
(C. Zap. – il Corriere della Sera) – «Abbiamo fatto una chiamata alle persone che vogliono un’Italia libera e forte in un’Europa forte e libera. Non è un’iniziativa di partito o di partiti, non è una corrente, è un’iniziativa in cui ciascuno aderisce liberamente. Siamo un circolo di cultura politica aperto a tutti (…)
Lia Quartapelle, deputata Pd tendenza riformista spiega così al folto pubblico convenuto nel contesto informale di Cascina Cuccagna (e, tra gli altri, ci sono anche i volti della Milano liberalsocialista, da Piero Borghini a Sergio Scalpelli a Franco Debenedetti) il senso di dare vita al Circolo Giacomo Matteotti, ritrovo cultural politico di esponenti dem e di Azione, Italia viva e +Europa.
«Vogliamo rianimare un’area politica riformista e liberale. E su questa, partendo dall’europeismo, costruire una vera alternativa al governo Meloni-Salvini» sottolinea Benedetto Della Vedova (+Europa). Al debutto sono presenti anche Elena Bonetti (Azione) e Ivan Scalfarotto (Italia viva) con Emanuele Fiano (Pd).
E poi arriva l’ex ministro (già vice segretario di Matteo Renzi) Lorenzo Guerini: «Sono dentro questa iniziativa con questo spirito, sono perché le idee circolino. È più facile farlo a Milano rispetto ad altre realtà e dobbiamo pensare a questa iniziativa come qualcosa capace di produrne di analoghe in altre parti d’Italia, con un messaggio che parte da qua.
A Milano è più semplice trovare le radici di una riflessione riformista che qui si sono storicamente nate e consolidate. C’è bisogno di riforme nel nostro paese e credo che se non c’è un mondo progressista che si intesta la battaglia delle riforme non possiamo pensare di lasciarla ad altri».
Ecco altri renziani o sua diaspora sparsa ad inquinare il mondo . Voti ? Di certo i loro e forse delle loro famiglie, chissà.
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Facciano quel che credono. La tragedia vera è il tempo buttato letteralmente nel 🚽 per trovare accordi con questo manicomio reazionario, nonostante grossi e continui segnali di allarme .
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Scissione nel piddì? E… l’elenco di nomi sarebbe l’alternativa al piddì? Ma, con questa benedetta scissione il piddì si migliora mentre le mele marce veleggeranno verso lidi furbeschi più congeniali a loro.
Per conto mio sarei addirittura pronto a elargire una grossa donazione, queste mele marce salvano l’Italia e la dignità di tanta gente perbene.
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Eccoli. Progressisti e Riformisti.
Spero che Conte capisca che questa robaccia fa schifo quanto il centrodestra.
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Ve ne andate o no🎶… ve ne andate sì o no? 🎶
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Quando un partito inizia la sua storia da un assemblaggio alla Frankestain (Pds e Margherita) e persiste nell’equivoco intrugliando il movimento “riformista” ovverosia affarista renziano (ex margherita) con gli asfittici ideologi Pds, Pd etc (ex Pci) non può che andar a finir male, e infatti così prima o poi andrà. Nel frattempo in questo contenitore hanno albergato con pari dignità eminenti politici e lucrosi affaristi, gli uni coprendo gli altri, con colpevole ipocrisia e opportunismo, due “qualità” che se l’Italia potesse venderle sarebbe il primo esportatore mondiale.
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Ma la Quartapelle non ha abbastanza da fare per assistere il nonn… err il marito Martelli?
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Scommetto che sia stato proprio lui, un craxiano NON PENTITO, a suggerirle il logo del centro “culturale” (grrr) dedicato a Matteotti, un socialdemocratico serio (alla
Sahra Wagenknecht, per intenderci). Magari ci fosse anche in Italia una socialdemocrazia autentica e genuina… Purtroppo la cosiddetta sinistra nostrana è qulo e camicia con il neoliberismo ultra capitalista al pari delle destre. Forse colui che le si avvicina un po’ è Conte che infatti viene visto, da Lorsignori, come l’aglio per Dracula. Ergo, non bisogna necessariamente essere stati marxisti per concepire una politica veramente innovativa. Un esempio internazionale è la Cina che ha sapientemente tagliato in modo originale i rami secchi del filosofo di Treviri, cosa che aveva fatto lo stesso Lenin, ancora in vita, con la NEP (nuova politica economica) poi cancellata brutalmente da Stalin. Esempio cinese difficilmente esportabile visto che affonda nella tradizione confuciana, mentre noi siamo figli della Rivoluzione Francese che vide nascere la borghesia – all’inizio colta, illuminata e pluralista. Anche se il concetto di “economia mista” (pubblico-privata) per me è valido, in questa temperie, in ogni luogo dell’orbe terracqueo. Basta avere in mano le banche e soprattutto la POLITICA (insegnava la buonanima di Giovanni Arrighi) per regolare e pianificare uno sviluppo sostenibile a favore soprattutto dei ceti inferiori, cioè della maggioranza della popolazione. Verrà in mente Tien-An-Men?? Ripeto: la rivoluzione francese non fa parte, storicamente, del bagaglio culturale cinese. Dobbiamo fargli un demerito? Mi sembrerebbe un’assurdità. Comunque, la Cina di Ki ha ideato una partecipazione democratica diffusa e capillare, di cui molti non sanno un’emerita mazza. Per chi volesse saperne l’essenziale anche su questa c’è un libro di Carlo Formenti, Guerra e Rivoluzione (secondo volume). Se me lo chiederete ne copio-incollo il capitoletto che ne tratta.
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nessuno sta perdendo tempo per fare accordi politici con questa gente, se non nella faziosità dei detrattori. Questi signori sono un discrimine per il m5s. Lo si sa ma si continua ad insinuare il dubbio, come insegna maestro rondolino.
chiedo agli esperti di tattica politica.
Ci saranno le elezioni nelle Marche. Vi piace il governo della Regione? Vorreste provare a cambiare? Come su può fare senza allearsi col PD o senza andare a votare?
se non avete risposte, rondolinianamente siete sodali dello status quo nel governo della regione Marche, come lo siete stati in Liguria. Il resto è bla bla
Io vorrei mandare a casa chi governa le Marche oggi. Anche rischiando delusioni future, che ho la speranza, essendoci i 5s, di evitare.
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Difficile dire se scissione sarà. Quello che credo fermamente è che con un percorso diverso il partito di Conte avrebbe potuto perlomeno tentare di prendere due piccioni con una fava: lasciare macerare il pd per agevolare un eventuale regolamento di conti interno e nello stesso tempo curare la propria immagine, senza provocare confusione nell’ elettorato. Questa operazione andava fatta almeno un anno fa. E un anno in politica è una era. Ritengo che se fosse andata così oggi le prospettive sarebbero ben diverse.
Altra cosa: il segnale più importante che dovrebbe essere colto dai signori che guidano il fu movimento è quello giunto dalla piazza del 5 aprile. Cittadini di ogni estrazione hanno comunicato in massa una semplice cosa: dateci segnali forti su temi fondamentali e noi ci siamo; siate affidabili e noi vi voteremo.
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