A che punto siamo con la tregua in Ucraina? Il modo migliore di rispondere a questa domanda è ricostruire le posizioni dei tre attori principali attraverso una guida ragionata […]

(di Alessandro Orsini – ilfattoquotidiano.it) – A che punto siamo con la tregua in Ucraina? Il modo migliore di rispondere a questa domanda è ricostruire le posizioni dei tre attori principali attraverso una guida ragionata. Dopo avere ridotto la confusione, i nostri ragionamenti potranno essere più ordinati. Gli attori principali sono tre, ognuno con una posizione diversa: Stati Uniti, Ucraina-Europa, che sono assimilabili, e Russia.
Gli Stati Uniti hanno le idee confusissime. Trump sta procedendo a tentativi e colpi di fortuna. Trump propone ogni giorno una soluzione diversa e poi attende le reazioni delle controparti. Trump ha addirittura nominato due mediatori, Kellogg e Witkoff, in disaccordo tra loro sul da farsi. La condotta di Trump in questa fase è descritta bene da questi termini: confusione, caos, incoerenza, contraddizione e disorientamento. L’ultima idea di Trump è di offrire a Putin il riconoscimento di diritto della Crimea e il riconoscimento di fatto dei territori che i russi occupano a Kherson, Zaporizhzhia, Donetsk e Lugansk. Il riconoscimento non include i territori sotto il controllo russo nell’oblast di Sumy e di Kharkiv.
L’Ucraina e l’Europa non vogliono concedere niente. Avendo capito che l’Ucraina non entrerà nella Nato di diritto, stanno cercando di farla entrare di fatto. Zelensky, Starmer e Macron propongono di riempire l’Ucraina di armi e di stabilire alcuni centri di addestramento in Ucraina dove i soldati inglesi e francesi, che sono soldati Nato, addestrerebbero i soldati ucraini in vista di una nuova guerra con la Russia. Ursula von der Leyen annuncia che l’Europa deve riarmarsi per prepararsi alla guerra con Putin. I termini per comprendere la condotta dell’Europa in questa fase sono: oltranzismo, estremismo, radicalizzazione, chiusura e russofobia.
La Russia vuole ottenere i quattro Oblast che ha annesso il 30 settembre 2022 per intero. Secondo Putin, gli ucraini dovrebbero ritirarsi da quelle regioni senza combattere. Questa proposta è inaccettabile perché gli ucraini hanno in quelle regioni le loro ultime roccaforti, ad esempio, Kramatorsk. Una volta abbandonate, Zelensky spalancherebbe a Putin le porte a Occidente. I termini per capire la condotta di Putin in questa fase sono: sfiducia, pessimismo, astuzia e attendismo.
Chiarite le posizioni, veniamo ai problemi. Il primo problema è che non si tratta soltanto di territori. Putin vuole la demilitarizzazione dell’Ucraina, mentre Trump è disposto a offrire soltanto la sua neutralità. L’Europa nemmeno quella. Quindi le posizioni sono tre. Trump è per la neutralità, Putin è per la demilitarizzazione, Macron, Starmer, Von der Leyen e Zelensky sono per l’iper-militarizzazione dell’Ucraina. Una tregua senza sciogliere questi nodi sarebbe probabilmente fragile e provvisoria. C’è però un punto su cui Zelensky e l’Europa sono divisi. Zelensky pretende garanzie di sicurezza che nessun Paese Nato vuole dargli. Macron e Starmer non vogliono firmare alcun obbligo a entrare in guerra con la Russia in caso di necessità. È falso che l’Ucraina è priva di reali garanzie di sicurezza per colpa di Putin giacché l’Europa non vuole assumersi il rischio. Trump ha fretta di terminare la guerra per tre motivi. Primo: teme il collasso dell’esercito ucraino in estate. Secondo: teme che, terminate le armi di Biden, la guerra si trasformi nella “sua” guerra. Tre: teme una guerra tra Russia e Inghilterra.
Il prof. si offre di “ricostruire le posizioni dei tre attori principali attraverso una guida ragionata“. Poi però non mette sul tavolo “fatti” ma sue “opinioni”. Scrivere: “L’Ucraina e l’Europa non vogliono concedere niente. Avendo capito che l’Ucraina non entrerà nella Nato di diritto, stanno cercando di farla entrare di fatto…”, oppure, “Ursula von der Leyen annuncia che l’Europa deve riarmarsi per prepararsi alla guerra con Putin…”, sono forzature che non hanno nulla di scientifico. Perché Orsini, come già detto mille volte, fa il furbo. “Chiarisce” posizioni che spaccia come dati reali oggettivi (quando invece sono solo sue interpretazioni della realtà) per poi passare ai “problemi” e ai possibili sviluppi.
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ritorna a guardare i cartoni, magari Peppa Pig, così forse ci capisci qualcosa.
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Ma come, ti ho paragonato a Peter Sellers e alle sue indagini, e tu fai ancora l’offeso?
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È così, Orsini non si basa su uno straccio di fatto; ascolta quello che si sente in giro e su questo fa le sue ipotesi o speculazioni.
Al momento non esiste uno che sia uno di documento ufficiale che riguardi non la tregua, men che meno la cessazione delle ostilità, ma persino le trattative che al momento hanno solo carattere informale perché appunto basate su proposte verbali, su dichiarazioni.
Per certi versi lo comprendo; la sua pancia e la diplomazia hanno scale temporali differenti.
Un insulto persino al nozionismo collegare Orsini e scientifico.
Orsini non ha proprio nulla di scientifico; nemmeno dicesse la più sacrosanta delle verità.
Un fatto per essere considerato scientifico deve possedere tra i requisiti
La RIPETIBILITÀ
L’Oggettivita
Il controllo sperimentale.
Dove le ha mai viste e dove le vedrà mai Orsini cose del genere?
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Non ha alcuna importanza, Orsini lo si approva a scatola chiusa e basta, i puntini sulle “i” li si riserva per gli “altri”.
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Oggettivamente le cose stanno così,basta ascoltare le dichiarazioni delle tre parti in causa tutti i giorni per rendersi conto della situazione almeno apparentemente senza via d’uscita. La Russia può continuare a macinare conquiste marginali ma tutti i giorni come quelle macchine che forano le montagne per costruire gallerie :prima o poi escono dall’ altra parte . Cosa possono fare gli altri attori ? Recitare con improvvisazione .
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hahahah
la compagnia di giro (Loguasto & C. manca solo il Caccaboni e l’ex Demokratico) ha emesso la sua sentenza: noi ce l’abbiamo più lungo
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hahahah
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“Trump è per la neutralità, Putin è per la demilitarizzazione”
Quindi, secondo Orsini, l’obiettivo di Putin non è affatto quello di un’Ucraina neutrale: e adesso chi lo dice ai poveri putiniani infosanniti, che da tre anni si spendono per rilanciare questa patetica narrazione?
“La Russia vuole ottenere i quattro Oblast che ha annesso il 30 settembre 2022 per intero.”
E adesso chi lo spiega ai poveri putiniani infosanniti, che da tre anni sostengono che la Russia, essendo la nazione più grande del mondo, non voglia assolutamente espandere i propri confini?
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