(Giancarlo Selmi) – Bah… La prima cosa che mi viene da dire, ma è solo la mia opinione, che il livello del presidente della commissione cultura della Camera, tal mollicone (tutto in rigoroso minuscolo) è tale da consentirgli ben altro lavoro e altre presidenze. Tutto meno che qualcosa che abbia a che fare con la cultura.

Forse di un, da lui e dai fascisti come lui, auspicato minculpop. Forse. Forse neppure quello, forse neppure ai tempi di quando c’era lui, caro lei, si era assistito a tanto degrado. E forse anche in quei tempi il nostro avrebbe fatto un altro lavoro. Mi verrebbe da dire il nome della parte del corpo che tal mollicone potrebbe baciare a Geppi Cucciari e a Elio Germano.

Ma che tal personaggio possa, dall’alto del suo macro potere datogli dall’appartenenza a quel gruppo politico che la nostalgia ha fatto diventare linea politica, e sappiamo a quale nostalgia mi riferisco, dire cosa può dire la Cucciari o Germano è veramente inaccettabile. Cercare di cassare la satira, è degno di epoche in cui i libri venivano bruciati. Quando non si poteva fare satira e, ancora meno, dire ciò che si pensava.

Ma a bruciare i libri erano gli ignoranti, i buzzurri, quelli con camicie nere o grigio scuro, certamente no le persone colte o quelle che amavano la cultura. Così contInua a essere. Pertanto, la domanda è la seguente: che caxxo ha a che vedere il tal mollicone con la cultura? La sua aspirazione è bruciare libri e zittire chi non si uniforma al pensiero unico. E come sanno anche i fascisti come lui, questo ha poco a che vedere con la cultura.

Solidarietà a Geppi Cucciari ed Elio Germano.