Assessori dem disertano la giunta sui commissari

(di Mauro Lissia – ilfattoquotidiano.it) – Non è una crisi politica, ma l’aria è quella: i tre assessori regionali del Pd, il maggior alleato del M5S nel governo regionale sardo, hanno disertato per protesta la seduta della giunta in cui sono stati nominati nell’ultimo giorno utile i dodici commissari delle aziende sanitarie, primo passo per la riorganizzazione delle strutture. Il segnale è eloquente e suona come una conferma del timore diffuso che ospedali e Asl sarebbero diventati il terreno dello scontro fra i partiti di maggioranza. Erano mesi che Alessandra Todde cercava l’accordo con i partner del Campo largo, dopo aver imperniato la campagna elettorale su un progetto di riforma indispensabile a uscire dai disastri del governo Solinas. Serviva un accordo col Pd, partito dominante in Sardegna quando si tratta di spartire il potere nella sanità. Ma l’accordo non è arrivato e la presidente ha scelto di rischiare la rottura pur di non attendere ancora: troppi i problemi da affrontare, dalle code ai Pronto soccorso alla carenza di personale medico e paramedico. C’era poi una legge che prevede la possibilità di commissariare le aziende sanitarie, pensata perché la lottizzazione delle direzioni generali non possa dettare i tempi delle decisioni: “Abbiamo chiesto ai sardi di avere pazienza sulla legge finanziaria, proprio per portare avanti la riorganizzazione della sanità – ha spiegato Todde – sarebbe stato bizzarro sforare i 45 giorni previsti nella legge per i commissariamenti”. Già con la nomina dell’assessore romano Armando Bartolazzi la presidente aveva dato la sveglia ai poteri locali: un uomo fuori dai giochi, perché i giochi finissero. Sgradito alla massoneria, che nella salute pubblica sarda fa da sempre il bello e il cattivo tempo. Adesso si cambia marcia: dodici commissari, tutti scelti dal M5S, che avranno sei mesi per avviare i cambiamenti necessari. Sullo sfondo resta il malcontento del Pd, a stento contenuto dalle parole di Piero Comandini, il presidente dem del consiglio regionale: “Non c’è nessuna crisi, questo è chiaro, ma penso che sia necessario rispettare le posizioni di tutti i partiti e movimenti che compongono questa giunta per permetterci di arrivare alle soluzioni migliori”. La tensione si taglia a fette, per i capigruppo di Progressisti e Avs, Francesco Agus e Maria Laura Orrù “lo strappo all’interno della coalizione preoccupa, serve un cambio di passo, anche nei rapporti interni alla maggioranza”. Occorre per Agus “una convocazione sistematica delle forze politiche che compongono l’alleanza per evitare decisioni che possono portare a ulteriori sfilacciamenti. Abbiamo di fronte altri quattro anni di mandato e molte sfide da affrontare”.
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ogni volta ci si scontra col comitato d’affari del PD, le giunte come i governi cadono per quello.
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Eccoli all’opera bas..di! Il lupo perde il pelo🤬🤬🤬! Ci sia da monito questo!!! Occhi aperti e camminare rasenti muro, non si sa mai! Non so smentiscono mai!!!!afc!!
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C’era d’aspettarselo alle prime nomine importanti l’ ingordigia di cariche e poltrone dei PD è emersa in tutta la sua virulenza incontenibile.
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Se non sparti il potere a cosa servono le alleanze? Il M5S non ha ancora capito che con certi alleati fare l’interesse pubblico non coincide la loro visione politica. Ora attenti perchè al minimo errore ve la faranno pagare con gli interessi.
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È un vero peccato che Giorgio Oppi sia defunto, per il PD sarebbe stato il commissario ideale per i loro appetiti!
Non c’è niente da fare,non cambieranno mai!!!
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Andrea, il PD può sempre organizzare una seduta spiritica per sapere come la pensa Oppi.
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Il PD locale rispecchia quello Nazionale. Solo bla bla bla su argomenti che non interessano a nessuno, zero neuroni, zero idee e zero fatti. Bene ha fatto la Todde a sf@ncularli e tirare dritto. Almeno c’è qualcuno che decide per loro e non so devono neppure sforzare troppo per la loro misera paghetta mensile di 15.000 euro.
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Brava Todde, sfan@lare il piddì è la migliore scelta politica da fare quando si ha a che fare con il solito piddì.
Ne sa qualcosa la Raggi e l’Appendino ma anche il Marino ex sindaco di Roma di cosa è capace il partito degli affari.
Forse è meglio perdere da soli che vincere assieme a loro, almeno salviamo l’onore e la faccia.
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Cavaliere 👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻!
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CVD
Interessi di partito e soddisfazione delle clientele. Poi, eventualmente, arriva il bene comune.
Questo era, è e rimane il pd.
La storia della rana e dello scorpione. Mai sentita?
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E i trombati che dicono, che dicono?
https://www.lanuovasardegna.it/regione/2025/04/29/news/commissari-alle-asl-sarde-gli-ex-direttori-generali-pronti-a-fare-ricorso-1.100698770
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Sarebbe interessante sapere a chi rispondono politicamente i signori ricorrenti (partiti di riferimento).
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Il solo fatto che tre assessori regionali escano dall’ aula può essere considerato atteggiamento altamente ostile. Comprensibile se la sceneggiata fosse messa in atto come opposizione nei riguardi della maggioranza..
È questione di sensibilità diverse, credo.. 😐
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Al PD ancora non è chiaro che al M5S non interessa mantenere rendite di potere. Il M5S vuole rompere incrostazioni e rendite di posizione, che penalizzano il Paese e la sua economia. E’ nato per questo e proseguirà testardamente nel suo obiettivo, PD e soci se ne facciano una ragione.
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