Francesco parlava ogni sera con la parrocchia di Gaza. Ascoltava storie di fame, disperazione, ospedali sventrati, scuole distrutte, bambini massacrati.

(Alessandro Di Battista) – “Ieri sono stati bombardati dei bambini. Questa è crudeltà, non guerra”. Sapete cos’è successo quando Papa Francesco ha pronunciato, alcuni mesi fa, queste parole? Il Ministero degli Esteri israeliano ha subito convocato l’ambasciatore del Vaticano, l’arcivescovo Adolfo Tito Yllana, per esprimere indignazione per le forti critiche di Papa Francesco agli abusi contro i palestinesi a Gaza.

Francesco parlava ogni sera con la parrocchia di Gaza. Ascoltava storie di fame, disperazione, ospedali sventrati, scuole distrutte, bambini massacrati. E ha avuto il coraggio, raro oggi, di raccontare quello che sentiva.

Cosa diceva Israele? Che il Papa applica “doppi standard”. Che ignorava la “lotta contro il terrorismo”. Rafi Schutz, ex ambasciatore israeliano presso la Santa Sede, ha scritto che “il Papa ha avvicinato il mondo a sé ma ha deluso Israele”. No, caro ambasciatore, quel Papa ha deluso solo chi pretendeva silenzio davanti ai crimini. Ha deluso solo chi si aspettava complicità mascherata da equidistanza.

E in Italia? Quando il sionismo ha sfidato perfino il Papa, dove stavano Mattarella, Meloni, Tajani? Dove stavano i “difensori della libertà”, sempre pronti a pontificare quando fa comodo? Semplice: stavano zitti.

Francesco è stato il Papa che ha riconosciuto lo Stato di Palestina.

Lo ha fatto nel 2015. Un atto politico che ha aperto la strada al riconoscimento internazionale. Dopo la scelta di Francesco, tantissimi altri Stati hanno riconosciuto la sovranità del popolo palestinese. Perché in questi anni i Governi che si sono succeduti non hanno seguito il suo esempio? Perché hanno avuto paura di inimicarsi lo Stato di Israele?

Adesso lo glorificano. Editoriali, maratone TV, tweet lacrimosi. “Il Papa riformista”. “Il Papa innovatore”. Ipocrisia pura. Perché quando Francesco ha denunciato le bombe sugli ospedali, quando ha parlato del ruolo della NATO nella guerra in Ucraina, quando ha detto — testuali parole — che “occorre indagare se a Gaza è in corso un genocidio”, dov’erano tutti? Chi lo ha difeso? Nessuno. Lo ignoravano. Ora lo piangono.

Francesco è stato un uomo di pace, e in tempi in cui la pace è un crimine, lui è stato un disobbediente. Ha dato fastidio e ha parlato chiaro. E per questo lo hanno ignorato e a volte del tutto isolato. L’assassino Netanyahu, il terrorista di Stato Netanyahu, il criminale internazionale Netanyahu almeno oggi è stato ipocrita: non ha detto una parola sulla morte di Bergoglio. Nessun messaggio.

Francesco ha continuato fino all’ultimo giorno a telefonare a Gaza. A parlare con chi sopravvive sotto le bombe. A usare parole vere: “bambini mitragliati”, “scuole bombardate”, “ospedali rasi al suolo”. Parlava con il parrocco di Gaza. Ascoltava le storie reali. Ascoltava il dolore dei popoli. Lo hanno lasciato solo questi farisei.

Ipocriti che ti “uccidono” quando sei vivo e poi ti piangono, a favor di telecamera, quando sei morto.