
(ilfattoquotidiano.it) – Invettiva veemente di Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia e vicepresidente della Camera dei deputati, contro il leader del M5s Giuseppe Conte, “reo” di aver utilizzato la parola “genocidio” per definire gli stermini incessanti e la politica criminale di Netanyahu a Gaza.
Ospite de L’aria che tira (La7), Mulè, spalleggiato da Alessandro Gonzato, giornalista di Libero e presenza costante su La7, tuona: “È inaccettabile, non si possono sentire queste robe qua. Stiamo attenti a usare questa parola: il genocidio è un’azione pianificata, deliberatamente preparata e portata allo sterminio di un popolo. Smettiamola perché è inaccettabile“.
Gli fa eco Gonzato: “Al curriculum vitae di Conte va anche aggiunto il fatto che lui ha invitato gli ebrei italiani a dissociarsi dal governo israeliano. Un’affermazione di una gravità assoluta, tanto che il capo della comunità ebraica di Milano ha detto che queste sono delle affermazioni di un razzismo che non è degno di un politico“.
“La parola dissociazione ricorda le Brigate Rosse“, commenta il conduttore David Parenzo.
Insorgono la storica Mirella Serri e il giornalista Luca Telese, che ribatte: “Allora anche Primo Levi era razzista”.
Gonzato ribadisce urlando: “Gli ebrei d’Italia non si devono dissociare da niente. E poi non lo deve dire Giuseppe Conte”.
Dissente Serri: “Scusa, ma ognuno si può benissimo dissociarsi da Netanyahu, anzi deve farlo. E in questo non c’è niente di antisemita“.
Non ci sta Parenzo, in palese sintonia con Gonzato: “Ognuno decide quello che vuole, basta che parli per se stesso e non per gli altri“.
Prende nuovamente la parola Mulè che ripete: “Tu non parli di genocidio, tu parli di massacro. Quella parola là non va detta perché riguarda un periodo della storia che si è ripetuto, ahimè, con gli armeni ma significa altro: la pianificazione a tavolino di uno sterminio di massa”.
“Ma perché è un tabù questa parola? – ribatte Telese – Quello che hanno fatto a tutti gli armeni non è molto dissimile a quello che stanno facendo gli israeliani. Ed è stato chiamato genocidio“.
“Sì, per me quella parola è un tabù – replica Mulè – Siccome ‘genocidio’ è una parola che fa atterrire solo quando si pronuncia, non appiccicchiamo la parola ‘genocidio’ a quello che sta succedendo nella Striscia di Gaza”.
Quindi ricapitoliamo: Conte, nella sua veste di parlamentare e nel luogo simbolo per eccellenza di libertà e democrazia, pronuncia il suo discorso, assumendosi pubblicamente nel contempo tutta la responsabilità delle sue parole, e Mulè, non è chiaro a quale titolo, vorrebbe decidere cosa egli possa o non possa dire…ho capito bene??
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“Non ci sta Parenzo, in palese sintonia con Gonzato: “Ognuno decide quello che vuole, basta che parli per se stesso e non per gli altri“.”.
La qual cosa non vale per Parenzo pareponzo ponzi pà.
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Io sgancerei su Gaza Parenzo e Mulé.
Andassero a vedere di persona cosa significa genocidio.
Ma lo sanno bene, in realtà. Sono solo VISCIDI SERVI.
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Posso aggiungere qualcun’altro?
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Quindi la parola genocidio si può usare solamente per l’ orribile sterminio della razza ebraica mentre se riguarda popolazioni nere o musulmane che parola si deve usare secondo l’ illuminato Mule’🤔
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Massacro scientemente pianificato.
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Ricordo un Mulè comico, è lo stesso Mulè?
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https://www.ildifforme.it/politica/mentana-orfeo-botta-e-risposta/
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Mule’&Parenzo&Gonzato…..ma fateci il piacere…..!!!!
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