I riformisti arrabbiati anche per la mozione su gaza con i 5 Stelle

(di Wanda Marra – ilfattoquotidiano.it) – È giorno di nervosismo e di tensione nel Pd. I riformisti riversano la loro rabbia su due obiettivi: Goffredo Bettini per l’intervista al Fatto e Elly Schlein per la mozione su Gaza, presentata con Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli martedì, della quale molti sono stati informati a cosa fatta (o lo hanno saputo direttamente dalle agenzie). Contro Bettini vanno a testa bassa Pina Picierno e Filippo Sensi. “Ripiegamento identitario, deriva preoccupante”, dice lei; “sono troppo laico per le scomuniche”, chiarisce lui. Ma a molti Bettini non è andato giù: e non solo per i contenuti (considerati troppo giustificatori per Putin, tanto per cominciare), ma anche e soprattutto per i toni, che vengono considerato un’incitazione alla segretaria del Pd a far fuori il dissenso. Va detto che per molte argomentazioni – a partire da quella sul riarmo europeo – Bettini è piuttosto vicino a Schlein. Non a caso, a molti tra i suoi l’intervista non dispiace. E Andrea Orlando interviene in difesa, sostenendo che chi la attacca ne fa una “caricatura”.
Di certo, però, le diverse anime dem sono sempre più distinte. E ieri la minoranza è finita all’angolo. Schlein aveva informato della mozione su Gaza Lorenzo Guerini e Alessandro Alfieri, con i quali mantiene un canale aperto. Ma informare non vuol dire “condividere”. A molti, poi, non lo aveva nemmeno detto, come a Graziano Delrio, che pure fa parte della Commissione Esteri e Difesa. Tanto è vero che c’è stata una massiccia presenza della minoranza dem ieri a un dibattito organizzato in Senato da Ivan Scalfarotto (Iv) con la partecipazione di Lucio Malan e Piero Fassino (che ha ricordato come venga definito “il sionista di sinistra”) e di due dissidenti palestinesi anti-Hamas di Gaza: Hamza Howidy, attivista di Gaza per i diritti umani, dissidente anti-Hamas in esilio, e Moumen al-Natour, co-promotore del movimento di protesta Bidna Naish (“Vogliamo vivere”), in collegamento da Gaza. Dal Pd sono arrivati in blocco, come forma di protesta e di dissenso, rispetto all’iniziativa di Schlein di martedì. C’erano Sensi e Delrio, Alfredo Bazoli e Walter Verini, Lia Quartapelle e Marianna Madia, Enza Rando e Antonio Nicita, Simona Malpezzi e Sandra Zampa. A un certo punto è arrivato pure Piero De Luca, che però parlava più di Campania che di Gaza. Tra i presenti Marco Carrai, da sempre vicino a Matteo Renzi, console onorario di Israele. E poi, c’era una folta rappresentanza di Iv: Raffaella Paita, Luciano Nobili, Silvia Fregolent, tra gli altri. Chi lo sa se la scelta di elaborare una mozione su Israele con Conte, e non con Renzi, romperà l’idillio tra il fu Rottamatore e la segretaria del Pd. Ieri, comunque, Fassino ci ha tenuto a sottolineare le differenze nella linea, ricordando che va bene dire due popoli due Stati, ma che la soluzione ad ora non è praticabile e battendo sul fatto di come molte delle strutture operative di Hamas siano costruite vicino a luoghi come gli ospedali, e dunque siano “fatali” le vittime civili. Una donna dal pubblico è pure intervenuta per rivendicare il fatto che l’esercito israeliano “avverte sempre dei suoi obiettivi”. Fassino l’ha rassicurata sulle sue posizioni, la sala ha applaudito.
Per ora, il congresso dem non è in agenda. Stando agli ultimi due giorni, si fa a rate.
Fa piacere sapere che una fan del ministro adoratore di profumi sia ben informata sulla strategia dell’esercito Israeliano che “avverte sempre dei suoi obiettivi”. Una perla rara a sostegno delle tesi del politico più profumato d’Italia.
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Quanti bei nomi pd!
Ma, WM ha provato a rintracciare anche qualche parlamentare pro Schlein oppure sono tutti ben rintanati e perciò irraggiungibili?
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E’ chiaro che se metti insieme ex comunisti ed ex democristiani e hai all’interno una decina di correnti, il partito subisce scissioni e fibrillazioni continue. Il PD è nato male, questo è il punto. L’unica soluzione sarebbe una scissione definitiva. Liberandosi dell’ala moderata perderebbe dei voti, ma almeno sarebbe più coeso.
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il ladro di profumi che si schiera pro Israele è davvero l ultima cosa che avrei potuto sopportare! Mettete in galera Fassino altro che immunità parlamentare, dovrebbe vergognarsi di esistere e rubare la pensione
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vanno aggiunti gli ex socialisti. Comunisti non pervenuti, praticamente mai. Berlinguer, che era il vero comunista italiano, paese e cittadini priorità dell azione politica, è stato tradito subito, poco dopo, e ogni giorno, insieme al paese ed ai cittadini, dai successori e dai cambiamenti di simbolo e nome, come se il PCI, il movimento operaio, il sindacato dovessero vergognarsi di quanto avavevano invece fatto per il.progresso del paese, dei diritti e dei doveri civili e sociali. Gli ex PCI sono Fassino, Bersani, la componente liberale che si lamenta di Schlein, in gioventù.
Nel film di Veltroni su Berlinguer, Napolitano, piangendo, parla di fallimento dei loro ideali giovanili. Lui quegli ideali non li aveva in gioventù, da simpatizzante mussoliniano, e li ha traditi, tragicamente. La giustizia sociale, l etica pubblica, lo sforzo al riequilibrio delle opportunità sociali non sono obiettivi fallibili. Si possono tradire, sacrificandoli al potere ed alle lobbies. E così è stato, ed è.
PD all americana, con l approvazione americana. Tessera n.1 Debenedetti. L ultimo voto l ho dato a Bersani. Prese credo il 26% su una base di votanti molto più ampia. Per farsi perculare da Crimi e dalla Taverna. Non riusci a fare un governo con i 5s, lo fece Letta con altri. Arrivò Renzi. Il suo 40% alle europee divenne il 18% alle politiche 2018, e il 19% di Letta nel 2022. Il mio voto andò ai 5s per pura protesta contro Renzi. Avessi potuto incenerimento, quel giorno, Crimi Taverna e Grillo l avrei fatto. Il programma, Conte, e sono qui oggi che mi sembra di riparare dei temi del PCI di Berlinguer. Maledetta nostalgia.
Il pd è ciò che è rimasto della Dc, piuttosto. Gli eletti, intendo. In parte gli elettori, che continuano la tradizione delle feste dell Unità, non del PD. E che Renzi, Calenda e soci non li votano punto.
gli elettori sono favorevoli alla creazione dello stato palestinese. Come Berlinguer. Come Pertini. Come il PCI.
E tanti di loro non votano più. Il blocco fondamentale dell astensionismo sono loro. Se non si prova ad allearsi con loro, chissene di Fassino e Guerini, ci si arrende alla mediocrità politica. Berlinguer era attaccato perché moderato. È il più grande rivoluzionario della storia del paese. La rivoluzione possibile, austerità nei modi e nell etica pubblica, il.progresso del paese e il progresso sociale. Che solo votando, solo consentendo di governare sono obiettivi praticabili.
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