(Gioacchino Musumeci) – C’è ancora chi in preda al delirio della propaganda atlantista parla ancora di “Putiniani d’Italia” e come da copione si felicita per i fruttuosi accordi siglati tra Usa e Ucraina.

A parte Putiniani d’Italia che fa sorridere, è un po’ grottesco interpretare ancora lo scenario ucraino in bianco e nero. Secondo alcuni Zelensky aveva due alternative: cedere l’Ucraina alla Russia oppure siglare accordi con gli Usa come di fatto si è verificato oggi. Peccato si tratti di accordi capestro forzati dai ricatti di Trump .E dal punto di vista distorsivo occidentale, distruzione e morti evitabili a parte, tutto ciò è cosa buona.

E sia chiaro agli stupidi manichei dell’occidentalismo a cui convertirsi per forza, non intendo ripudiare la mia cultura occidentale, ma altrettanto non intendo abiurare l’intelligenza: mi è chiaro da tempo che l’essere occidentali non implica credere in babbo Natale. Le politiche tra stati non si celebrano in nome dell’amicizia. Non esistono amici in ambito geopolitico, esistono solo interessi comuni o ancor meglio interessi di grandi potenze che si intrecciano con quelli di piccoli stati costretti a subire.

In realtà i fatti relativi all’Ucraina sono materia di esperti da ben prima del 24 Febbraio 2022, tuttavia proporli in modo nitido mette in dubbio paradigmi e postulati di falsa libertà a cui siamo stati educati e su cui siamo tutti cresciuti, ovvero: usciti perdenti dal secondo conflitto mondiale e “liberati” dagli Americani, la nostra funzione strategica, imposta da Washington, è diventata servire piani atlantici nel contesto geopolitico ove l’occidente è inevitabilmente “il giusto”. E i nostri media, a parte rarissime eccezioni rispondono a questo imprinting orripilante killer della critica.

A ciò come aggravante si aggiunge anche il ridicolo misticismo religioso che assegna a certe crudelissime strategie politiche o militari la benedizione di Dio, in linea con le idee di ottusi conservatori notoriamente molto cristiani. Roba vecchia insomma.

Eppure per non zerbinarsi a “nessuno dei giusti” e servire il proprio popolo col contegno del vero presidente, a Zelensky sarebbe bastato non farsi abbindolare dalle sirene americane, ovvero ripudiare teorie surreali che millantavano l’Ucraina nella Nato, cioè impossibilità. E non sono bastati i ceffoni offerti dalla realtà ai registi della propaganda e alle vittime della narrazione imperante; ancora si dorme. Dopo tre anni in cui si è propagandata la bugia che la pace giusta sarebbe consistita nel riconquistare la Crimea e i territori occupati da Putin, palla strombazzata anche da Kiev sotto suggerimento Usa/GB, oggi la prospettiva di pace all’orizzonte prevede la Crimea alla Russia e l’Ucraina territorialmente deflagrata, cioè privata del Donbass. Tutto ciò per cosa? Per non entrare nella Nato e cedere addirittura risorse preziose a chi ha promesso l’impossibile….

“Cosa avrebbe dovuto fare Zelensky” chiede qualcuno: bè, tutto quello che non potrebbe mai fare, ovverosia pensare da uomo colto e libero da vincoli costati una guerra persa e lo stato Ucraino frammentato. “Putiniani d’Italia”, cari miei, è stupida propaganda, guerra persa e Ucraina devastata sono fatti. Ora nel giubilo di sostenitori dell’ordine precostituito, che sia sostenuto da Biden o Trump non fa differenza, al presidente Ucraino viene presentato il primo ticket. Ma questo è il principio della disfatta del popolo ucraino, grazie a noi, i veri giusti, passerà dalla guerra conclamata alla demolizione di ogni reale prospettiva di autonomia politica ed economica.