è comunque il clima di intimidazione a Picierno da parte di frange filo russe ad aver preoccupato il Viminale spingendolo alla decisione della scorta. A marzo scorso il noto giornalista Vladimir Solovyev, amico di Vladimir Putin e propagandista colpito da sanzioni Ue, risentito oltre ogni limite dalla cancellazione della sua presenza nella trasmissione Rai di Massimo Giletti, Lo stato delle cose, decisa dalla Rai, a poche ore dalla sua messa in onda, si era scagliato contro Picierno, che con un appello al direttore di rete e alla commissione di Vigilanza aveva lanciato l’allarme sulla presenza di un propagandista russo sulla tv pubblica. Solovyev la prese malissimo: “La sua bocca puzza di tirannia” fu il suo primo insulto indirizzato a Picierno, trasmesso dall’emittente russa Rossija 1.

E ancora, in italiano: “Ecco cosa devi capire, miserabile bestia pietosa, che vai contro tutti i principi della democrazia europea”. E poi, sempre in italiano: “Ma va’, idiota patentata”. Ancora, in russo: “Se tu osi, schifosa bestia, accusare me di disinformazione, allora cosa diresti di Donald Trump che sostiene che voi europei siete dei bugiardi? Cosa dici al cyberking americano Sachs che sostiene che la vostra russofobia è “pazzesca” (in italiano, ndr.)? Siete impazziti? Vergogna della razza umana”, ancora in italiano, “ecco chi sei. E notate: si intromettono negli affari del giornalismo italiano, ma hanno paura di intromettersi nelle elezioni romene”. Tutte frasi insolenti cui Picerno ha risposto senza alzare i toni: “Gli insulti dimostrano che le cose che facciamo qui (in Europa, ndr) hanno un impatto potentissimo, al punto che provocano una reazione così scomposta” da parte dell’interessato. Solidarietà a Picierno era arrivata da tutto l’arco costituzionale italiano e dall’intero Parlamento europeo.