(di Selvaggia Lucarelli – ilfattoquotidiano.it) – Dopo il papa, abbiamo rischiato di perdere anche Massimo Gramellini per un infarto fulminante dovuto a un messaggio telefonico. Lo apprendiamo dal suo ultimo, drammatico “Caffè” in cui il noto giornalista spiega come il 25 Aprile sia stato vittima del terrorismo psicologico attuato dalla Protezione civile la quale ha inviato ai cittadini romani (o di passaggio a Roma) uno spaventoso alert telefonico: piazza San Pietro sarà chiusa al pubblico dalle 17 (seguivano percorsi e orari funerali del papa). “Mi trovavo in una stanza con altre venti persone quando i nostri telefoni hanno emesso all’unisono un trillo acutissimo , creando del panico sincronico”, ha scritto l’angosciato Gramellini.

Ora, non so bene come sia possibile che un semplice trillo sul cellulare possa aver atterrito il giornalista e il suo gruppetto, ma forse era a un raduno di balene bianche abituate a comunicare tramite ultrasuoni. Gramellini, ormai tristemente audioleso, prosegue il racconto thriller: “… Informazione di indubbia rilevanza ma forse non tale da mettere a rischio le coronarie di una città intera… Il trillo di tutti i telefoni di Roma in contemporanea è stato un gesto intrusivo e angosciante che rivela un certo disinteresse, se non disprezzo, per i cittadini. Chissà se chi ha dato l’ordine di farlo partire se ne è reso conto o se ha sottovalutato le conseguenze dei suoi atti”. Capisco il suo astio per il deficit sensoriale indotto dal trillo acutissimo, ma Gramellini non sa che questo genere di alert è ampiamente utilizzato in molti paesi del mondo. In Corea del Sud ne possono arrivare anche molti al giorno, per esempio su aggiornamenti meteo. Non si capisce la ragione per la quale il povero Fabio Ciciliano, capo della Protezione civile, venga giudicato dal giornalista come un sadico misantropo che vorrebbe sterminare la popolazione romana provocando traumi, ictus, infarti e disturbi post traumatici da stress per aver mandato – a ogni morte di papa – un sms con gli orari del funerale del papa.

Comprendiamo però anche la sensibilità del giornalista e delle sue venti amiche balene, per cui la prossima volta che la Protezione civile avrà un messaggio urgente per la popolazione, consigliamo a Ciciliano di inviare lo stesso alert a tutti i cittadini tranne che al gruppetto dell’editorialista: loro riceveranno non una telefonata, ma un richiamo a 52 Hertz da una megattera dell’Alaska. O, al limite, si chiederà a Gualtieri di sparare un potente spruzzo d’acqua dal naso. L’importante è non spaventare l’intrepido Django Unchained Gramellini.