
(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Devo confessare una grave lacuna: non sono mai riuscito a capire perché un condannato per gravi delitti a tot anni debba uscire con largo anticipo per questo o quel permesso. “Certezza della pena” non è un’invenzione dei giustizialisti forcaioli, ma del padre del garantismo Cesare Beccaria. Vuol dire che la condanna scritta nella sentenza definitiva deve corrispondere a quella effettivamente espiata. E, se la pena è la “reclusione”, il condannato […]
Dentro, cioè fuori
Devo confessare una grave lacuna: non sono mai riuscito a capire perché un condannato per gravi delitti a tot anni debba uscire con largo anticipo per questo o quel permesso. “Certezza della pena” non è un’invenzione dei giustizialisti forcaioli, ma del padre del garantismo Cesare Beccaria. Vuol dire che la condanna scritta nella sentenza definitiva deve corrispondere a quella effettivamente espiata. E, se la pena è la “reclusione”, il condannato deve restare recluso fino all’ultimo giorno previsto dalla sentenza. Solo così la pena ha effetto deterrente: dissuadere il condannato dal riprovarci e tutti gli altri cittadini dal provarci. Altrimenti non solo non scoraggia nessuno dal delinquere, ma incoraggia tutti a farlo, e diventa financo criminogena. L’ultimo caso è quello di Emanuele De Maria. Nel 2016, a Castel Volturno, taglia la gola a una ragazza tunisina di 23 anni e la uccide. Poi fugge all’estero e resta due anni latitante nei Paesi Bassi, fino all’arresto in Germania nel 2018. Siccome siamo il Paese di Bengodi, neppure un omicidio volontario così efferato basta per l’ergastolo: nel 2021 la Cassazione lo condanna a 14 anni e 3 mesi. Ma, se li scontasse tutti, sarebbe già grasso che cola. Invece nel 2023, a cinque anni dall’arresto e a due dalla sentenza definitiva, è già fuori in permesso diurno di lavoro. Su richiesta del generoso carcere di Bollate, il Tribunale di sorveglianza lo manda a lavorare come receptionist in un hotel, visto il curriculum di “detenuto modello” (in cella non ha ammazzato nessun altro).
Il tempo di ambientarsi, e De Maria sgozza una collega con la solita tecnica, più altre coltellate ai polsi, uccidendola; poi taglia la gola pure a un collega, che non muore solo per miracolo; infine si suicida. Seguono le solite geremiadi dei politici che hanno approvato o ampliato o mantenuto i demenziali benefici penitenziari (pensando a se stessi) e ora strillano contro i giudici che li applicano. Questi ribattono che hanno applicato le leggi e non potevano certo prevedere la recidiva di De Maria, tantopiù che Bollate vanta il più basso tasso di ricadute d’Italia. I “garantisti” temono una stretta ai permessi e citano le solite statistiche come prova che chi esce di galera in anticipo torna a delinquere molto meno di chi sconta la pena per intero. Naturalmente nessuna statistica può dimostrare una tale sciocchezza: il numero dei condannati non corrisponde a quello dei delitti, che in grandissima parte restano impuniti. Però le statistiche sono una bella consolazione per le vittime dei delinquenti a spasso: “Caro, ci dispiace tanto, ma tranquillo: quello che ha tagliato la gola a te o a tua figlia è una rarità che rientra nel solo 17% dei tagliagole in pena alternativa al carcere. Ora non ti senti già meglio?”.
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“Seguono le solite geremiadi dei politici che hanno approvato o ampliato o mantenuto i demenziali benefici penitenziari (pensando a se stessi)“
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Un GRAZIE alla Redazione di Infosannio…..
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Non vorrei che la vita di una tunisina uccisa da un italiano valga una pena di 14 anni e 3 mesi di cui 5 effettivi.
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La legge sui benefici penitenziari (la Gozzini) va sicuramente rivista, ma, stranamente, ma sarà di sicuro un caso, Travaglio si dimentica di scrivere che i permessi premio e l’ammissione al lavoro diurno non sono automatici, sono sempre i magistrati (tribunale di sorveglianza previo parere procura) a valutare singolarmente ogni caso.
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Non sono automatici ma sono regolati, il che significa che chi decide lo fa seguendo delle leggi che sono approvate dal parlamento.
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“il Tribunale di sorveglianza lo manda a lavorare “
Quando scrive tribunale di sorveglianza intende proprio tribunale di sorveglianza, quello coi magistrati, tu hai pensato intendesse Gozzini in persona?
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Egregio Domenico della Valle se io scrivo: su richiesta del generoso carcere di bollate, il tribunale di sorveglianza…. cosa pensa voglia dire? Che non sono i magistrati che decidono ma i politici a Roma? Cosa si è dimenticato di scrivere il direttore?
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E sì che bastava leggere …
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Pubble sulle trattative Russia-Ucraina:
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Ottimo pezzo di Travaglio. Da almeno trent’anni i politici stanno sfasciando la giustizia con pseudoriforme utili solo a salvare il loro sedere, quello degli amici e degli amici degli amici. E chi se ne frega dei poveracci e delle vittime. E se nonostante lo sfascio li beccano con le mani nella marmellata, la colpa è sempre della giustizia ad orologeria e dei magistrati politicizzati di sinistra. Papi ha seminato bene.
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C’è un aspetto non da poco che si deve considerare, la situazione carceri in Italia è fuori controllo. In carcere non ci stanno più le persone. E anche i carcerati e i colpevoli hanno diritto ad una detenzione dignitosa. Motivo per cui cercano di buttarne fuori il più possibile per buona condotta per indulto per qualsiasi motivo. La certezza della pena va garantita, ma deve essere dignitosa. Se anziché fare indulti e indultini i politici investissero in nuove carceri non ci sarebbe bisogno di scarcerarne. Tra l’altro la stessa polizia penitenziaria lavora in condizioni disumane. Ma ai politici questi interventi non portano voti, per cui…meglio aumentare le pene per le droghe leggere o per gli incidenti stradali o la guida con stato alcolemico infimo…
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Non sono del tutto d’accordo.
L’equazione “certezza della pena”=”meno delitti” è smentita dai fatti, basta vedere i morti ammazzati negli USA dove vige persino la pena di morte.
Secondo, il carcere deve puntare alla rieducazione e al reinserimento del condannato, altrimenti che abbia ucciso oggi o fra altri 9 anni non sarebbe cambiato molto.
Semmai nel caso di specie il problema sono i periti psichiatrici che non hanno fatto bene il loro mestiere e non hanno capito che il tizio era ancora un pericolo per la società.
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Capisco e, in parte condivido, però basterebbe escludere i benefici ai condannati per omicidio, tentato omicidio, terrorismo, ecc.
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Se escludiamo i benefici allora tanto vale dargli la pena a vita. A regime attuale invece prima o poi escono, e pensare che saranno persone migliori dopo aver passato 15 o vent’anni in una cella a far nulla è una illusione (nemmeno tanto pia).
Oltretutto escono carichi di debiti in quanto il carcerato è tenuto a pagare un tot al giorno per la permanenza nell’istituto penitenziario.
Quindi escono peggio di prima (l’ozio è il padre dei vizi) e indebitati fino al collo: cosa può andare storto?
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in una società malata pretendiamo di reinserire dei “malati”con la speranza che non facciano più i “malati”….e chiamiamo altri malati a correggere i propri errori.Aiuto dottore !!!
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Per completare il mio pensiero….
Leggevo poco fa degli Stati Uniti che vorrebbero comprare gas dalla Russia per rivenderlo a noi europei….poi vogliamo tenere dentro i ” malati”?
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Le cose non stanno esattamente nei termini che hai detto, cioè che gli USA diventerebbero una sorta di broker della Russia circa la vendita di gas russo all’EU.
Gli USA dovrebbero cercare di convincere l’EU, nel caso si arrivi all’agognata pace, a riacquistare il gas russo.
Sarebbero più dei “facilitatori” (del mprocesso di pacificazione) che, appunto, dei broker.
Exclusive: US, Russia explore ways to restore Russian gas flows to Europe, sources say | Reuters
Se ci pensi bene la cosa non avrebbe alcun senso; grazie a questa guerra gli americani si stanno arricchendo con la vendita del loro GNL al posto del gas russo.
Non ti hanno detto che è così?
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non ho letto l’ articolo ma un semplice rinvio alla notizia….per me se l ‘ america ci dovesse convincere a riacquistare il gas russo a scapito del suo mi faccio papa
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La sensibilità della classe politica verso i femminicidi è direttamente proporzionale a quella per i carcerati che li hanno commessi . Questo dimostra la contraddizione profonda di certe e certi femministi . Per raccogliere consenso fanno leggi tese a colpire chi compie delitti verso le donne in modo anche esagerato e sconclusionato ma poi succede quello che è stato descritto da Travaglio nell’ articolo con la scusa di essere garantisti e, badate bene,si tratta delle stesse persone ossia degli stessi politici.
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Molto interessante l’editoriale di MT stamattina. Un uomo accoltellato, una donna sgozzata, e l’assassino suicida, un detenuto che aveva commesso un omicidio nel 2016 e che godeva già di permessi premio. Sentite cosa dice l’avvocato che ha seguito il suo percorso:
“Stiamo parlando di una persona che si era messa a studiare e parlava cinque lingue. Aveva fatto un percorso esemplare. Proprio per questo motivo è stato ritenuto meritevole. Ha iniziato a lavorare all’interno del carcere, poi appena c’è stata la possibilità, e dopo aver seguito il percorso previsto in questi casi gli è stata concessa la possibilità di un lavoro fuori dalle mura. Non mi sarei mai aspettato che potesse trasgredire una regola e non si tratta di una mia valutazione, si è sempre comportato in maniera rispettosa e corretta sia con me sia con il mio studio, ma anche di chi era preposto a una valutazione”.
Certezza della pena, giusto. Carcere come luogo di riabilitazione che dia l’opportunità di costruirsi una “nuova vita”, giusto. Poi c’è la natura umana, e può succedere che un solo granello di sabbia faccia inceppare l’intero sistema mettendo in crisi le nostre certezze. L’assassinio senza ragione lascia sgomenti. Per questo ogni reazione, “è un problema psichiatrico”, “è pazzo”, “pena di morte”, “sovraffollamento delle carceri”, eccetera, lascia il tempo che trova.
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Se un criminale entra in carcere e non viene aiutato a superare la sua devianza, temo che uscirà dal carcere più criminale di prima, quindi paradossalmente sotto certi aspetti meno ci sta e meglio è.
Se la pena è una punizione e basta allora ha pochissima efficacia, soprattutto sui recidivi. Il problema è che la rieducazione costa, e quindi non viene sostanzialmente fatta.
Se alla criminalità si risponde alzando le pene, i crimini restano (in USA hanno la pena di morte e la più alta popolazione carceraria al mondo) e carceri e tribunali si intasano ancora di più (cosa forse anche voluta).
Restare anche “solo” 5 anni chiusi in una cella non è poco, anche un mese non è poco. Se quel tempo venisse usato bene sarebbe sufficiente, viceversa se la detenzione è solo un parcheggio finisce spesso per peggiorare soltanto le cose.
La certezza della pena è sicuramente importante, perchè fa da deterrente, ma non può essere fine a se stessa. L’idea di eliminare la criminalità chiudendo i criminali in un recinto senza eliminare le cause è secondo me ingenua. Reprimere e basta è come mettere la polvere sotto il tappeto: il problema rimane e si accumula.
Poi secondo me la persona citata come esempio nell’articolo non è un criminale ma un matto, e qualcuno doveva accorgersene e prendere precauzioni e contromisure adatte.
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Tutte osservazioni condivisibili!
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Benefici concessi senza razio a lupi perdenti forse il pelo ma non il vizio e poi succede il peggio…fatta la legge trovato l’inganno non resta che il danno. Responsabilità della politica o della magistratura? A mio avviso, a metà e digerirla a volte è dura.
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Scusate l’OT…. ma stavolta e’ successo davvero purtroppo… 😦
https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/05/14/pepe-mujica-morto-fine-epoca-sinistra/7987096/
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Ma per favore! Innumerevoli reati vengono puniti con condanne puramente virtuali, tipo scippo = 18 mesi = niente carcere, questi sono liberi di scippare anche il giorno dopo.
Un boss della malavita fu scarcerato per PRIAPIRSMO, poi è fuggito in Venezuela dove sicuramente avrà trovato qualche dottoressa che gli ha curato la malattia.
In giro trovate anche una dottoressa che uccise la moglie del suo ex amante, ha fatto 5-6 anni di carcere e poi l’hanno scarcerata e lei continua a lavorare come dottoressa perché ops, non le hanno messo la pena aggiuntiva di non poter più esercitare come medico. Adesso la trovate in un pronto soccorso. Ma stranamente qui le femministe tacciono, mica c’é il maskio omicida da incolpare, no??
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Intanto, in Parlamento:
Preparatevi ad assistere ad un’esempio lampante di proiezione.
Tutto ciò che ha fatto lei, lo attribuisce a Conte. Menzogne su menzogne, Georgia Maloni…
Ci vuole la citrosodina x digerirla.
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E qui lo short della vergogna:
https://www.facebook.com/share/r/16Qk4xtstz/
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