(Tommaso Merlo) – Musk molla la politica in maniera penosa. Con la faccia piena di lividi ed i giornali americani che raccontano quanta droga assuma per tirare avanti. Basta guardarlo in faccia per capire quanto i soldi facciano la felicità eppure imperversa ovunque una realtà parallela che sprona le masse ad accumulare. Musk ha finanziato la campagna elettorale di Trump con 250 milioni di dollari e il presidente ricambia lodandolo per l’ultima volta dallo Studio Ovale, come fosse un membro facoltoso di un suo golf club. E ne ha ben donde. L’operazione Musk si è rivelata un plateale disastro per gli Stati Uniti e per Tesla, ma non per Trump che è riuscito a risedersi a quella scrivania e gli affari di famiglia vanno a gonfie vele. Trump lo ha ingaggiato all’apice succhiandogli brandelli di fama e dopo solo tre mesi Musk esce di scena con la faccia e la reputazione pieni di ematomi, mentre Trump prosegue il suo delirante reality-show. Ormai vive in un mondo tutto suo, crede cecamente alle sue menzogne e alla sua grandezza e continua a farsi i complimenti da solo mentre il mondo intero lo schifa. Più che politica, disturbo narcisistico della personalità e pure gravissimo. Il duo aveva promesso di tagliare trilioni di sprechi ed invece la spesa pubblica americana sta addirittura aumentando. Altro che motosega, forbicina delle unghie con cui l’uomo più ricco del mondo del paese più ricco del mondo, ha tagliato diritti a poveri cristi nostrani e pasti ai bambini denutriti del pianeta. Più che politica, psicopatia. Disturbo della personalità caratterizzato da assenza di empatia e tendenza al comportamento antisociale e pure gravissimo. La bella notizia è che l’umanità ha reagito ed il duo sta pagando un prezzo politico salatissimo. Trump si è ritrovato le strade piene di cittadini inferociti mentre Musk i concessionari vuoti. Il crollo verticale dei consensi di Trump è stato pari solo a quello delle vendite Tesla ma del resto i marchi personali sono così, seguono il destino delle personcine che hanno alle spalle. Trump sta comunque monetizzando la carica che ricopre mentre i furbacchioni che lo hanno votato sono scioccati. La realtà parallela che avevano in testa non ha nulla a che fare con quella che si ritrovano davanti al naso. Siamo piombati nella psicosi politica da cui emergono già alcune lezioncine interessanti. Tipo che l’oligarchia diretta non funziona. In attesa di tornare alla democrazia vera in cui il potere appartiene al popolo, meglio l’oligarchia tradizionale in cui i ricchi si comprano i politici e lasciano che siano loro a fare il lavoro sporco. In politica servono capacità di recitazione e una lingua biforcuta che pochi affaristi hanno, loro sono forti nel marketing e quindi in campagna elettorale ma una volta nei palazzi deludono perché dopo una vita intera a farsi gli affaracci propri e sgomitare, non riescono a smettere. Anche la brutta fine del complottismo nero è una lezioncina interessante in tempi di psicosi politica. Il successo del duo Musk-Trump si doveva anche alla crociata contro il “deep state” e cioè dietro a Biden e alle élite di Washington ci doveva essere chissà quale mistero e corruzione. Ed invece era tutta una bufala e si son ridotti a far cassa facendo finire in mezzo ad una strada i veterani del Vietnam mentre loro spendono e spandono peggio degli altri. Psicosi politica che alimentano realtà parallele e fregnacce che diventano politica ed incidono addirittura sulla storia. Ma la tendenza degli uomini a fantasticare malignamente non è una novità, le nuove tecnologie hanno solo amplificato il fenomeno generando deliri complottistici globali mentre la pandemia egoistica ha fatto il resto. Prima di tutto se stessi anche nel mondo delle favole. Ma la notizia è che il duo si scioglie. Con la faccia piena di lividi Musk torna a far esplodere siluri in cielo e a piazzare antenne e macchine nella speranza di salvare la baracca. Con la faccia spalmata di cerone arancione, Trump prosegue invece il suo delirante reality-show nella speranza che dall’immane caos che ha piantato possa venir fuori qualcosa di buono anche solo per caso, tipo qualche cessate il fuoco con cui rilanciare la sua malconcia immagine e rinvigorire i suoi tifosi. Siamo ridotti così, alla psicosi politica e alla speranza che la realtà che i cittadini si mettono in testa torni presto a coincidere con quella che hanno davanti al naso.