
(Gioacchino Musumeci) – In attesa che sia nominato il successore di Francesco, si assiste a un tentativo più o meno marcato di delegittimarne il pontificato. In odore di prossima restaurazione diverse sono le voci dei conservatori che si sollevano predicando la necessità del ritorno alla tradizione. E’ ciò che di norma avviene quando tanti durante il pontificato denaro, potere e privilegi sono minati dai concrete ipotesi di cambiamento.
Tra le voci laiche molto critiche svetta quella della Teologa Lucetta Scaraffia, docente di storia contemporanea alla Sapienza di Roma, per anni firma de L’Osservatore Romano. “ Tutte le questioni sono rimaste aperte”, afferma senza mezzi termini l’accademica. Le proposte di cambiamento “ non sono diventate nuovi catechismi, nuove regole morali. Potrebbero anche non esserci mai state”. La docente sostiene che Francesco sia stato molto contraddittorio ma lo fa con argomenti poco convincenti.
La Scaraffia disegna il Papa come capo che con la sua gestione dispotica ha spezzato l’unità della chiesa, esclusivamente amico dei cardinali che gli obbedivano. “Il prossimo papa – sostiene la teologa” dovrà ricucire le divisioni dovute a un pontificato troppo personalistico”.
A mio avviso la Scaraffia compie un errore quando attribuisce dispotismo al Papa. Il Vaticano è una monarchia, il papa è monarca eletto con potere pressoché assoluto. Nel momento in cui la giurisprudenza ecclesiastica contempla tanto potere in un singolo, ciascun papa è “indiscutibile”. Alla Scaraffia non interessa il rapporto di Francesco coi fedeli poiché cita quello coi cardinali. A Francesco invece interessava il rapporto coi fedeli oltre l’etichetta imposta dalla chiesa del protocollo asfissiante.
Ma può piacere un simile papa ai cardinali? Si se seguirà l’orientamento approvato dai più, no se il Papa è reazionario come lo era Francesco. Dunque di chi potrebbe fidarsi ed essere “amico” il riformatore: forse del conservatore che disobbedisce alla sua volontà di ristrutturare una chiesa storicamente deviata verso opulenza e privilegi? Immagino non abbia senso.
E di norma i molti viziati chiameranno despota colui che non li vizierà affatto. O in alternativa e con vari mezzi gli scontenti offriranno un racconto dove il Pontefice è dispotico. I mercanti bastonati nel tempio avrebbero potuto definire Cristo despota, ma essi per primi umiliarono il tempio. Ecco il Vaticano è il tempio, il Papa è vicario di Cristo che bastona i viziati. Oggi il papa è defunto e i viziati vivono.
IL PAPA FUNZIONE DI DIO O DELLA POLITICA?
La Scaraffia sostiene che in politica estera Francesco non sia stato super partes “Ha mostrato favore per i palestinesi in Medioriente e per i russi in Europa. Questo ha generato irritazione, anche tra gli ebrei”.
Il giudizio dell’accademica sembra reggersi sull’idea che il pontefice non debba predicare verità ma altro purché sia convincente. La sua parola dunque dovrebbe propagandare velatamente una gerarchia mondiale ove l’occidente con la Nato che abbaia, non si discute. Francesco non ha obbedito. Inoltre il pontefice dovrebbe essere super partes mentre proprio occidente e conservatori di Dx lo criticano per non porsi dalla parte della Nato.
Super partes non potendosi esimere dallo strizzare l’occhio agli “Ebrei irritati” per le sua parole? Secondo questa visione il Papa deve sottomettere il suo vangelo a ragioni di natura essenzialmente politica. Se le cose stanno così fanno schifo e non mi considero Cattolico, figuriamoci se lo fossi. E come si sa contano le ragioni politiche dei forti, mai quelle dei deboli.
Francesco disobbediente ha scelto i deboli, ha sempre cercato la conciliazione tra Ucraini e Russi, Israeliani e Palestinesi si è esposto contro tutte le guerre nel mondo. Eppure desiderio e volontà di conciliazione del Papa sono stati stigmatizzati perché il verbo politico è sempre “ Guerra” , quello di Francesco sempre“ Pace”. E’ paradossale che un accademica predichi un papa super partes che di fatto avrebbe dovuto pontificare a favore di una ben precisa parte senza “maledire” troppo guerre e chi le procura.
” O CON NOI O CONTRO DI NOI” NELLA CHIESA AMERICANA
Che per la Scaraffia contino troppo le ragioni politiche si evince dalla sua considerazione sul rapporto tra Francesco e chiesa americana: “ Fu scelto anche grazie ai cardinali statunitensi perché sembrava l’unico di destra dell’America Latina. Poi ha cambiato atteggiamento, e anche lì ora la Chiesa è divisa”, C’è una grande contraddizione in questa osservazione. La Scaraffia imputa al defunto Papa di non aver prestato attenzione ai cardinali americani espressione della Dx. Dunque la chiesa americana oggi sarebbe divisa. Che equivale a dire che l’unità della chiesa Usa dipende da quanto siano assecondati i prelati che rispecchiano l’ideologia politica conservatrice. Quindi la Scaraffia cvi rivela tra le righe che negli Usa o si dà peso ai cardinali di Dx o la chiesa si divide. Quanto pesi la fede e il rapporto con Dio in tutto ciò non è dato sapere. Francesco è stato un papa poco politico e ostracizzato dalla dx mondiale, per forza le sue riforme sono rimaste sulla carta. Ora però la teologa Scaraffia e il cardinale Muller spieghino ora ai fedeli quanto l’elezione del Papa, come si racconta, sia opera della volontà di Dio piuttosto che di un manipolo di cardinali che combattono tra loro per orientare politicamente la chiesa verso l’eterno privilegio dei nobili. O con noi o scisma…
Povero Francesco, occorrerebbe più rispetto, baciava i piedi dei detenuti islamici a Regina Coeli.
l’unica cosa che ha mancato questo papa è la riapertura di castel Sant’ Angelo per molti di quelli che sparlano e che lo meritano ma solo perché era troppo buono🤔
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La restaurazione sarà inevitabile, perché quella di Francesco (a mio avviso, il Papa migliore da mezzo secolo a questa parte) è stata una rottura troppo netta col passato.
Un elenco non esaustivo, ma ampiamente condivisibile, delle ragioni che hanno reso il suo pontificato così diverso dai precedenti:
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Ahahaah.
Adesso anche l’atlantista cornuto si dà ai ‘wate’ di YT per esprimere le proprie idee 😀
E ha iniziato da quello più scarso, ovviamente, l’entry level è quasi un obbligo quando hai la testa che è osso al 98% 😀
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@ Mentecatto: lo vedi che è già da un giorno intero che non pensi più ai trenini?
Non serve che mi ringrazi.
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Volevo soltanto concederti una tregua per riattivare quell’organo sessuale che hai tra le orecchie 😀
Ma forse sono stato troppo generoso con te 😀
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Penso esattamente lo stesso, e mi amareggia come Cristiano e come credente
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Leggo che la sig.ra ha scritto su l’Avvenire ( giornale dei vescovi Italiani) e sull’Ossevatore Romano (giornale del Vaticano). Con le sue idee, mi sembra che ci sia più spazio di dialettica sui giornali cattolici che su quelli “laici”. È la consorte di E. Galli della Loggia.
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