
(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Lui modestamente lo nacque. “Giuli: ‘A sinistra solo comici’” (Corriere della sera, 11.5). Dài, su, non ti sottovalutare.
Se no? “I volenterosi da Zelensky, ultimatum alla Russia” (Repubblica, 11.5). “Europa, ultimatum alla Russia” (Stampa, 11.5). “Tregua, l’ultimatum a Putin” (Corriere della sera, 11.5). Primo caso nella storia di uno sconfitto che dà l’ultimatum al vincitore. […]
Ma mi faccia il piacere
Lui modestamente lo nacque. “Giuli: ‘A sinistra solo comici’” (Corriere della sera, 11.5). Dài, su, non ti sottovalutare.
Se no? “I volenterosi da Zelensky, ultimatum alla Russia” (Repubblica, 11.5). “Europa, ultimatum alla Russia” (Stampa, 11.5). “Tregua, l’ultimatum a Putin” (Corriere della sera, 11.5). Primo caso nella storia di uno sconfitto che dà l’ultimatum al vincitore.
Non a caso. “Sicuramente si è trattato di una coincidenza. Ma i media del mondo intero hanno notato come, subito dopo la rapidissima elezione di papa Leone XIV, la parata moscovita per gli 80 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale si è svolta in tono minore. Mentre la cerimonia a Kiev per la stessa ricorrenza ha avuto maggiore vivacità di quel che ci si poteva attendere. Come se i convenuti si sentissero rinfrancati” (Paolo Mieli, Corriere della sera, 11.5). Ma infatti: sicuramente si è trattato di una coincidenza, ma subito dopo la rapidissima elezione di papa Leone XIV, mia cugina si è cavata un callo.
Fiumi di Parolin. “La Chiesa delle due Americhe con Parolin (e la Curia). Quell’alleanza nella Sistina. Il segretario di Stato potrebbe restare” (Massimo Franco, Corriere della sera, 10.5). “Casini: ‘Leone ridarà collegialità alla Chiesa. Parolin è stato il vero king maker’” (Messaggero, 10.5). “Parolin, entrato da front-runner, non è sconfitto: ha preferito Prevost, un Pontefice di cui non si conosce il pensiero” (Alberto Melloni, Corriere della sera, 11.5). E poi l’uva era acerba.
L’ambidestro. “Il Papa progressista fa tremare il mondo Maga”, “Il conservatore Dolan ha avuto un ruolo decisivo nell’elezione” (Stampa, 9 e 10.5). “La regia del cardinale conservatore Dolan, vero kingmaker”, “La sconfitta (a metà) dei conservatori” (Giornale, 9.5). “L’appoggio dei tradizionalisti a Prevost”, “L’ala conservatrice sconfitta” (Corriere della sera, pag. 9 e 11, 9.5). “È il democristiano dell’ala riformista” (Verità, 9.5). “Prevost è l’altra America, non è l’America di Trump. Il primo pontefice americano che il conclave elegge per sabotare il progetto egemonico di questa nuova oligarchia americana” (Corrado Formigli, Piazzapulita, La7, 8.5). “La continuità nella discontinuità” (Vito Mancuso, Stampa, 9.5). “La rivincita della metà liberal e democratica dell’America” (Stampa, 9.5). “Prevost ha votato tre volte alle primarie dei Repubblicani” (Washington Post, 9.5). “I voti per Repubblicani e Democratici. Un pontefice ‘non catalogabile’” (Corriere della sera, 10.5). Questi non stanno per niente bene.
Il capitalista. “Buoni auspici per un Papa nato nella culla del capitalismo” (Foglio, 9.5). Giusto: nessuno meglio di lui può sapere quanto fa schifo.
Il pischello. “The Young Pope” (Riformista, 9.5). Ha appena 69 anni.
Il teologo Sallusti. “Per la Chiesa esiste il diritto alla difesa e per difendersi è ovviamente necessario prepararsi per tempo… Attenzione a strumentalizzare le parole del neo Papa, le armi che abbiamo visto sfilare a Mosca non sono giocattolo, i carri armati non sagome di cartone” (Alessandro Sallusti, Giornale, 10.5). Invece le nostre armi e i nostri carri armati sparano fiorellini.
Faccia come il culo. “Netanyahu si congratula: ‘Il Pontefice promuova la riconciliazione tra le fedi’” (Messaggero, 9.5). Sennò tocca fare tutto a lui.
Er mejo. “Attilio Fontana: ‘In Lombardia la classe dirigente leghista è migliore di quella meloniana’” (Foglio, 10.5). Per dire com’è ridotta quella meloniana.
Ennio Allen. “Come diceva Woody Allen: a volte mi vengono pensieri che non condivido” (Massimo Giannini, Venerdì Repubblica, 9.5). Era Ennio Flaiano, ma fa niente.
Il collezionista. “Il mio appello ai Repubblicani americani: state con l’Ucraina, non con Trump… I combattenti al fronte resistono. Serve un’America bipartisan contro l’Internazionale dei bruti… Ho ricevuto la medaglia ucraina intitolata al vescovo cattolico che nella Shoa (sic, ndr) salvò molti ebrei. Deve essere di ispirazione per tutti… L’alleanza giudaico-cristiana è riaffermata” (Bernard-Henry Lévi, Stampa, 11.5). Altre minchiate?
Extra omnes. “Fermare i leader sostenuti da potenze straniere non è antidemocratico” (rag. Claudio Cerasa, Foglio, 8.5). Tipo Monti, Renzi e Draghi?
La vera America. “Biden attacca Donald: ‘Questa non è l’America’” (Corriere della sera, 8.5). In oltre 100 giorni non ha scatenato neppure una guerra.
Il titolo della settimana/1. “Quel treno per Kiev senza Meloni. La premier si smarca dai Volenterosi” (Stampa, 11.5). Oh no, e ora come facciamo?
Il titolo della settimana/2. “La parata di Putin sulle orme di Stalin” (Libero, 5.5). “Vladimir sulle orme di Stalin” (Domani, 10.5). Il nuovo Hitler è tornato comunista.
Il titolo della settimana/3. “La roadmap Ue: stop al gas russo da fine 2025” (Sole 24 ore, 7.5). “Basta gas russo. Il piano europeo per porre fine alla dipendenza energetica entro il 2027” (Foglio, 7.5). Ma non era entro il 2022?
Il titolo della settimana/4. “Femminicida uscito in permesso di lavoro accoltella un collega, forse uccide una donna, poi si suicida” (dai siti web, 11.5). Ha mancato l’indultino per un pelo.
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Fuori tema, segnalo: https://www.ilgiornaleditalia.it/news/cronaca/704385/osa-polizia-mancato-rispetto-impegni-verso-le-forze-dellordine-miliardi-di-in-spese-militari-e-dramma-umanitario-a-gaza-con-donne-e-bambini-brutalmente-trucidati.html
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pensare, se fosse vivo il cavaliere, il prode Sallusti si permetterebbe di scrivere minchiate come questa sulle armi russe o sul “carnefice” Putin.Confesso…lo rimpiango!
Fa specie vedere titoli uguali sulle tre grandi testate giornalistiche italiane….o il titolista è unico per risparmiare sui costi oppure il pensiero unico turbocapitalista( per dirla alla Fusaro) vive e combatte nei secoli dei secoli!
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Un GRAZIE alla Redazione di Infosannio
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E mo’ ce sta Pubble:
Il pischello. “The Young Pope” (Riformista, 9.5). Ha appena 69 anni.
69? Ne ha almeno 14.000!
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Sm, una delle migliori live di Pubble, che però si sorprende e rammarica delle migliaia o milioni di persone che tifano per la guerra, eppure dovrebbe sapere dalla storia che la propaganda serve a questo, convincere milioni di individui della bontà di un’ opinione come presupposto di scelta/ azione, ritenuta oltretutto libera e giusta….E la propaganda è sempre in disposizione ed utilizzo di chi detiene potere e ricchezza, e che ha bisogno del supporto dell’ opinione pubblica per ottenere i profitti derivanti da una guerra, convincendo chi non avrà mai alcun guadagno da quella guerra a farla! A morire in guerra non ci va il capitalismo, ci vanno i popoli sfruttati dal capitalismo, e questo dice tutto della potenza di chi detiene il potere mediatico che crea la propaganda! La propaganda serve a convincere altri a fare ciò che è nel tuo interesse, economico, finanziario, politico, sociale, bellico, ma non nel suo , come se lo fosse…..perché nessuno sarebbe disposto a rischiare la propria vita per arricchire un altro, oltretutto già ricco per averti sfruttato! Come dice Pubble “ non si va in guerra senza il permesso degli efori” appunto, gli efori vanno convinti, a morire in guerra per il profitto di altri……per ottenere il loro consenso la propaganda deve essere ineccepibile, scientifica, martellante, convincente, infallibile! Hitler ed il nazismo sono stati i precursori del metodo, ma senza l’ appoggio della ricchezza economica/ finanziaria nazionale ed estera, che ha colto il nucleo ideologico accattivante per trasformarlo, grazie a cospicui finanziamenti , in propaganda, efficace, Adolf sarebbe rimasto il fanatico che parla nelle birrerie…….La propaganda è strumento di chi detiene potere economico /finanziario ed individua i vari personaggi politici, mediatici, intellettuali per portare acqua al proprio mulino di interesse, mero interesse dí accumulazione di capitale, affinché costruiscano su quel profitto un vestito idealistico, eroico, sentimentale ed emotivo che non esiste, ma convince…..
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Il fatto è che a mio avviso, se una guerra ha un senso è stabilire dei precisi rapporti di forza. Tipo II guerra mondiale, e non tipo Kashmir, Taiwan o Corea.
Se staccano adesso le ostilità, e non si assicurano che Zelensky vada a zappare o possibilmente resti appeso a qualche lampione, non otterranno mai niente di decisivo e allora a cosa sarebbero serviti tutti ‘sti sacrifici da entrambe le parti, per lasciare le cose come sono?
E’ come se sconfitto Hitler, lo si fosse lasciato al potere con la clausula della neutralità e riduzione forze armate.
Secondo me, l’unica cosa che la Russia può sperare, ora che ha ancora più NATO ai confini (quei pagliacci alcolizzati dei finlandesi + gli sfetesì) è imporre un’Ucraina demilitarizzata e neutrale. Finché questo obbiettivo non sarà raggiunto, sanno benissimo che qualsiasi cosa otterranno dalle trattative di pace sarà minacciato dal riarmo ucraino spinto dalla NATO/UE.
E’ difficile secondo me, e Pubble non riesce a capire come mai tanti che ‘vogliono la guerra’ semplicemente non vogliono che dopo 3 anni di massacri restiamo punto e a capo, con la Russia che ha il Donbass+Crimea e l’Ucraina che è pronta a fare come la Finlandia nel 1941 con la Guerra di Continuazione, magari nel 2030.
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Guarda che chi ha occhi per leggere e un cervello funzionante al minimo ha capito perfettamente che qui su Infosannio il più feroce guerrafondaio travestito da pacifista frignone sei tu col tuo unico mononeurone.
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Ahahaha, come se Pubble conoscesse Infosannio.
Sei proprio un GRULLO.
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Abbiamo un papa americano ma… senza americanate! Queste le fanno solo i giornalisti della stampa italiota. Sembrano usciti da quello spassoso film di Walter Matthau e Jack Lemmon sul mondo del giornalismo ammeregano.
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La Melona, dopo la sua esclusione dalla conventicola di potenti nella Basilica sanpietrina, ancora non sa darsi pace. Visto che non è apprezzata, ha pensato bene di non farsi nemmeno vedere a Leopoli. Grande delusione di popolo alla Garbatella!
E, come se non bastasse, sui giornali di questi giorni dedicati al nuovo papa il suo nome è stato molto in ombra. Le consiglio di portare in ginocchio un cero a San Pietro. Forse qualcuno si accorgerà di lei.
Sic transit gloria mundi!
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” Fu vera gloria ?” 5 Maggio, Alessandro Manzoni
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Si parla di questa o di quell’altra nazione, ma in verità, nessuno si ricorda del Messico. Al Massimo. A gonfie vele.
Da quando c’é la nuova sinistra al governo li hanno mandati per davvero ‘tutti a casa’. Sentite come mai:
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Video favoloso! Finalmente si inizia a capire qualcosa. Il mio timore però è che un conto è se sei messicano con tutte le rivoluzioni e guerre che hai sostenuto nella tua storia, un conto è se sei italiano, nato e scresciuto con una mentalità mafio-fascista da due soldi che ancora riecheggia tra i buzzurri di ottant’anni fa, e per la quale in tempi più recenti, come italiano non ti frega mai una mazza di quel che ti sta succedendo intorno. E comunque in Messico non hanno la Phon Der Nazi che tra un colpo di lacca e l’altro decide per te, per i tuoi capi e per i capi di tutta Europa con quella sua faccia da Q-lo estrema per dare aria alle sue manie russofobe e potersi garantire quattrini a palate tramite il solito giro della cosca di Bruxelles per le armi (e per i vaccini già solo cinque anni fa). Non so, alla fin fine parlo senza reale cognizione di causa, ma ho come l’impressione che in genere all’italiota medio non possa fregar di meno del proprio destino, mettiamola così e che per come stanno le cose, per male che possano stare, intravede sempre un modo di guadagnarci qualcosina alla faccia degli altri. Senso civico uguale a zero, ecco. Ed è anche vero che qui abbiamo una informazione mainstream in mano a gente di cui aver profondo ribrezzo che (ci) racconta le peggiori stronz@te e poi abbiamo un’intera ‘casta’ essenzialmente di sottosviluppati che si permette, anche a mezzo dei suddetti mezzi di (dis)informazione, di dissuaderti dall’andare a votare nientemeno che a un referendum popolare, senza dimenticare che qui in Italia per una volta che ci abbiam provato timidamente, coi 5S è andato tutto a schifio e pretendono pure di dare la colpa a noi, poveri str0nz1 che ci siamo addirittura permessi di uscire di casa tutti gasati per andare a votarli: ancora ci rimproverano! Insomma, titto ‘sto pippone solo per dire che alla fine ci vedo una differenza non da poco tra il popolo messicano e il nostro, ma ciò nulla toglie alla bontà (e all’utilità) del video del mitico Marrucci! Grazie, Sparviero, come sempre! 🙏🏼
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La bulimia informativa sul papà ha raggiunto livelli di abbuffate ormai parossistiche . Non se ne può più, spero in un nuovo evento che sposti gli interessi generali.
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Sul video del Marrucci qua sopra:
Il Messico era vittima del liberismo lacrime e sangue, con la quota del PIL crollata negli anni ’80 per quel che riguarda gli stipendi, ma decollata per quel che riguarda le rendite.
La solita ricetta: ti indebiti con l’FMI e altri ‘generosi’ occidentali e poi questi ti impongono privatizzazioni e aumentano le difficoltà per restituire il prestito, tanto da andare facilmente in default come è successo al Messico.
Poi sono arrivati Obrador e gli altri, e infine la stessa presidentessa messicana attuale.
Politiche sociali, salario minimo, redistribuzione della ricchezza, autonomia alimentare (invece di essere invasi dalle coltivazioni americane), autonomia farmaceutica, conferenza stampa giornaliera del presidente (no ‘gli appunti di Gioggia’).
Risultato = popolarità dell’attuale presidenta messicana 85%, il doppio di quella che ha Trump o la Meloni.
Se c’é un esempio su cosa si può fare per mandare a casa i vecchi ladroni è proprio quello che hanno seguito in Messico che non dimentichiamoci: la peggio disgrazia che ha è di essere troppo lontano da Dio e troppo vicino agli USA.
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Una delle rarissime volte in cui questa rubrica, tra Papa e Ucraina, non mi ha fatto neanche sorridere.
“Putiniano involontario. “I volenterosi da Zelensky, ultimatum alla Russia” (Repubblica, 11.5). “Europa, ultimatum alla Russia” (Stampa, 11.5). “Tregua, l’ultimatum a Putin” (Corriere della sera, 11.5). Primo caso nella storia di uno sconfitto che dà l’ultimatum al vincitore”. Primo caso nella storia in cui si parla di vincitori e vinti in assenza di vincitori e vinti.
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