Trump non può fermare la guerra perché la Russia è giunta alla conclusione che i problemi con la Nato in Ucraina possano essere risolti soltanto con la forza. C’è stato soltanto un […]

(di Alessandro Orsini – ilfattoquotidiano.it) – Trump non può fermare la guerra perché la Russia è giunta alla conclusione che i problemi con la Nato in Ucraina possano essere risolti soltanto con la forza. C’è stato soltanto un momento per fermare la guerra con un compromesso accettabile da ambo le parti: la primavera del 2022. Durante quei colloqui, Putin non chiedeva nemmeno un centimetro quadrato di territorio ucraino. Nella primavera 2022, Putin non voleva nemmeno un oblast. Tre anni dopo, Putin vuole i quattro oblast annessi il 30 settembre 2022. La prosecuzione della guerra ha danneggiato l’Ucraina.
Secondo la narrazione filo-americana, Zelensky abbandonò le trattative perché la Russia non gli concedeva nessuna garanzia di sicurezza. In realtà, Zelensky non ha mai avuto le garanzie che chiede per colpa dei Paesi Nato che temono di entrare in guerra con la Russia. Questo punto è decisivo e dev’essere chiarito. Zelensky chiede che, una volta fermata la guerra, Francia, Italia, Inghilterra, Germania e Stati Uniti, si impegnino formalmente a bombardare i russi nel caso in cui la Russia torni ad attaccare l’Ucraina. Questi cinque Paesi hanno sempre respinto la richiesta di Zelensky perché non vogliono replicare il meccanismo di innesco della Seconda guerra mondiale terrorizzati dalle seimila testate nucleari di Putin. L’Ucraina non ha le garanzie di sicurezza per colpa di Putin? Non proprio. Zelensky è stato “fregato” dalla Nato.
C’è un’altra questione importantissima che dev’essere chiarita. Zelensky abbandonò le trattative della primavera 2022 perché si convinse che l’Ucraina avrebbe potuto sconfiggere la Russia. Questa è stata la ragione decisiva. Quali fatti indussero Zelensky all’ottimismo? Durante la primavera 2022, l’esercito russo era in difficoltà. Non perché fosse debole, come scrivevano Corriere della Sera, Repubblica, Stampa, Libero, Foglio e il Giornale, ma perché la Russia aveva invaso l’Ucraina con una potenza ridottissima rispetto al suo potenziale bellico. Ed ecco l’errore fatale: anziché capire che la Russia stava combattendo con le mani dietro la schiena, la Nato e i grandi media dissero che la Russia aveva invaso l’Ucraina con soli 180.000 soldati perché aveva un esercito di cartone. Misi in guardia da questo gravissimo errore di sottovalutazione, ma non fui creduto. Le conseguenze sono davanti agli occhi di tutti. Trump è in ginocchio davanti a Putin e l’Ucraina è già smembrata. Zelensky ha dichiarato di non avere le forze per recuperare i territori perduti. Il 13 gennaio 2025, Mark Rutte ha dichiarato alla commissione Affari esteri del Parlamento europeo: “La Russia produce in tre mesi ciò che la Nato produce in un anno da Ankara a Los Angeles”. Trump può fare soltanto due cose. La prima è riprendere ad armare l’Ucraina, abbracciando la strategia di Biden. La seconda è attendere il cedimento dell’esercito ucraino. Entrambe le decisioni sono rischiosissime. Quanto alla prima, l’invio di armi a Zelensky servirebbe soltanto a decuplicare i bombardamenti di Putin senza cambiare i rapporti di forza. E se Trump restasse a guardare? I pericoli non sarebbero minori. Davanti al cedimento dell’esercito ucraino, Inghilterra e Francia lasciano intendere che invierebbero i loro soldati. Trump si troverebbe scavalcato, in controllo di niente. Trump non sa che cosa fare. Deciderà in base agli eventi.
In base a questo ragionamento, si potrebbe supporre che i russi non forzano di più sul campo perché non hanno interesse ad allargare il conflitto: mantenendolo in equilibrio, francesi e inglesi non hanno la spinta decisiva ad intervenire direttamente. Meglio dunque andare piano, senza provocare un collasso controproducente dell’esercito ucraino, ma raggiungendo ugualmente il risultato di completare la conquista degli oblast contesi.
Interessante lettura, quella del prof Orsini. Chissà se ha ragione anche questa volta.
Una cosa è certa comunque: l’apparente stallo sul campo di battaglia, per adesso, ha frustrato la spinta interventistica dei volenterosi.
Grazie prof
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Per i russi la guerra dovrà terminare prima della fine del mandato di Tramp, IUKEY e la Francie continuano ad inviare armi ed esperti militari (compresi altri paesi clienti), per prolungare la guerra fino al prossimo POTUS.
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riporto una considerazione da un canale Telegram sulle elezioni rumene
Romania: la differenza tra Georgescu, che avrebbe dovuto vincere le elezioni ma è stato rimosso illegalmente, e Simion è enorme.
1. Georgescu-Roegen ammira Putin come un grande politico. Simion considera Putin un criminale di guerra.
2. Simion ha condannato l’operazione militare russa in Ucraina. Georgescu no.
3. Simion critica l’UE e la NATO, mentre Georgescu è favorevole alla loro uscita.
4. Simion per l’assorbimento della Moldavia da parte della Romania. E Georgescu è contrario a qualsiasi conflitto con la Russia.
5. Conclusione generale: Georgescu è un politico non sistemico e dice ciò che la gente vuole, prima di tutto non entrare in conflitto con la Russia. Un vero populista.
E Simion è un politico sistemico di destra che farà tutto ciò che l’UE e la NATO gli ordineranno di fare. Ma durante le elezioni cerca semplicemente di dire/mentire ciò che la gente vuole sentirsi dire.
Ecco perché l’Unione Europea sta facendo pressione su Georgescu, pur vedendo quanto ciò rappresenti una vergogna agli occhi del mondo intero, ma lasciando tranquillamente passare Simion.
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Una ricostruzione fasulla dietro l’altra. Adriano58 sempre più ispettore Clouseau.
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sei un vero volpino, a te non la si fa!
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https://infosannio.com/2025/05/05/ecco-chi-e-george-simion-il-legionario-che-ha-vinto-al-primo-turno-le-elezioni-in-romania/
Riporto articolo comparso su infosannio
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è un articolo del CORRIERE DELLA SERVA
quando si lancia il sasso fischiettando
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L’ho già postato altrove, ma anche qui ci sta bene 👇
https://www.balcanicaucaso.org/aree/Romania/Presidenziali-Romania-al-primo-turno-vince-l-estrema-destra-237547
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E quindi siamo a ,punto e a capo.Qui ormai bisogna mettersi l’ anima in pace : la guerra continua ad oltranza fino a sfinimento di una delle parti. L’ intervento di truppe anglo inglesi in caso di cedimento del fronte ? Lo vedo difficile da realizzare : Francia e Inghilterra non hanno eserciti formidabili e le loro popolazioni poco inclini ad accettare migliaia di morti sul campo di battaglia ucraino.
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La mia impressione è che trump abbia già deciso cosa fare (per ora, perchè le sue decisioni sono confuse e cambiano in continuazione: credibilità già azzerata dopo tre mesi di sparate): vende armi all’Ucraina, cerca accordi vantaggiosi, e se intanto la Russia perde qualche uomo e qualche carro per lui va benissimo, e intanto si vende ai suoi come pacificatore …
Ha la strategia del facilone sempliciotto: prova così, e se non va proviamo il contrario, e se non va molliamo tutto. E’ il salvini americano. Ma nel suo essere un presidente squallido e stupido, è sempre meglio di biden, almeno per ora, che contava altrettanto poco ma eseguiva ordini dell’industria delle armi, che vive bene e prospera solo nelle guerre.
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