Perché Gad Lerner ha lasciato Il Fatto Quotidiano: “Troppo indulgenti con fascisti, Trump e Putin”

Gentilissimo Jonny Dio, noto sempre una notevolissima affinità dei suoi commenti con il signor ED e il signor Lepolett, e noto sempre nei vostri commenti una costante, che mi permetta di considerare alquanto inquietante; considerate il parere di chi si batte per la pace in Ucraina per davvero, di chi considera tutte le ragioni storiche dell’origine del conflitto e non vuole partire zaino in spallo per le trincee o far partire i suoi figli sotto il comando di una elitè europea oramai malata di una latente forma di nazistoidismo che considera tutto ciò che è russo come prodotto da degli untermensch di triste maniera hitleriana, spesso guidata da paesi falchi sponsorizzati da quel lato dell’America favorevole allo smembramento della Russia e al globalismo più sfrenato e spietato (leggasi neocon sia di “sinistra” che di “destra” come fosse un parere necessariamente sbagliato, partigiano, anzi macchiato dal tifo verso le autocrazie, perché no, venato di fascismo. 

E ciò che mi stupite è che poi venite apposta per lamentarvi di fascismo, censura, di essere insultati quando basta aprire un qualunque giornale o telegiornale del main stream (con lodevoli eccezioni quali per l’appunto il FQ) per vedere un continuo profluvio di velate minacce, di etichette, di censura strisciante e di epiteti contro chi non si allinea alla narrazione unica che voi vi piccate non essere la linea editoriale di Infosannio o del Fatto Quotidiano (che peraltro ha ospitato e ospita penne di tutti i tipi, con feroci critiche a Trump, Putin o ai presunti fascisti attuali che aleggerebbero per l’Europa). Premesso che non sono ne sarò mai uomo di destra, che credo nei principi del dialogo e della convivenza pacifica tra i popoli, proprio per questo riconosco le ragioni di tutte le parti in gioco e credo che solo sedendosi ad un tavolo e considerando le istanze sia ucraine sia dei russofoni del Donbass che per 8 anni sono stati massacrati da milizie neonaziste (Azov ne è solo un esempio) come certificato ahinoi da osservatori indipendente (donne stuprate e poi uccise e gettate in fosse comuni, bombardamenti su civili inermi, che vengano per sempre maledetti quei nazisti nazionalisti di quel paese che si picca di essere una democrazia) si possa giungere a un giusto compromesso, e trovo che i progressisti che inneggiano alla guerra o a una soluzione di tale tipo siano perfettamente paragonabili ai presunti fascisti che paventate come una minaccia alla nostra malatissima democrazia.

 Spiace constatare, con rispetto parlando, la vostra, mi permetta, incoerenza, nel gridare a censure, fascisti e insulti quando per primi mi pare che sponsorizziate una soluzione devastante e sanguinosa per la situazione proprio insieme a coloro che negano oramai qualunque dialogo o parere discorde da quella che deve essere una narrazione unica (la cosidetta informazione che si picca di essere contro le fake news), perché se no si è filoputiniani, filorussi, e via dicendo. Credo che verreste più rispettati se abbandonaste tale incoerenza, altrimenti in tal caso credo che non sia corretto da parte vostra lamentarvi se qualcuno vi risponde in maniera anche impropria, perché a una persona che alimenta un clima di guerra anche solo con le parole e che sembra sostenere posizioni che ci portino verso la guerra, la morte e la distruzione è difficile rispondere solo con la gentilezza e i “fiorellini”, il rispetto è giusto pretenderlo, vero, ma si deve anche guadagnare adottando posizioni che non siano anche latentemente a favore dell’orrore che vediamo ogni giorno dovuto ad una vera e propria guerra per procura come candidamente ammesso dai protagonisti occidentali di questo orrore (e non sono fake news).

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