È decisamente il momento d’oro di Kaja Kallas, Alta Rappresentante per la Politica Estera e la Sicurezza dell’Unione Europea, la nuova eroina dell’Europa delle […]

(di Daniela Ranieri – ilfattoquotidiano.it) – È decisamente il momento d’oro di Kaja Kallas, Alta Rappresentante per la Politica Estera e la Sicurezza dell’Unione Europea, la nuova eroina dell’Europa delle bombe e dei mortai a difesa dei nostri valori.
Ex premier dell’Estonia (come già suo padre) e leader del Partito Riformatore Estone, un partito liberale di destra fondato sul Nato-atlantismo bellicista, ciò che fa di lei un po’ la Calenda dei Baltici (infatti al Parlamento europeo siede nel frizzante gruppo Renew Europe di cui farebbero parte anche Azione e Italia Viva se avessero eletto qualcuno), Kallas è colei che sta decidendo le sorti militari, economiche e sociali dell’Unione. Sarà il clima euro-interventista, sarà che la Von der Leyen, col suo piano di riarmo da 800 miliardi talmente popolare che gli hanno dovuto cambiare nome nella speranza che la gente pensi sia stato modificato, è un po’ in disuso; fatto sta che la Kallas ti infila in due giorni: una bacchettata sulle mani a Trump (“La colpa della guerra è dei russi. Non di Zelensky, non di Biden”), tanto per non rendere le trattative per la fine della guerra troppo facili; un anatema da parte della Russia, che auspica venga processata da un tribunale dell’Onu; interviste ai meglio quotidiani suprematisti europei, tra cui Repubblica, in cui in sostanza afferma che in Ucraina “c’è un aggressore e una vittima”, concetto che negli ultimi tre anni in effetti non era stato sufficientemente ribadito, e che bisogna armarsi pesantemente perché “Putin è un dittatore”. Anche per questo ha esortato i Paesi che fanno parte della Ue e quelli che aspirano a farne parte a boicottare la festa russa del 9 maggio, 80° anniversario della vittoria dell’Unione Sovietica contro la Germania nazista, minacciando soavemente che “qualunque partecipazione non sarà presa alla leggera dal lato europeo”. Si tenga conto che il 9 maggio la Federazione Russa celebra il “Giorno della Vittoria”, cioè la sconfitta del nazismo e la fine della Seconda guerra mondiale, che i russi chiamano “Grande guerra patriottica”: è così strano che, in tempo di guerra, il presidente della Duma Volodin ritenga che Kallas abbia offeso la “memoria di coloro che si sono sacrificati per salvare il mondo dal nazismo”?
Ora questa Kallas, che si trova molto a suo agio nel clima di guerra atomica imminente (il suo profilo su X pullula di foto che la ritraggono sorridente in mezzo a soldataglia nerboruta della Nato durante le esercitazioni in Estonia, mentre imbraccia una mitragliatrice e si carica in spalla sbarazzini missili Javelin anti-tank), è delusa dalla prospettiva di una pace tra Russia e Ucraina che metterebbe sì fine al massacro di civili in Ucraina, ma anche al progetto di sconfiggere la Russia, prima potenza nucleare al mondo, con armi europee e americane. Si consideri che Kallas ha una storia famigliare tragica: nel ’41 sua madre e sua nonna furono deportate in Siberia dai sovietici, trauma che deve aver generato nella discendente la convinzione che esista tuttora l’Unione Sovietica e che l’Europa debba sconfiggerla sul campo spendendo ben oltre il 3% del Pil, come dice a Rep. Una biografia più neutra per curare le delicate relazioni con la Russia non poteva trovarsi: siamo o non siamo, noi europei, maestri della diplomazia? In realtà la nomina di questa avvocata estone non è affatto casuale, e rientra in un piano preciso di cui fa parte anche la serie delle risoluzioni del Parlamento europeo che equiparano nazismo e comunismo col preciso intento di svilire il ruolo della Russia nella liberazione dell’Europa dal nazismo.
Per mettere sullo stesso piano quelli che deportavano, gassavano e bruciavano gli ebrei nei forni crematori e quelli che hanno sconfitto Hitler, il Parlamento europeo ha dovuto addurre la motivazione che “alcuni Paesi europei hanno vietato l’uso di simboli sia nazisti che comunisti”. Una tautologia per negare storicamente che il comunismo nacque come ideologia per la liberazione delle masse oppresse e il nazismo come ideologia razzista e genocida; e che i Paesi anticomunisti, portati a forza nella Ue, non condividono storia e cultura dell’Europa occidentale, e anzi spesso idolatrano nazisti e collaborazionisti (vedi l’Ucraina con Stepan Bandera, eroe nazionale) mentre in Italia, per esempio, i comunisti, insieme alle altre forze antifasciste, hanno scritto la Costituzione. Forti di questa manipolazione, con nonchalance, le élite militariste foraggiano Israele, aiutandolo nello sterminio del popolo palestinese. La Kallas non è che l’eroina glamour di questa messinscena. Rutte, Segretario generale della Nato, ha detto che “è necessario prolungare la guerra”, anche “rinunciando alla Spesa sociale”, altrimenti in Europa si “parlerà russo”. Russofobia, estetizzazione della guerra, revisionismo, minimizzazione del nazismo, riarmo paranoico dei Paesi Ue compresa la Germania, col partito filo-nazista AfD al 20%. Il Continente è in buone mani.
“L’Urss sconfisse i nazisti”
non ditelo ai caccaboni and friends noti piazzisti di teorie NAFO.
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Con questi personaggi al potere non ci resta che toccare ferro.
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“Il Continente è in buone mani”
E queste mani come sono riuscite ad avere il continente?
a) per opera dello Spirito Santo
b) con un golpe militare
c) grazie ai citrulli del #sontuttiuguali, #lidelegittimiamo, #diamounsegnale, #nonpossonoignorarci, #siamoil51%, #siamoglievoluti, #civuolelapresadicoscienza e altre innumerevoli fesserie
Chi indovina vince il Merlo d’oro.
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Il definire gli appartenenti alla Nato ( cui fanno parte e sono anche caduti in missione degli italiani ) come “ soldataglia “ indica gia’ il livore ed il disprezzo di chi scrive e ne inficiano qualunque affermazione seguente. Tale “soldataglia” ha consentito a lei e quelli come lei , di vivere serenamente per decenni fregandosene altamente della protezione nazionale, tanto ci pensava qualcun altro. Che “il comunismo nacque come ideologia per la liberazione delle masse oppresse” non ha molta importanza, quelle sono solenni dichiarazioni di principio, quello che conta poi all’ atto pratico , e’ la sua effettiva applicazione. Andate a leggervi il Manifesto dei Fasci Italiani di Combattimento del 1919 , chiedeva: suffragio universale, eleggibilita’ delle donne, voto a 18 anni, giornata lavorativa di 8 ore, paga minima, partecipazione dei lavoratori alla conduzione industriale, affidamento alle organizzazioni proletarie (!) della gestione di industrie o servizi pubblici, pensione a 55 anni, “una forte imposta straordinaria sul capitale a carattere progressivo, che abbia la forma di vera ESPROPRIAZIONE PARZIALE di tutte le ricchezze.
II sequestro di tutti i beni delle congregazioni religiose e l’abolizione di tutte le mense Vescovili che costituiscono una enorme passività per la Nazione e un privilegio di pochi.
La revisione di tutti i contratti di forniture di guerra ed il sequestro dell’85% dei profitti di guerra “. E poi fu il fascismo che conosciamo….( ma non ditelo a Ranieri ).
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sei uno Iacoboni solo più prolisso.
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Ed ancora non hai capito che per quante similitudini possano esserci fra Manifesto dei Fasci Italiani, nazionalsocialismo, quello da cui poi nacque il nazismo, e comunismo, la differenza sostanziale e fondamentale è il concetto di razza! Ora non sto a spiegarti cosa significa e quali implicazioni politiche, geopolitiche e storiche abbia l’ idea di internazionale socialista e le rivendicazioni anticapitalistiche applicate esclusivamente alla propria razza , nell’ idea di supremazia razziale, che distingue nettamente le due posizioni! Basta leggere il Mein Kamf di Hitler per trovare affermazioni contro il capitalismo borghese molto più incisive di quelle del Manifesto dei Fasci, ma sono rivendicazioni a vantaggio esclusivo della razza ariana, come quelle dei fascisti per l’ Italia fascista, imperialista a danno di etiopi, libici, ecc……Il concetto di internazionalizzazione per la liberazione delle masse oppresse non conosce confini nazionali e tantomeno etnici, che poi questa idea non abbia avuto reale applicazione, mondiale, deriva dal fatto che la lotta di classe c’è stata, ed ha vinto il capitalismo con la sua organizzazione economica/finanziaria e sociale, e militare come la NATO, che serve a garantire la guerra come elemento essenziale per la sopravvivenza del capitalismo neoliberista stesso! L’ applicazione globale di questo sistema crea masse che pur producendo la ricchezza, non ne usufruiscono, e quando il capitalismo vive le sue cicliche crisi economiche, le masse/popoli vengono mandate in guerra, guerre per motivi economici, nazionalistici, territoriali tra paesi capitalisti, USA come Russia o come Europa o democrazie alla Israele , che dell’ ideale socialista /comunista non hanno proprio nulla, piuttosto hanno mantenuto un retaggio di supremazia razziale, con quello occidentale in testa! Insieme al capitalismo ha vinto pure il razzismo e l’ idea che qualche barbaro inferiore o minaccioso nella sua diversità sia da combattere e sconfiggere…..altrimenti come fai a mandare a morire i poveracci in guerra dopo averli sfruttati per accumulare la ricchezza da loro prodotta?
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“Tale “soldataglia” ha consentito a lei e quelli come lei , di vivere serenamente per decenni fregandosene altamente della protezione nazionale, tanto ci pensava qualcun altro.”
Attentati, Ustica, strategia della tensione compresi immagino
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E soprattutto non abbiamo idea di come sarebbe andata senza la soldataglia della NATO, magari molto più serenamente…..Ma la condizione alternativa non ci è stata permessa a suon di bombe nella strategia della tensione, di omicidi politici e di imposizioni di governi servili ad interessi contrari ai nostri che hanno reso il paese la maceria che è! Della serie italiani state sereni!
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Durante la riunione dei sansepolcristi, che si tenne nel salone del Circolo per gli interessi industriali e commerciali a Milano, non fu redatto né tantomeno approvato alcun manifesto ideologico. Il demagogo Mussolini nel suo discorso agli ex combattenti, accennò solamente a una vaga condivisione delle tesi sostenute dal sindacato della UIL e pubblicate sul loro giornale Battaglia. Il Manifesto di San Sepolcro non è mai esistito anzi è un mito costruito dalla RSI, quando il fascismo era già cadaverico.
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Signor ED,
credo che lei sia assolutamente una brava persona, nulla di personale assolutamente in ciò che le scrivo, però dopo l’ennesimo suo commento che trovo molto irrispettoso verso gli stessi Ucraini, vittime di una guerra per procura tra la NATO e la Russia, che i fatti storicamente dimostrano esser iniziata nel 2014 e con provocazioni di una gravità inaudita, compreso un lento genocidio delle popolazioni russe del Donbass (testimoniato peraltro da fonti imparziali) con esecuzioni sommarie, donne stuprate e dopo uccise dagli squadroni di estrema destra ucraini nazionalisti, bombardamenti sui civili voluti a scopo puramente terroristico, tutto al grido del famoso “Slava Ucraine” che oggi è presente sulla bocca di tanti sedicenti democratici, non riesco proprio più a stare in silenzio.Lei non so perché ma sotto ogni articolo dove viene posta una critica ponderata alla propaganda di guerra occidentale sull’Ucraina interviene con il ditino alzato come un professore piccato a insegnare cosa è giusto e cos’è sbagliato, offendendosi se per caso vengono usati toni sarcastici verso coloro che hanno grosse responsabilità in questa terribile vicenda. Prendo come esempio il suo essersi offeso perché la signora Ranieri ha parlato di “soldataglia”, quale termine avrebbe dovuto usare, mi scusi, per militari che vengono addestrati per guerre di aggressione, dato che la NATO oramai negli ultimi 30 anni è divenuta sostanzialmente una forza di aggressione (si veda la Serbia e la Libia ad esempio. Forse “gentili e pacifici mestieranti delle armi che portano pace ed armonia” era più adatto per non offendere la sua sensibilità, che con rispetto parlando mi pare molto a targhe alterne. In tutto questo aggiungo che è un atteggiamento, sempre a parer mio, da parte sua molto sprezzante scrivere “indica gia’ il livore ed il disprezzo di chi scrive e ne inficiano qualunque affermazione seguente.” perché lei subito si pone sul piano del giudice che ha la verità in tasca, e peraltro non ha minimamente la vera intenzione di seguire il ragionamento e poi eventualmente criticarlo in maniera pomnderata, anzi l’uso di quel termine per lei già “inficia” il resto, come dire in maniera elegante, ah ma intanto quello dopo è tutta spazzatura perché la Ranieri partirebbe da un pregiudizio.
In secondo luogo trovo forse ancora più grave la sua totale mancanza di rispetto verso chi è davvero morto, spesso torturato in maniera orribile, per le idee di socialismo, comunismo ed uguaglianza tra i popoli, quando in maniera non troppo velata equipara le idee di partenza dei fasci di combattimento con quello che poi fu il fascismo, a voler fare un parallelo con la monumentale e magnifica opera di un grande pensatore come Marx con quello che poi fu il socialismo applicato, come dire “eh ma sono la stessa cosa, partirebbero pure dagli stessi presupposti”. Ma si rende conto della gravità storica di ciò che va affermando? Con tutti gli errori commessi che possono esserci stati equiparare un’ideologia alta e nobile come il comunismo con la feccia del suprematismo e del fascismo/nazismo è davvero uno sgambetto, un calcio nelle costole, ai martiri che hanno combattutto per un mondo davvero migliore.
Spero che quanto le ho scritto possa essere uno spunto di riflessione non a mutare la propria opinione, ma almeno a guardare nella sua stessa coscienza e a porsi qualche domanda in più, perchè ne sono certo, lei è una brava persona. Le auguro ogni bene e buone feste.
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La storica ucraina Marta Havryshko racconta la sua storia di rifugiata di guerra e come la sua ricerca smascheri l’etnonazionalismo di estrema destra in Ucraina. Marta Havryshko è membro della Facoltà di Scienze della Clark University, dello Strassler Center for Holocaust and Genocide Studies e del Dipartimento di Storia Contemporanea dell’Accademia Nazionale delle Scienze dell’Ucraina. Presenta ricerche sull’Olocausto, la Seconda Guerra Mondiale, l’URSS, la guerra tra Russia e Ucraina, l’estrema destra, i neonazisti, il nazionalismo ucraino, l’antisemitismo, il genere, la violenza sessuale in guerra e la politica della memoria su https://x.com/HavryshkoMarta 👉 Vuoi approfondire la storia per dare un senso al mondo? Clicca qui https://jeffrich.substack.com
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Le repubbliche baltiche erano territori dell’ impero zarista per cui divennero parte integrale dell’ Urss e abitate da un quantitativo di popolazione etnicamente russa abbastanza elevato . Tutto questo per capire come mai determinati cittadini estoni subirono deportazioni in Siberia quando costoro scelsero di aggregarsi ai nazisti occupanti che massacravano sistematicamente la popolazione russa senza fare distinzione di sesso ed età o se fossero civili o militari , insomma come sta facendo Netanyahu a Gaza. Quindi questa signora cosa si è legato al dito ? La maturità dovrebbe spingere le persone a capire gli eventi e non provare odio cieco senza un minimo di autocritica e comprensione storica . La dittatura del proletariato, giusta o sbagliata, la subirono tutti i cittadini dell’ Urss non solo certi baltici o ucraini dell’ ovest , dimenticando persino che Stalin non era Russo ma georgiano mentre Tronski era ucraino come Kruscev e Belreznev.
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