
(Tommaso Merlo) – Ci stiamo autodistruggendo ma dare tutta la colpa ai leader politici è ipocrita, molti cittadini sono addirittura peggio di chi li governa. Li votano perché si riconoscono in loro e spesso finiscono per odiarli solo perché i leader mettono in luce deprecabili aspetti di loro stessi che non vogliono ammettere. I leader incarnano la società che li esprime e sintetizzano i mali del loro tempo. Per salvarci dobbiamo esprimere leader diametralmente opposti ma per riuscirci devono cambiare le società che li esprimono. E quindi dobbiamo cambiare noi per primi. Assumendoci le nostre responsabilità. Altro che lagnarsi o fregarsene. Noi possiamo cambiare e dobbiamo farlo se vogliamo che cambi il mondo. In piena libertà. Non conta come, l’importante è farlo. È evolvere come persone. Non c’è nulla di più importante, sia per la qualità della nostra esistenza che per quella del mondo. Scannarsi tra noi per sostenere partiti e leader che ci propina il circo politico non serve a nulla. La gente vota ma il mondo va sempre più a rotoli. Questo perché i leader sfruttano i mali del loro tempo per raggiungere il potere, e una volta nei palazzi li assecondano. Sfruttano le paure, le divisioni, l’ignoranza, gli egoismi e non hanno nessun interesse a modificare un sistema che li ha premiati e nemmeno saprebbero come farlo. Perché sono parte di quel sistema, ne sono il frutto amaro. Per un mondo nuovo, serve un uomo nuovo. Dobbiamo cambiare noi per primi, fino a che un giorno saremo a sufficienza per produrre leader che rispecchiano le nostre nuove consapevolezze ed agiscano per il bene di tutti salvandoci dall’autodistruzione. Leader sensibili e compassionevoli che riescono a mettersi nei panni altrui a partire dai più fragili. Leader umili che invece di gridare ascoltano ed intendono il potere come servizio disinteressato verso la collettività. Leader sinceri ed intellettualmente onesti che perseguono la verità anche quando non gli conviene. Leader intelligenti ma che non smettono mai di imparare e di ragionare liberi da paraocchi ideologici e paturnie personali. Persone di spessore, non mediocri arrivisti. Persone genuine e non attori. Persone sempre pronte ad ammettere errori e sconfitte perché quello che conta non è la loro misera parabola personale ma il bene comune. Sempre e comunque. Leader che riconoscono i propri limiti e si circondano di persone utili alla collettività e non di leccapiedi utili alle loro carriere. Leader anche fermi e risoluti, ma mai aggressivi e tantomeno motivati dall’odio. Persone sane e mature al servizio di ideali e valori e non schiavi del loro ego e che quindi persone estranee alle illusioni materiali, alla superficialità, ai deliri narcisistici. Leader che invece di sfruttare il peggio di una società a fini elettorali, la aiutano ad esprimere il meglio. Anche facendosi da parte, favorendo l’autodeterminazione e la partecipazione e promuovendo una salubre fiducia invece che ricorrere alla deleteria illusione del controllo. Leader che guidano dando l’esempio, con tolleranza, pazienza, integrità. Leader che vedono al di là del proprio partito, del proprio paese e della propria civiltà e capiscono che ci salviamo tutti insieme, come esseri umani. Non c’è tempo da perdere. Siamo piombati nel pieno di una pericolosa tempesta egoistica globale ed è inutile illudersi che la salvezza siano leader che sono il frutto dei mali del nostro tempo. Per un mondo nuovo, serve un uomo nuovo. Dobbiamo cambiare noi per primi, fino a che un giorno saremo a sufficienza per produrre leader che rispecchiano le nostre nuove consapevolezze ed agiscono saggiamente per il bene di tutti. Solo così ci salveremo dall’autodistruzione.
Amen… la messa è finita, andate in pace. E anche oggi abbiamo letto il nulla.
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Hai un nick epico 😂🤣😂🤣😂🤣
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“La gente vota ma il mondo va sempre più a rotoli”
Non so se “il mondo va sempre più a rotoli” e dubito fortemente che in passato, voto o non voto, non ci siano stati periodi peggiori di quelli attuali, ma non va bene far finta di non capire che il COME la gente vota è ciò che può migliorare o peggiorare determinate situazioni, non il semplice recarsi alle urne.
Certamente votare in Italia tizio o caio non farà finire nessuna guerra, o massacro, o genocidio o quello che ti pare, SI CHIAMA REALTA’ ED ESISTE DA SEMPRE, ma ciò non può essere un alibi per fregarsene di temi come la giustizia, l’ambiente, i diritti, il welfare etc., che son tutte cose che incidono pesantemente sulla vita di milioni di persone in Italia.
Avete festeggiato l’alta “evoluta” astensione alle europee, ed invece di ammettere che avete solo spianato la strada a tutto ciò che dite di detestare, ora la menate con sta retorica del “dobbiamo diventare tutti più buoni”. Come se la bontà d’animo si ereditasse nel DNA di generazione in generazione e in tutto il mondo contemporaneamente.
Negli USA c’era un’alternativa migliore a Trump e Biden, come ha sempre sostenuto il sommo profeta della pace Di Battista, ma non se la filata quasi nessuno.
Quindi sarebbe anche ora di smetterla con sta fesseria che sarebbe inutile votare fino a quando l’umanità non avrà fatto il salto quantico buddistico verso il bene.
Se volete veramente migliorare le cose, dal vostro quartiere a tutto l’universo, informate la gente sulle differenze tra le varie alternative politiche, invece di dire o fare intendere la falsità pseudo ribelle del #sontuttiuguali.
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la cura è il voto.
nei giorni scorsi, a La Spezia si è tenuta una manifestazione di Casa Pound. Corteo, saluti fascisti, tutto l armamentario.
Il giorno dopo, 5000 persone hanno sfilato per la città in un corteo antifascista.
io sono certo che i 300 di casa Pound sono andati a votare.Alle politiche ed alle regionali, dove ha rivinto la dx di Toti. Sono abbastanza certo che pochi di quei 5000 lo abbiano fatto. Con le più belle motivazioni del mondo, tutto perfetto. Ma quei 300 hanno consentito ad una minoranza politica che li rappresenta di essere maggioranza, addirittura maggioranza assoluta, con quello che stiamo vedendo nel paese e anche in Liguria.
se protestare è meglio di governare, allora non votare lo ha consentito, perfettamente. Tra una protesta e l altra, governino pure loro, tanto sono tutti uguali. E gli altri non inneggiano al fascismo.non ci si potrebbe lamentare nemmeno per quello.
Non votate i referendum, tanto non cambia nulla. Chi non vota non sente necessario cambiare, sperare in qualcosa di meglio. Per tutti.
Chi invita a non votare è un antidemocratico. I rondoliniani si sono fatti un sistema elettorale che premia chi vota, comunque. Non chi non vota. Loro votano. Invitando gli altri a non farlo
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IL MIO DIZIONARIO. Viviana Vivarelli
Relativismo = subdola strategia per impedire la libertà religiosa e di pensiero. Ogni dittatore, ovviamente, mette in guardia dai pericoli del relativismo, ovvero dell’uomo libero, preferendogli la pecora. Dal che si deduce che i perfetti dittatori sono i capo branco di perfetti greggi di pecore.
Giustizia = ciò che conviene al più forte.
Sinistra = espressione mitica a cui corrisponde un oggetto politico oggi introvabile. Dicesi di auto con le freccette rotte: “Hai guardato dove è finita la svolta a sinistra? A sinistra non c’è? Prova a destra!”
Parlamento = quel corpo che non si capisce se sia lo studio di avvocati di politici corrotti o la parrocchia di esecutori del Capitalismo mondiale.
Centro = gruppo che non è equidistante dagli estremi ma fa sua la certezza che, dato un corpo, ci sarà pure da qualche parte un centro. Dicesi anche: “Tutti gli autobus devono passare per il centro”. “Se apri un negozio in centro avrai più clienti” ecc. Si dicono molte bubbole sul centro. Ergo: il Centro non esiste. Hai mai sentito dire: “Mi sono innamorato di quella ragazza perché ha un bellissimo centro” ?
Famiglia = comunità definita recentemente per diktat papale. Consta di un uomo dichiarato maschio e di una donna dichiarata femmina., Non si accettano altre dichiarazioni. I contrari dell’evoluzionismo negano ovviamente che la famiglia sia nata dalla tribù di un capo-gorilla che possedeva decine di femmine e faceva fuori gli altri maschi e che poi divenne un harem rigorosamente patriarcale; nella Bibbia l’uomo sposa più donne e anche la cognata, ripudia la moglie che non gli sforna figli, possiede mogli e figli come pecore e cammelli, può ucciderli, cacciarli o venderli. Nel tempo la famiglia ha avuto qualche evoluzione. Ma si vede che il Papa si attiene rigorosamente ai primordi.
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