
(di Massimo Gramellini – corriere.it) – «Chi ti sei giocato al FantaPapa?». Il primo conclave al tempo dei social riserva sorprese continue. E non alludo solo al fatto che su TikTok i cardinali furoreggiano più dei gattini. (Nel conclave dei «meme» un cardinale con gattino oggi non avrebbe rivali). È che, dopo essere stati virologi e studiosi di geopolitica, ci siamo improvvisamente scoperti vaticanisti.
Su X si discetta con dovizia di argomenti riguardo alle reali possibilità di Pizzaballa, che per molti fino a una settimana fa era solo il nome di una figurina rara. Il filippino Tagle spacca la platea come Trump, pur pensandola all’opposto sul capitalismo, o forse proprio per questo. Papabili nordafricani e sudcoreani vengono gettati nel tritacarne del chiacchiericcio e subito rimpiazzati da nuovi candidati. Ieri per un paio d’ore è andato fortissimo il portoghese: «Alla fine faranno lui», ha sentenziato su Facebook un esperto che nei post precedenti si era occupato prevalentemente di Champions League. Chi ha appena visto il film Conclave gode di una presunzione di autorevolezza e spiega agli altri come funziona, testuale, «il talent della Sistina». Qualcuno suggerisce di procedere per eliminazione sul modello di X Factor (o di Squid Game?). E tutti usano l’elezione del Papa come ennesimo pretesto per esercitare quella che sembrerebbe essere la funzione primaria dei social: dividersi e litigare intorno a questioni di cui si sa poco e per le quali non si può fare nulla.
P.S. Io, comunque, al FantaPapa mi gioco il portoghese.
E nessuno che si ricordi di Habemus Papam di Nanni Moretti…
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