(LaPresse) – La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è arrivata a Tirana per partecipare al sesto vertice della Comunità politica europea (Cpe) che si svolge nel cuore della città, in Piazza Skanderbeg. La premier è stata accolta, così come gli altri leader, dal primo ministro albanese Edi Rama, il quale si è inginocchiato al suo arrivo. Il summit riunisce 52 leader europei, tra capi di Stato o di Governo insieme ai capi delle principali istituzioni europee e internazionali.

Per la prima volta l’appuntamento si tiene nei Balcani occidentali e, come sottolinea il sito ufficiale, “si svolge in un momento in cui l’Europa si trova a un punto di svolta critico. Una guerra persiste sul suo fianco orientale. Le tensioni stanno aumentando a livello globale. Minacce ibride, coercizione economica e sconvolgimenti tecnologici stanno mettendo alla prova la resilienza democratica e richiedono risposte europee più coordinate”.

In questo contesto, viene sottolineato, “la Comunità politica europea si distingue come un forum vitale per l’unità, che trascende i confini istituzionali e riunisce l’intera famiglia delle nazioni europee per scambiare idee, affrontare sfide comuni e tracciare una rotta collettiva verso il futuro”.

Scopo della riunione perciò è quello di fungere “da piattaforma per un dialogo politico aperto e una cooperazione concreta. L’agenda rifletterà le questioni più urgenti per i cittadini europei, offrendo al contempo lo spazio per guardare al futuro con chiarezza e ambizione”. Le discussioni si svolgeranno in tre tavole rotonde tematiche di alto livello.

La prima si concentrerà sulla sicurezza e la resilienza democratica dell’Europa, affrontando sia gli imperativi immediati – come il sostegno all’Ucraina nel suo perseguimento di una pace giusta e duratura – sia le sfide a lungo termine, tra cui la salvaguardia dei processi democratici da interferenze straniere e il rafforzamento delle capacità di difesa collettiva dell’Europa.

La seconda tavola rotonda esaminerà come migliorare la competitività e la sicurezza economica, con particolare attenzione all’innovazione, alle infrastrutture digitali, alla resilienza energetica e all’autonomia strategica necessaria per garantire catene di approvvigionamento critiche e bilanciare gli obiettivi climatici con la forza industriale. La terza sessione affronterà le complesse dinamiche della migrazione, della mobilità e dell’emancipazione dei giovani.

Questa conversazione prenderà in considerazione anche il ruolo della prossima generazione nel plasmare il futuro dell’Europa, soprattutto alla luce dell’intelligenza artificiale e dell’accelerazione del cambiamento tecnologico.