
(Tommaso Merlo) – Al funerale del Papa parteciperanno anche le anime dei bambini sterminati a Gaza. Ventimila. Lo faranno per omaggiare uno dei pochi che si è schierato dalla loro parte. Dalle colonne di San Pietro osserveranno i potenti del mondo schierati nelle prime file, coloro che ancora oggi mandano soldi ed armi ai loro carnefici e non spendono nemmeno una parola per fermare la carneficina. Perché ipocriti, perché vili, perché faziosi, perchè sensibili solo al proprio tornaconto politico e personale. Perfino difronte ad un genocidio, la pagina più atroce della storia moderna. Le anime dei bambini di Gaza osserveranno i potenti nei loro eleganti vestiti scuri mentre i loro cari a Gaza stanno morendo di fame perché i sionisti hanno bloccato gli aiuti umanitari da mesi. Non gli bastano le bombe, li vogliono far crepare anche di stenti. Nell’indifferenza generale. Nessuno fa nulla e nessuno ne parla più. Siamo risprofondanti in orrori che pensavamo superati e chi potrebbe fare qualcosa gira la faccia dall’altra parte o addirittura è complice. Davvero una vergogna ma è tempo dell’ultimo saluto al pontefice argentino, ed eccoli lì i potenti del mondo, schierati nelle prime file a recitare la parte dei buoni cristiani sinceramente scossi per la dipartita di un Papa che hanno sempre disdegnato. Perché troppo libero e quindi onesto, perché troppo coerente con gli insegnamenti di Gesù. Non come quei sepolcri imbianchi che all’esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di putridume. Appaiono giusti davanti agli uomini, ma dentro sono pieni d’ipocrisia e iniquità. Le anime dei bambini di Gaza da una parte, i potenti del mondo dall’altra. Con le facce tristi e la testa bassa. Mentre pensano al prossimo singhiozzo a favore di telecamere e al prossimo post per i loro followers, e mentre a Gaza si continua a morire dilaniati dalle bombe e dalla fame e nessuno fa nulla. Nulla. E questo quando i potenti del mondo potrebbero fermare il genocidio con una telefonata, informando quel macellaio di Netanyahu che la comunità internazionale ha intenzione di rispettare le leggi che si è data e che quindi verrà incarcerato e processato e che cessa ogni sostegno al suo sanguinario regime sionista. Neanche una pallottola, neanche un dollaro. Un funerale politico per lui e per tutto il suo governo criminale. E basterebbe una telefonata dei potenti per imporre perlomeno gli accordi del 1967 e la soluzione dei due stati che porterebbe pace in tutta la regione. Una telefonata che imponga il rispetto delle risoluzioni dell’ONU e del diritto internazionale. Nessun atto rivoluzionario, nessuna pretesa eccessiva, ma semplice rispetto di quelle istituzioni e di quei valori che i potenti del mondo dicono di rappresentare. Altro che complicità politica, altro che propaganda ed ipocriti indugi, che i potenti del mondo facciano il loro dannato dovere e curino una volta per tutte la piaga mediorientale. È tutto pronto, è tutto scritto, manca solo la volontà politica dei potenti occidentali, i principali corresponsabili di decenni di sangue a partire dagli americani. Nessun atto rivoluzionario, ma un sussulto di dignità che porti perlomeno al buonsenso. Ponendo fine allo sterminio del popolo palestinese ma anche prevenendo quello israeliano perché è quello a cui vanno incontro coi deliri sionisti. Senza supporto occidentale e senza una soluzione politica, Israele non ha nessun futuro in Medio Oriente nel lungo periodo. Il mondo arabo alla lunga rigetterà il progetto coloniale israeliano e si riprenderà Gerusalemme tornando alla Palestina del 1948 in cui la comunità ebraica potrà continuare a convivere serena come allora. Lo insegna la storia, il destino delle ideologie fanatiche, è l’autodistruzione. Emblematiche le avvisaglie di guerra civile di queste settimane, con fronde addirittura dell’esercito israeliano troppo schifate con se stesse per continuare il genocidio. Ma è tempo dell’ultimo saluto al lodevole pontefice argentino. Parteciperanno anche le anime dei bambini di Gaza accorse a salutare uno dei pochi che si è schierato dalla loro parte. Dalle colonne di San Pietro osserveranno i potenti del mondo intenti a recitare la parte dei buoni cristiani mentre i loro cari a Gaza muoiono dilaniati dalle bombe e dalla fame nell’indifferenza generale.
e poi qualcuno viete tacciato da antisemita!
Ipocriti!
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Qualcuno viene tacciato da chi?
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Lo disse Gesù che il Suo Regno sta lassù mentre liberi i Barabba imperversano quaggiù. Nel deserto fu tentato e non a caso, il Potere, ha rifiutato…
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Telefonata? Quale telefonata? Quelle della Cialtronaaaaaa, di Trump, della Von der Bomben esprimendo appoggio ai Sionazisti e a Nethanyau che ogni giorno, ogni giorno sterminano più bambini di Gaza di quanti Ucraini sporadicamente e non intenzionalmente vengono assassinati dalle bombe russe con sgomento e indignazione senza limite? Ah, già lkUcraina è il bastione dell’Occidente contro l’espansione dei barbari Russi.
Ma per favore!
Resta l’amara speranza che lo stato Sionazista (la politica del governo Nethanyau verso i Palestinesi è appoggiata purtroppo da oltre il 60% degli Israeliani ) si inabissi nel suo delirio di spietata crudeltà e si dissolva come l’URSS.
Prima di Israele, la Palestina era uno dei luoghi terrestri più pacifici , non lo scenario di una impietosa sanguinosa colonizzazione estemporanea.
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Se esiste qualcos’altro oltre questa esistenza, quei bambini sono dall’ altra parte ad accogliere uno che si è ricordato di loro in questa realtà mentre i finti progressisti illuminati difensori dei valori civici e democratici ,dolo a parole e a fasi alterne ,volgevano la faccia dall’ altra parte .Sono loro ad applaudire mentre lui giunge, pur con tutte i suoi limiti umani ma con una volontà di contraddire i riflessi condizionati degli istinti tesi alla vendetta e alla menzogna.
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