
(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Da quando Trump ha vinto le elezioni senza che nessuno le cancellasse o lo arrestasse, un termitaio di trombettieri sciama vorticosamente fra giornali e talk show ripetendo a pappagallo un solo copione. Come i rappresentanti Folletto o i testimoni di Geova. Solo che questi non piazzano aspirapolvere o la Torre di Guardia, ma armi. Attaccano bottoni infiniti su quanto è brava l’Ue a riarmarsi, quanto […]
I testimoni di Ursula
Da quando Trump ha vinto le elezioni senza che nessuno le cancellasse o lo arrestasse, un termitaio di trombettieri sciama vorticosamente fra giornali e talk show ripetendo a pappagallo un solo copione. Come i rappresentanti Folletto o i testimoni di Geova. Solo che questi non piazzano aspirapolvere o la Torre di Guardia, ma armi. Attaccano bottoni infiniti su quanto è brava l’Ue a riarmarsi, quanto è cattiva la Russia che ora ci invade tutti e quanto ci manca la bell’America di una volta che faceva guerre ovunque per il nostro bene. Fanno anche tenerezza: non riescono a elaborare il lutto. E non si danno pace perché in tutto il mondo gli elettori fanno l’opposto di ciò che dicono loro. Non sapendo più come rimettere le cose a posto, provano con la magia: inscenano riti voodoo, conficcando spilloni in bamboline col ciuffo platinato. Psicanalizzano e psichiatrizzano il puzzone in contumacia. Danno dei pazzi criminali a lui e ai suoi elettori. Presto chiameranno un esorcista. E si credono pure eroici: tanto quello sta a migliaia di chilometri e manco li conosce. Il coraggio dei partigiani Folletto e dei testimoni di Ursula è direttamente proporzionale alla distanza di sicurezza dal nemico: fanno la Resistenza in Dad.
Se Netanyahu fa secchi 20 mila bambini a Gaza in un anno su una popolazione di 2,5 milioni, non fanno una piega o al massimo, se sono proprio incazzati, ripetono ciò che ha detto l’altro ieri restando seria Kaja Kallas (uno dei loro spiriti guida): “Israele ha il diritto di difendersi, ma le sue azioni attuali vanno oltre l’autodifesa proporzionata”. Nel loro personale borsino, la vita di un palestinese (o iracheno, o afghano, o libico) vale un millesimo di quella di un americano, o israeliano, o europeo (serbi e armeni esclusi). Negano persino ciò che tre anni fa raccontavano e commentavano pure loro: i negoziati russo-ucraini a Istanbul, che Usa e Uk convinsero Zelensky a disertare rifiutando condizioni molto migliori di quelle che ora subirà l’Ucraina. Devono dimostrare che con Putin non si può e non si deve parlare, perché non ha mai voluto negoziare. Non lo vuole neppure l’unico che ci prova: Trump. I testimoni di Ursula parlano come se a Gaza fossero morte 50 mila persone e in Ucraina mezzo milione sotto Trump, non sotto Biden. L’unica a volere la pace è l’Europa: infatti parla solo di guerra, non ha un negoziatore, manda a Kiev altri 23 miliardi di armi e vuole aggiungerci 30 mila soldati. Ma – precisa il Corriere – “senza mandato a combattere”. E allora che li mandano a fare? A “garantire la pace”, “monitorare la tregua”, “addestrare truppe ucraine” (ma sicuramente a coltivare fiori). In pratica faranno ciò che facevano i negoziatori ucraini e russi a Istanbul: turismo.
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Il fascismo mediatico della sx mondiale non ha eguali, martella insistentemente chi non la pensa uguale, certifica diagnosi psichiatriche su chi non vuole guerre; green, woke, inclusione, russi alle porte, sono i capitoli del loro vangelo, che ripetono come un mantra , con facce corrugate e minacciose. Credono ancora che marx sia vivo e che possa riempire il loro portafoglio, peraltro già pieno. Quante illusioni ha regalato il ’68.
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Un GRAZIE alla Redazione di Infosannio……..!!
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Sono tutti degli iacoboni incaxxati e chi lo nega è una picierna
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“..manda a Kiev altri 23 miliardi di armi..”
Si tratta di una evoluzione made in EU del wellfare: se un paese povero e corrotto non ha i mezzi propri per fare la guerra gli viene erogato il “reddito di belligeranza”.
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Chissà se potremo vedere qualche altro Bellini e Cocciolone apparire in TV per raccontare la loro missione militare, mi dispiace solo che in Serbia non ci fu analogo spettacolo (sai D’Alema che fuga da palazzo Chigi?).
Questa gente in mimetica o in politica sono tutti uguali, se guardi bene. Li senti parlare con boria di ‘target’, ‘effetti collaterali’, ‘coordinamento interforze’ ‘peace enforcing’ ‘difesa avanzata’ e così via.
Solo perché a forza di fare le truppe cammellate degli americani si sono montati la testa anche loro, dimenticandosi cosa successe in Europa fino al 1945.
Almeno la Meloni qui ne ha fatta una giusta, niente promesse di truppe.
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Ah beh SM! Se tu pensi che la scema rimanga di parola hai una bella fiducia!?! E sì che nei quasi 30 anni di politica ne ha fatte di giravolte!! Dovresti saperlo benissimo!
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E dai Mokj, un pò di rispetto per una che gira con il tacco 22 per sentirsi all’altezza ❤
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So che sei ironico.. lo stesso rispetto che lei ha per il popolo italiano.. cioè meno di niente.. buona giornata SM 👋
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Volevo raccontarvi di quando scoppiò la guerra d’Inverno tra URSS e Finlandia. Ah, gli eroici finlandesi che lottavano da soli contro l’impero del Male comunista, aiutati sottobanco da tutti gli europei e dagli americani. Come se in Europa non ci fosse già Hitler a preoccupare un pelino i governanti ‘democratici’ (ma quanti ce n’erano all’epoca?).
Stalin aveva bisogno di altro territorio per proteggere Leningrado, e per farlo aveva bisogno che la Finlandia gli cedesse circa 3.000 kmq di territori.
Non era una minaccia di pura estorsione: in cambio il terribile Stalin aveva offerto 6.000 kmq di territorio sovietico.
I finlandesi parevano interessati ma si impuntarono sull’isolotto fortificato di Hanko. Il pomo della discordia.
Quando l’ambasciatore finlandese parlamentava a Mosca con Molotov spesso i toni si facevano accesi.
Alle volte compariva Stalin e cercava di mettere pace tra i diplomatici, per esempio una volta arrivò nella stanza e rimproverò il suo ministro bonariamente: ”ma perché compagno Molotov, alzi la voce con il nostro buon amico ambasciatore finlandese?” e tirò fuori una bottiglia di Vodka, seguirono bevuta e gioco a carte per il resto della notte.
Però alla fine non se ne fece niente e dopo un mese di queste trattative Stalin decise per le maniere forti.
Risultato, un disastro, i sovietici vennero ridicolizzati (per colpa di Stalin, che aveva fatto eliminare l’80% degli ufficiali negli anni precedenti) e vinsero a fatica e con perdite terribili, circa 200.000 morti, malgrado l’assoluta superiorità materiale sui finlandesi (che erano loro parenti stretti a dire il vero, facevano parte pure loro dell’impero russo).
Riuscì a strappare i territori che voleva, ma i tedeschi si fecero l’idea che l’Armata rossa fosse inefficiente e incapace.
Il 22 giugno 1941 partirono all’offensiva Barbarossa contro Mosca.
Leningrado fu messa sotto assedio nell’episodio più cruento e crudele della storia delle città, sicuramente tra quelle degli ultimi secoli.
Anche i finlandesi parteciparono (e pure gli italiani) all’atroce assedio (che sicuramente oggi sarebbe considerato crimine di guerra e forse anche allora lo era).
Risultati: milioni di morti tedeschi e alleati vari, oltre 20 mln di morti sovietici, Leningrado assediata ma non piegata, sconfitta Germania e mondo cambiato per sempre da 80 anni a questa parte.
Il tutto per la cocciutaggine finlandese per l’isolotto di Hanko.
Pensate se avessero detto sì e avessero scambiato i territori con i sovietici.
TUTTA la Storia sarebbe diversa.
Ma quanti si ricordano di quest’episodio e blaterano di guerre, cattivi e storia militare?
Tipo quelli che parlavano dei russi che combattevano con le pale, per esempio.
Mentre non è difficile vedere il parallelismo tra Ucraina e Finlandia, inclusi gli alleati di allora e di oggi (Italia, Germania, Francia, UK, USA, Svezia e qualche altro).
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EC: Hanko è una penisola, ma le fonti che ho forse si riferivano ad una delle isolette lì vicino che i russi richiesero. Ad ogni modo, per capire quanto la realtà non è mai semplice con buoni e kattivi da film, ecco come la ridice Wikipedia:
I negoziati
«Noi non possiamo cambiare la geografia, né lo potete voi. Siccome Leningrado non può essere trasportata via, la frontiera deve essere spostata più lontano.»
(Iosif Stalin[24])
Il 30 giugno 1939 il capo di stato maggiore dell’Esercito tedesco, generale Franz Halder, era stato cordialmente ricevuto a Helsinki come ospite del governo finlandese, insignito di una decorazione ufficiale e invitato ad assistere alle manovre delle forze armate finlandesi nell’istmo di Carelia. Due mesi dopo avevano avuto luogo lungo la frontiera con l’Unione Sovietica le più grandi manovre militari mai organizzate dalla Finlandia e, come osservatori, erano stati invitati tutti gli addetti militari esteri tranne quelli sovietici. All’inizio dell’anno, inoltre, le fortificazioni lungo la frontiera istmica con l’URSS erano state dimostrativamente rafforzate da migliaia di volontari della Società accademica di Carelia (Akateeminen Karjala-Seura), un movimento politico accademico e studentesco di estrema destra, fortemente anti-russo, che mirava dichiaratamente all’espansione della Finlandia nella Carelia sovietica.[28]
Dopo l’occupazione tedesca, nel marzo del 1939, della Cecoslovacchia e del Territorio di Memel in Lituania, in aprile Stalin avviò trattative con la Francia e il Regno Unito proponendo una “triplice alleanza”, una coalizione militare che avrebbe dovuto garantire la sicurezza in Europa contro l’espansionismo tedesco e, se necessario, entrare in guerra contro la Germania. Alla fine di luglio i colloqui giunsero a un punto morto: a Stalin sembrava che le Potenze occidentali non prendessero sul serio la proposta di una tale alleanza e fossero più interessate a brandirne la possibilità come uno spauracchio nei confronti della Germania.[29] In marzo il ministro degli esteri sovietico, Maxim Litvinov, propose alla Finlandia l’affitto di cinque piccole isole nel Golfo di Finlandia come posti di osservazione per la Marina sovietica, ma il governo finlandese rigettò la proposta, nonostante il generale Mannerheim, allora presidente del Consiglio di difesa finlandese, avesse avvisato di non respingerla senza tentare di giungere a un accordo.[30]
La strategia militare sovietica era basata sulla convinzione che in un modo o nell’altro la Finlandia sarebbe stata utilizzata dalla Germania per portare l’attacco verso Leningrado. Tale convinzione fu ulteriormente rafforzata dalla riluttanza mostrata dalle potenze occidentali ad accettare le richieste sovietiche riguardo alla propria sicurezza nel Baltico durante i negoziati dell’estate del 1939. Stalin si convinse che le potenze occidentali speravano in una guerra fra la Germania e l’Unione Sovietica e, di conseguenza, accettò le proposte di accordo avanzate dai tedeschi all’inizio di maggio: il 23 agosto 1939 firmò un patto di non aggressione con Adolf Hitler (patto Molotov-Ribbentrop).[31] Stalin ottenne così dalla Germania ciò che Francia e Regno Unito gli avevano decisamente negato durante i negoziati per la “triplice alleanza”: mano libera nel Baltico per mettere al sicuro le posizioni strategiche sovietiche in un’area ritenuta vitale per la sicurezza di Leningrado. Nel contesto del negoziato, “mano libera” significava il diritto di procedere preventivamente per contrastare sul nascere ogni possibile tentativo di sovversione o invasione tedesca dei Paesi baltici indipendentemente dalla volontà dei loro stessi governi.[32]
Il patto sovietico-tedesco includeva un’appendice segreta nella quale la Finlandia, gli Stati baltici e la Polonia orientale erano classificate come zona di sicurezza sovietica.[nota 8] Una settimana dopo i tedeschi attaccarono la Polonia, imitati a metà settembre dalle truppe sovietiche che varcarono i confini polacchi occupando la Polonia orientale (un territorio pressappoco corrispondente a quello annesso dalla Polonia dopo la guerra sovietico-polacca nel 1920), e gli Stati baltici furono obbligati ad accettare basi militari sovietiche sul loro territorio (l’Estonia firmò l’accordo il 28 settembre, la Lettonia il 5 ottobre e la Lituania l’11 ottobre).[31]
Il primo incontro a Mosca
Il 5 ottobre 1939 il Commissario agli esteri sovietico Molotov telefonò all’ambasciatore finlandese a Mosca, Aarno Yrjö-Koskinen, chiedendo un incontro urgente con il ministro degli esteri finlandese Eljas Erkko per avere uno scambio di vedute su “questioni politiche concrete”. I finlandesi presero tempo, avviarono la mobilitazione generale delle forze armate mascherandola sotto il nome di “esercitazione straordinaria” e decisero di non impegnarsi nei colloqui a livello di governo ma di inviare a Mosca una delegazione guidata dall’ambasciatore a Stoccolma, Juho Kusti Paasikivi, e composta inoltre dal capo dipartimento al ministero degli esteri, Johan Nykopp, e dal consigliere militare della presidenza della repubblica, colonnello Aladár Paasonen.[33] Le istruzioni date a Paasikivi erano di enfatizzare che la politica di neutralità, il fatto di essere un piccolo paese, il Trattato di Tartu e il patto di non aggressione con l’Unione Sovietica rendevano difficile che la Finlandia potesse diventare una minaccia per l’Unione Sovietica, mentre ogni concessione territoriale o aggiustamento delle frontiere erano da scartare, come pure l’installazione di basi militari sovietiche in territorio finlandese; solo se strettamente necessario Paasikivi poteva concedere qualche piccola isola nel golfo; ogni concessione doveva essere reciproca e le compensazioni dovevano apparire ragionevoli agli occhi degli osservatori stranieri; nessuna discussione era permessa riguardo a trattati di mutua assistenza.[34]
I colloqui iniziarono il 12 ottobre, alla delegazione finlandese si unì l’ambasciatore Yrjö-Koskinen; per i sovietici erano presenti sia Molotov che Stalin. Le richieste sovietiche, giustificate con la necessità di poter controllare l’ingresso al golfo di Finlandia e garantire la sicurezza di Leningrado, erano:
lo spostamento della frontiera sull’istmo di Carelia in modo che la stessa fosse a 70 km da Leningrado, cioè oltre il raggio d’azione delle artiglierie pesanti;
la cessione della parte occidentale della penisola di Rybačij, per meglio proteggere l’accesso al porto di Murmansk, sull’estuario del fiume Kola, l’unico porto della Russia settentrionale sempre libero dai ghiacci, e contemporaneamente controllare l’accesso al porto finlandese di Petsamo;[nota 9]
la cessione delle isole di Suursaari, Lavansaari, Tytärsaari e Koivisto, nel golfo di Finlandia;
l’affitto di una base navale sul promontorio di Hanko (con diritto di ancoraggio per le navi sovietiche nella baia di Lappohja) che, insieme alla base di Paldiski in Estonia, avrebbe assicurato di poter sbarrare col fuoco incrociato delle artiglierie costiere l’ingresso nel golfo di Finlandia a navi nemiche;
la distruzione delle fortificazioni in Carelia in cambio di un’analoga azione da parte russa;
il rafforzamento del patto di non aggressione in vigore mediante l’addizione di un’ulteriore clausola per cui le parti contraenti si sarebbero impegnate ad astenersi dalla partecipazione ad alleanze che potessero essere, direttamente o indirettamente, ostili all’altra parte.
In tutto 2 761 km² di suolo finnico, in compensazione del quale Stalin era pronto a cedere 5 529 km² di territorio sovietico nei distretti di Repola e Porajärvi, nella Carelia orientale.[35]…….
… Alla fine prevalse la linea dell’intransigenza e, nella risposta scritta preparata dallo stesso Erkko, il governo finlandese concluse che sotto nessuna circostanza la base di Hanko poteva essere affittata all’Unione Sovietica né poteva essere ceduta la parte finlandese della penisola di Rybachi; cinque piccole isole potevano essere cedute dietro compensazione….
Il secondo incontro a Mosca
Quando le nuove proposte furono presentate ai negoziatori sovietici il 23 ottobre, Stalin espresse la propria delusione dichiarandole inadeguate e rimarcando più volte che le richieste sovietiche erano minime e non potevano essere ridotte. Poi, presa una carta militare, cominciò a tracciare a mano libera alcune possibili linee di frontiera sull’istmo che, però, lasciavano tutta l’isola di Koivisto dal lato sovietico: un punto sul quale la delegazione finlandese non aveva il potere di trattare. Dopo due ore di colloqui infruttuosi, la discussione era virtualmente finita; mentre la delegazione finlandese si preparava a lasciare il Cremlino, Molotov chiese come stupito: «È vostra intenzione provocare un conflitto?».[37] La sessione terminò e Paasikivi e Tanner si prepararono a ritornare a Helsinki, ma poche ore dopo Molotov telefonò chiedendo un nuovo incontro. Quando la delegazione finlandese ritornò al Cremlino, Molotov offrì una riduzione delle truppe di terra da schierare a Hanko (da 5 000 a 4 000), con la condizione che sarebbero state mantenute solo fino al termine della guerra franco-anglo-tedesca in Europa, una riduzione delle richieste territoriali sull’istmo di Carelia e l’accettazione della proposta finlandese di modifica del patto di non aggressione.[37]
… Tanner, inviò una lettera al governo svedese chiedendo se, in caso di guerra, la Finlandia avrebbe potuto contare sull’aiuto di Stoccolma: il primo ministro svedese Per Albin Hansson rispose che la Svezia avrebbe continuato a rifornire la Finlandia di armi e cibo, avrebbe consentito il passaggio sul proprio territorio dei rifornimenti di paesi terzi e avrebbe offerto il proprio supporto diplomatico, ma solo finché ciò non avesse implicato un proprio diretto coinvolgimento in un conflitto armato.[38]
Le proposte sovietiche furono di nuovo discusse dal Consiglio di stato finlandese, dapprima in seduta segreta per analizzare le possibilità di difesa in caso di guerra….
Il terzo incontro a Mosca e la fine del negoziato
Il 3 novembre alla presenza di Molotov e del vicecommissario agli esteri Vladimir Petrovič Potëmkin (Stalin era assente), Paasikivi lesse la risposta finlandese: le domande riguardo Hanko e la baia di Lappohja non potevano essere accettate; le isole di Seiskari, Peninsaari, Lavansaari e Tytärsaari potevano essere cedute contro compensazione territoriale; sull’istmo venne proposta una nuova linea di frontiera che andava dal golfo di Finlandia, alla foce del fiume Vammeljoki e fino a quella esistente; a Petsamo la Finlandia era pronta a cedere la parte occidentale della penisola di Rybachi, ma solo a nord del fiordo di Pummanki; sulle compensazioni territoriali doveva essere preso in conto l’ineguale valore delle aree cedute e di quelle proposte in compensazione (su questo punto i sovietici si dichiareranno disposti a pagare in denaro la differenza di valore dei territori[42]); nessuna concessione sulla distruzione delle fortificazioni in Carelia. L’incontro fu molto breve, Molotov ascoltò le dichiarazioni finlandesi e le dichiarò non adeguate. Alla fine aggiunse: «Noi civili non abbiamo alcun ulteriore ruolo nella questione; ora tocca ai militari dire la loro».[43]
Invece, il giorno dopo, i finlandesi vennero di nuovo convocati al Cremlino; questa volta erano presenti sia Molotov che Stalin. Stalin insistette per la cessione di Hanko, in qualsiasi forma i finlandesi volessero (affitto, vendita o scambio), rimarcando la sua importanza per la difesa dell’Unione Sovietica e di come, a suo tempo, l’Unione Sovietica avesse assicurato l’indipendenza alla Finlandia[nota 10] al contrario di ciò che avevano fatto il governo zarista e quello di Kerenskij. Ora però il governo sovietico chiedeva garanzie per la propria sicurezza: in questo senso il golfo di Finlandia era di estrema importanza per l’Unione Sovietica ed era per questa ragione che chiedevano Hanko e la baia di Lappohja. Quando i finlandesi ribadirono l’impossibilità di trattare su Hanko, con loro sorpresa Stalin propose in alternativa un gruppo di isole a est di Hanko (Hermansö, Koö, Hästö e Busö) e dopo aver tracciato sulla carta una linea rossa intorno a esse chiese: «Avete necessità di queste isole?». Paasakivi rispose che si trattava di una nuova questione riguardo alla quale non avevano istruzioni.[44]
L’8 novembre un telegramma cifrato fu ricevuto dalla delegazione finlandese con nuove istruzioni. Il telegramma non era firmato e faceva riferimento a posizioni espresse dal presidente Kyösti Kallio delle quali i gruppi parlamentari erano stati informati: la cessione di Hanko, in qualsiasi forma, era fuori discussione; lo stesso valeva per le altre isole proposte dai sovietici in alternativa a Hanko e per l’isola di Jussarö. Interrogato in proposito alla linea da tenersi nel caso nessun accordo potesse essere raggiunto su queste basi, il governo, in un successivo telegramma firmato da Erkko, dava ai delegati il potere di interrompere i negoziati. La paternità del primo telegramma restò oscura: in una riunione segreta del Consiglio di stato del 25 febbraio 1940, il presidente Kallio dichiarò di non essere stato a conoscenza dell’invio del telegramma; nel suo libro sulla guerra d’inverno, Väinö Tanner adombrò la possibilità che fosse opera di Erkko, che aveva firmato il secondo telegramma.[45] Il 9 novembre Paasikivi e Tanner misero i sovietici al corrente della risposta del proprio governo. Stalin e Molotov li guardarono stupiti; Stalin indicò sulla carta l’isola di Russarö e chiese: «Potreste forse cedere questa?» Al diniego finlandese, disse: «Quindi non sembra che possa venirne fuori qualcosa. Non ne verrà fuori nulla». Dopo un’ora di discussioni inconcludenti, non avendo l’autorità di negoziare oltre, la delegazione finlandese lasciò il Cremlino.[46]
Incapaci di rassegnarsi al fallimento dei negoziati, Paasikivi e Tanner attesero invano per quattro giorni una qualche comunicazione da parte di Molotov che riaprisse il dialogo ma poi, la sera del 13 novembre, ripartirono per Helsinki. Per Tanner e Paasikivi la responsabilità principale della rottura del negoziato e dell’aver, in tal modo, spinto la Finlandia in un vicolo cieco fu della posizione intransigente di Erkko e Cajander; in seguito Paasikivi si riferì al conflitto come alla “guerra di Erkko”.[47] Sembra anche che, alla vigilia della partenza per l’ultimo viaggio a Mosca, Erkko avesse detto a Paasikivi: «Dimentica che la Russia è una grande potenza».[48]
Guerra d’inverno – Wikipedia
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Volevo raccontarvi cosa scrisse Chruščëv nelle sue memorie a proposito dell’attacco alla Finlandia:
«Tutto ciò che avevamo da fare era alzare appena un po’ la nostra voce e i finlandesi avrebbero obbedito. Se ciò non avesse funzionato, ci sarebbe bastato sparare un colpo e i finlandesi avrebbero alzato in alto le mani e si sarebbero arresi. O almeno così noi credevamo… Nessuno di noi pensava che ci sarebbe stata la guerra. Eravamo sicuri che i finlandesi avrebbero accettato le nostre richieste senza costringerci alla guerra… Ci si potrebbe chiedere se avevamo qualche diritto legale o morale per le nostre azioni contro la Finlandia. Di certo non avevamo alcun diritto legale. Per quanto riguarda la moralità, il nostro desiderio di proteggere noi stessi era una sufficiente giustificazione ai nostri occhi.» Come si nota , le analogie sono impressionanti: modus operandi , pressapochismo militare, totale incomprensione delle ragioni altrui, auto-giustificazioni, sono rimaste immutate rispetto all’attuale. Dimenticavo, se queste motivazioni sono accettate per buone , allora per un minimo di coerenza valgono per chiunque , in qualunque momento e ovunque nel mondo.
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Ci si potrebbe chiedere se avevamo qualche diritto legale o morale per le nostre azioni contro……ecco, ora prendi questa frase ed applicala a tutti, visto che nella storia nessuno ha mai avuto qualche diritto legale o morale! Esiste però un concetto semplice, semplice che si chiama sicurezza nazionale ed esiste la diplomazia, gli accordi fra gli Stati, soprattutto quando geograficamente vicini, per risolvere le controversie internazionali con mezzi diversi rispetto alla guerra! Decidere di ripudiare la guerra come risoluzione delle controversie internazionali è l’ unico concetto morale perseguibile, ed è possibile attraverso un vero impegno per la pace che necessita valutazione e mediazione fra le ragioni di tutti, compresi quelli che non ci piacciono…..viceversa diventiamo tutti immorali e ipocriti, cinicamente ipocriti, quando vogliamo imprimere alle nostre azioni CONTRO una connotazione MORALE che sappiamo benissimo non esistere! E noi italiani dovremmo saperlo bene, visto che abbiamo agito contro da soli, e poi come alleati dei nazisti, insieme a finlandesi, ungheresi, metà ucraini, e dopo la seconda guerra mondiale, come alleati Nato e come alleati di Israele ….Ognuno ha le sue illegali ed immorali ragioni per le proprie azioni contro, ma il doppiopesismo , persino più immorale delle azioni, come forma mentis a giustificare ogni volta le peggiori atrocità , nostre, dei nostri alleati o di chi ci piace, è concettualmente fuori da ogni diritto e da ogni etica, perché ci priva della ragione e della coscienza, morali, per evitare ed impedire le azioni illegali contro di chiunque, a partire dalle proprie! Ed è una scelta! Si sceglie di fare la guerra e si sceglie di farla usando l’ alibi farlocco del Bene contro il Male, e siccome è una dicotomia fittizia, strumentale, si contraddice, e alla fine qualcuno si ritrova a difendere le ragioni della Finlandia, filonazista, contro la Russia, ed allora perché non difendere direttamente la Germania nazista? Se la Russia è il male assoluto, tutto il resto, compreso Hitler, sono il bene…..e l’ Italia fascista era dalla parte giusta della storia! Siccome la storia è molto più complessa e la sua lettura reale priva di ogni moralismo di comodo, forse bisognerebbe chiedersi se avevamo ed abbiamo qualche diritto legale o morale per i nostri giudizi ed azioni contro…..Qualcuno almeno è stato capace di porsi la domanda, mentre altri continuano a perseverare nell’ idea errata di essere il Bene a prescindere, anche quando contraddetta dalle proprie azioni: suprematismo della più bieca ignoranza ipocrita!
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“se queste motivazioni sono accettate per buone , allora per un minimo di coerenza valgono per chiunque” Puoi tranquillamente togliere il “SE”. Trump pretende la Groenladia e il canale di Panama proprio per gli stessi motivi (necessita di sicurezza strategica). Ma comunque è da sempre che per un fazzoletto di terra ritenuto, a torto o a ragione strategico, si giustificano guerre e carneficine. Alessandro Barbero ci insegna che quando tra le nazioni non c’è un clima di fiducia rispetto e anche di interessi economici condivisi e invece l’equilibrio si fonda solo su un presunto equilibrio bellico e strategico, il bisogno di sentirsi “un po” più superiori dell’avversario è sempre e comunque causa scatenante dei conflitti
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Credo ci siano soltanto poche parole per definire il tutto: prevalesse la ragione, il sentimento, il bene comune, non esisterebbero le guerre.
E, soprattutto, NON sarebbe mai esistita la necessità di spendere migliaia di miliardi di euro (intendo globalmente) per produrre armi. Sei contro il diabete? Beh, non produci vendi e consumi… marshmallow. Quella di cui parli è un’utopia: l’omo è omo e ha da puzzà, sia vestito di stelle e strisce che falce e martello su sfondo rosso. E dietro tutti gli altri, compresi noi italiani, anzi, spesso ci siamo trovati in prima fila… (A. Del Boca – RIP – docet).
Facciamocene una ragione: dividerci su questi argomenti non fa altro che alimentare il “dividi et impera”, così che i padroni delle guerre abbiano sempre carne da macello per i loro (sporchi) interessi.
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Ormai la questione ucraina dovrebbe essere abbastanza chiara a tutti quelli che frequentano la rubrica di Travaglio. Restano aggrappati al concetto semplificato e falso di aggressoreaggredito soltanto quelli pagati per farlo (sono tre, i soliti, uni e trini), e quelli che non vogliono cedere e scoprire di essersi fatti prendere per il naso dalla propaganda per tre anni, accecati dall’orgoglio immagino, ma almeno in buona fede.
L’Ucraina è un burattino USA da un decennio, allevato e ingrassato per poi essere USAto come stato mercenario per indebolire la Russia. Progetto fallito, guerra NATO persa rovinosamente (e non senza conseguenze perchè se il boss dimostra di essere debole si mette in una brutta situazione). L’unica cosa che dovrebbe fare ora è arrendersi a qualsiasi costo, ma non può farlo, perchè il burattinaio ha in mente un’altra sceneggiatura: “fino all’ultimo ucraino”. Del resto se l’Ucraina fosse uno stato libero e indipendente non sarebbe mai entrato in guerra con la Russia, o si sarebbe accordata subito dopo l’inizio per fermarla e salvare il salvabile.
L’Europa è un altro burattino, soltanto più grosso. Per ora si è rovinata solo economicamente, ma sta lavorando sodo per autodistruggersi anche fisicamente entrando in guerra. Auguri.
Gaza … è una situazione diversissima. In Ucraina c’è una guerra, in Palestina uno sterminio consapevole e taciuto, siamo tutti complici, anch’io, perchè l’unica cosa che dovrebbe fare un essere restato umano è almeno protestare attivamente contro le istituzioni del suo paese finchè non si ferma la strage, e invece siamo divisi e isolati, e non facciamo niente. Io per primo.
Travaglio parla di 50.000 morti ma secondo me sono molti molti di più. Stasera ho visto un video che mi ha colpito. Si vede un soccorritore in mezzo alle macerie che martella del cemento. Un pezzo grande come una pentola cede e lo solleva e lo butta fuori campo. Sotto ci sono delle mattonelle rotte. Lui parla mentre le toglie, e inaspettatamente risponde una vocina. Allora capisco che quella cosa tondeggiante grigia che si vedeva in mezzo alle macerie frantumate era un ginocchio. Sotto le mattonelle c’è una pancia, color carne, riparata dalla polvere perchè sotto le macerie; la testa è ancora nascosta sotto. L’uomo rompe un altro grosso pezzo di cemento vicino a dove dovrebbe essere la testa, la toglie e tira per un braccio la bambina, lei grida perchè è incastrata e le fa male, ma poi in qualche modo viene sfilata fuori Ha del sangue rosso intenso sulla fronte, così diverso dal grigio delle macerie.
Ho pensato che se nel buio nero di un palazzo crollato è così difficile individuare qualcuno che chiama aiuto, anche se ha un ginocchio in bella vista al centro della scena, anche illuminando con una luce, quelli che non riescono a parlare o sono morti, difficilmente verranno trovati, e restano sotto tonnellate e tonnellate di cemento, polvere, mattoni, e tondini di ferro. Nessuno li recupererà più. E se nel palazzo c’erano i suoi parenti e sono morti anche loro, nessuno saprà che è ancora la sotto, e non verrà cercato nè conteggiato. E nessuno fa censimenti per vedere chi manca. Negli appartamenti ci sono famiglie, e ho visto che a volte quando le radunano nei sacchi bianchi per la sepoltura, viene chiesto che i parenti se ne occupino e li seppelliscano, ma capita che non ci sono parenti in vita per farlo.
Credo che 50.000 sia una cifra enormemente sottostimata, i morti potrebbero essere un multiplo di questi, in un territorio che è ormai un enorme cimitero di macerie e corpi, così completamente distrutto che mi richiama alla memoria le fotografie di Hiroshima.
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Lo penso anche io.
Quando gli americani bombardarono Roma il 19 luglio 1943 non si è mai saputo quante vittime abbiano fatto.
C’é chi dice 6.000.
Mio nonno rimase sotto quelle macerie per cinque giorni.
All’epoca era un ragazzo di nemmeno venti anni arruolatosi in Finanza per non essere poi chiamato e mandato chissà dove, in Africa o in Russia o peggio ancora, nei Balcani.
Questa era la guerra dell’epoca.
Milano venne talmente bombardata che secondo uno dei piloti inglesi (G.Gibson) ‘non c’era più niente da bombardare’.
Il 25 aprile 1944, un anno esatto prima della ‘liberazione’ (= cambio di padroni) dell’Italia, Torino venne bombardata da oltre 100 B-24 quadrimotori che mirarono agli stabilimenti FIAT, causando effettivamente gravi danni e l’interruzione delle attività di costruzioni aeronautiche.
Lo stesso giorno, in Umbria, dei cacciabombardieri americani attaccarono il ponte ferroviario di Umbertide. Purtroppo alcuni ebbero una pessima mira e colpirono piuttosto un quartiere residenziale, facendo circa 100 morti.
I numeri civici e gli ingressi di quelle case sono ancora visibili dove erano in origine, anche se adesso lì sorge un parcheggio.
Ecco, chissà cosa sorgerà sui morti di Gaza.
Se persino un paesello così venne devastato in un giorno.
50.000 vittime? Con 29.000 bombe cadute solo nei primi 5 mesi circa di guerra, mi sembra decisamente ottimistica come stima. E senza ospedali e acquedotti è già un miracolo che non siano morti in massa causa epidemie e fame.
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un disastro disumano di cui non sapremo mai il vero prezzo ( pare siano più di 90 mila) ma nessuno è in grado di fermare la furia disumana di questi sionisti al potere e da noi la comunità ebraica non ha neanche il coraggio di vergognarsi, le ex vittime peggio dei loro aguzzini senza possibilità di pietas umana ,e nessuno fa nulla per fermare questo GENOCIDIO. Ladri di terre altrui,nessuna legge divina o umana da il diritto di sterminare il popolo palestinese ,la terra è loro !
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e di tutto questo la segre ultimamente consigliava agli studenti di studiare,si studiare ..che? il revisionismo storico? Non una parola su Gaza… sono solo degli ipocriti ed opportunisti,,,li conoscono pure in america.
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“Ormai la questione ucraina dovrebbe essere abbastanza chiara a tutti quelli che frequentano la rubrica di Travaglio”.
ormai la questione ucraina dovrebbe essere MOLTO CHIARA anche a te se hai la pazienza di ascoltare
Uno storico SVELA come l’etno-nazionalismo ha tradito l’Ucraina | Intervista a Marta Havryshko |
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“Ormai la questione ucraina dovrebbe essere abbastanza chiara a tutti quelli che frequentano la rubrica di Travaglio”.
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Ormai lo schema è questo: se salta fuori una dichiarazione sul tema riarmo dell’ultimo politico dell’ultima nazione ascrivibile all’Europa MT ci fa un editoriale sopra. Se non succede nulla ci rifila il solito spiegone che parte dal 2014 se va bene, sennò dall’invasione in Serbia del ’98, Iraq Afghanistan e compagnia cantante.
Sarebbe utile tornare a parlare delle porcherie che fa questo governo, ogni tanto.
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Buongiorno,
non pretenda ‘troppo’ da MT.
Alla fine il suo principale scopo e la sua principale ossessione è
vendere il giornale, il suo giornale
in un ambito dove i giornali, cartacei, chi li legge più?
La sua principale attività è metter le birbe alla berlina verso gli ‘altri’ che collaborativamente fanno di tutto per aiutarlo in questo (in)grato compito, e per riuscirci, siccome la minestra sempre quella è, deve continuamente ‘fantasticare’ inventando belle ‘fiction’ in modo da garantirsi la fidelizzata ‘claque’ che lo segue proprio perchè ha quel ruolo altrimenti migrerebbe verso altri lidi.
Ogni tanto ‘ricicla’ come fa una qualsiasi emittente e
aggiunge uno step al moto perpetuo.
In tre giorni ne ha scritte di ogni passando dalla ‘penna’ bloccata prima della firma da Jhonson, alla ‘convinzione alla diserzione’ così come musicalmente si faceva nell’ottocento con le variazioni sul tema di, tanto per far apparire la stessa minestra un po’ diversa.
MT ha avuto il merito di essere tra i primi ad individuare il ‘combinato disposto’ e a contribuire, nel suo piccolo a scongiurare per allora un arretramento delle condizioni ‘pseudo legali’ del nostro sbandato Paese.
Ma quanti tra i votanti contro hanno realmente compreso il pericolo?
Nei due giorni scorsi, come fa molto spesso, ha rievocato dei rimandi a documentazioni che può ‘manipolare’ perchè sa che nessun ‘aficionado’ andrà mai a verificare in quanto è materia complessa e non certo da un rigo in un blog.
Sono i report ‘semiveri’ dove o è tutto vero oppure tutto falso a seconda se da subito ti schieri.
A prescindere.
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Proprio perché deve acchiappare più lettori possibile secondo me dovrebbe spaziare in più ambiti invece di questo essere così monotematico. Eppure questo governo di spunti ne dà a bizzeffe: dalla mordacchia all’informazione, ai definanziamenti a sanità e scuola, l’impunità per i colletti bianchi, leggi liberticide ecc.. Io aggiungerei anche la rubrica “quando la Meloni aveva detto“, visto che non c’è dichiarazione della Meloni outsider che non sia stata smentita dalla Meloni premier.
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Questo perchè dà per scontato che il suo scopo sia la vendita ad un numero più vasto di lettori.
MT sa bene che più di tanti non ne avrà perchè come strumento di comunicazione il giornale cartaceo e a seguire quello “webbe” hanno esaurito la finestra a loro dedicata nella storia dell’umanità.
Deve tenersi ‘stretti’ i clienti che ha.
E sa, come gli ‘altri’ che tutto sono meno che scemi, che già oggi vengono ‘superati’ dai sistemi di Artificial Intelligence che non prevedono
il fare ‘prigionieri’.
Inesorabilmente può solo contare che il numero di ‘fruitori’ di questi sistemi persista ‘ridotto’ per un po’ di tempo.
Negli Stati Uniti se ne sono accorti i principali enti di gestione comunicazione in modo drammatico in coincidenza con l’arresto di Trump.
Da allora anche le più prestigiose testate stanno correndo al massimo per limitare il danno.
MT può solo contare, come gli altri, che l’innarrestabile allargamento del GAP digitale lasci un residuo spazio per l’informazione ‘tradizionale’ ad uso e consumo di chi anche volendo sarà sempre più escluso.
Le prossime elezioni in Italia saranno decise da entità non controllate, ma al momento della chiusa chi oggi sbeffeggia si presenterà come il deus ex machina, quello che lo ha sempre saputo.
Ma i sistemi AI sono incompatibili geneticamente con la filiera della fauna disponibile attualmente.
Uno che lo aveva compreso è proprio Conte ma avrebbe bisogno non tanto del supporto da tifo, ma di agenti ‘viventi’.
Che non avrà e che non ci saranno forse neanche tra due generazioni.
E quei sistemi non aspettano.
Ma a noi che ce ne frega?
Scritta la frase ad effetto, inserito il post del video che posta un altro link dove c’è un altro video e la processione continua, ci sentiamo appagati perchè è come se l’avessimo indicata noi la via, anzi, l’abbiamo indicata noi.
I Forum, i blog andrebbero utilizzati in modo, so che chiedo l’impossibile: intelligente.
Tutte cose belle:
per un’altra generazione
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Silvan, un altro “delinquente” 🤣 Applausi vivissimi. Anch’io riconosco tutti i meriti di MT, ma anche tutte le forzature che ci rifila in questa fase storica.
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Chissà come la prenderanno le due parti ,da una Trump e dall’ altra l’ EU qualora si giungesse ad un accordo tra Usa e Russia . Mi spiego : un cessate il fuoco imporrebbe agli ucraini di rispettarlo mante Macron , Starner e Van Der Lajen gli dicono di continuare a sparare . Cosa succede in quel caso ? Trump come fa ad imporre su bellicosi di Bruxelles la tregua ?
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Non so come né quando, ma l’unica è che Trump faccia saltare il “Deep State” brussellese (Europeo) come ha fatto con quello statunitense. Non so neanche “se”, ma francamente l’idea mi garba parecchio. È una bellissima fantasia, dai. Sperem. 🤞🏼
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Come può Putin accettare una tregua se l’europa continua a mandare armi e minaccia l’invio di truppe fino alla vittoria finale. Non cesserà mai il fuoco a queste condizioni. Basta cercare di mettersi nei sui panni e tutto appare chiaro.
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Infatti quella banda di decerebrati a capo della UE, continua a mandare soldi, armi e persino truppe in Ucraina proprio perché non vuole il cessate il fuoco, i negoziati e la pace! In un tribunale morale sarebbero tutti da giustiziare! Stanno agendo affinché Putin non consideri le condizioni adeguate, e quindi vogliono continuare la guerra fino all’ ultimo ucraino e poi fino all’ ultimo europeo! Delinquenti p di m ! E mentre sono impegnati nel proseguire la carneficina in Europa, ignorano quella a Gaza, affinché possa proseguire fino alla eliminazione di tutto il popolo palestinese! Ci vuole altro per chiamarli criminali?
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chissà se ci sarà un pittore famoso che dipingerà il genocidio di Gaza, come Picasso fece con il bombardamento nazi-fascista di Guernica e lo metteranno sui libro scolastici a monito dell’orrore nazi-sionista.
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Mentre tu, seduto sulla tua bella poltrona, sogni commosso un Guernica dedicato a Gaza, lì qualcuno dà segni di ribellione vera, tra la polvere e le macerie.
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c’è una foto di un anziano che viene circondato e caricato dalle forze dell’ordine durante la manifestazione pro Palestina a Milano! Purtroppo non riesco a caricare l’immagine, ma è facilmente reperibile in rete! Anche qui ci sono segnali di ribellione , vera, probabilmente da parte di chi avendo un’ età superiore a 80 o 85 anni sa cosa sia una guerra, sa cosa significa la disperazione e che tutti siamo stati , siamo e potremmo essere palestinesi! Peccato che le anime belle che lacrimano sulla democrazia calpestata dal dittatore Putin o su quella americana persa , con l’ elezione legittima di Trump, non siano in grado di proferire dal loro divano alcuna parola contro Netanyahu , criminale per un genocidio, ma alleato delle democrazie occidentali ed americane senza distinzione fra democratici e repubblicani! Quante vane parole da gente vana affetta da narcisismo mediatico, mentre solo l’ anziano che si batte contro un genocidio e per la pace , in una piazza, dimenticata e dimenticato, riesce a ricordare a tutti quello che dovremmo essere e che non SIAMO, per codardia, ipocrisia, comodo ed egoistico interesse per il proprio miserabile orticello che non sarà in grado di assolverci dalla storia: colpevoli di un genocidio! Esattamente come in passato, come sempre , in qualsiasi guerra sostenuta , perché siamo rimasti con tutta l’ anima e con tutto il cuore fascisti, anche se con la coccarda di democratici appesa alla giacca, un orpello, vano quanto le chiacchiere da incalliti bugiardi, senza alcuna vergogna!
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Un giorno verremo giudicati per la nostra immobilità etica.
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La cosa che più mi piace di Infosanno non sono gli articoli scelti, spesso troppo lunghi o abborracciati o confusi, ma i commenti di alcuni blogger che apprezzo ogni giorno di più: ben scritti, informati, attendibili, ragionevoli. L’unica cosa che mi rattrista è quando gli stessi perdono tempo per cadere in risse con quei due o tre squinternati, difensori dell’inattendibile, e chiaramente delinquenziali, che vengono su questo sito unicamente come provocatori di zizzania, calati nella loro idiozia come piloni nel cemento e altrettanto inamovibili, perché la cattiveria in molti casi non è una conseguenza ma una vocazioe.
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Viviana Vivarelli, la finta pacifista democratica, in realtà sempre pronta a discriminare chi la pensa diversamente da lei, ci comunica la sua tristezza perché il blog non è frequentato solo dagli amici suoi, con i quali potersi dire “bravo!”, “sono d’accordo!”, “quanto sei ragionevole!”, ma anche da “squinternati”, “delinquenti” 🤣, “idioti”, e addirittura “cattivi” 😂 😭
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A me spaventano tutti quelli che hanno assolute certezze di essere nel giusto, e insultano tutti quelli che non ne hanno o non la pensano come loro.
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Mi permetto di osservare che se non ci fossero soprattutto Loquasto e Ed, io non avrei alcun termine di paragone e confronto a favore delle tue idee, che sono anche le mie. Per me ben fanno a continuare ad esporre il NULLA mischiato col NIENTE. Io ne traggo un conforto infinito. Spero solo di non montarmi la testa e diventare un saputello.
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Dato che sono tirato direttamente in ballo, nel mio piccolo mi rallegro solo di non essere come te. Quanto al tuo timore, mi spiace e’ gia’ successo. Niente di nuovo, capita a tutti i sedicenti detentori della Verita’ Assoluta, che sono gli stessi che innalzano roghi per gli eretici e soccombono poi regolarmente a qualcuno che si professa piu’ puro di loro.
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Interessante esempio su come lavora la propaganda
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E’ banalmente evidente che mentre in Ucraina c’è un limite che non deve essere superato, e su cui chiunque concorda, anche quando era il limite per evitare e fermare la guerra, ad ogni costo e con ogni mezzo, a Gaza, dove muoiono migliaia di palestinesi, non esiste limite, nemmeno della coscienza , etica, o di quella compassionevole, evangelica, cattolica, presto testimoniata e presto dimenticata! E’ il limite, limitatezza, della nostra moralità immorale…..la pornografia di parole, opere ed omissioni, per NON colpa, di falsa testimonianza ……basta mentire od omettere e nascondere , con le modalità comunicative, il nostro ancestrale razzismo! I palestinesi come vittime non esistono, per essere vittima devi essere considerato umanamente alla pari…..Non è una novità, in passato è circolata questa idea di razze inferiori e di sub umani, e dopo una guerra mondiale e 50 milioni di morti per sconfiggerla, persevera indisturbata in altre forme! Nulla si crea e nulla si distrugge, forse semplicemente cambia forma, mantenendo la stessa sostanza! Ora si chiama democrazia!
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Ale ciaoo, visti i risultati mi viene un dubbio..forse hamas è d’accordo con Bibi per due ipotesi.
1)Possibile entrata indisturbato per prelevare gli ostaggi
2)Lo stillicidio di consegna degli ostaggi(un pò alla volta)
3)L’approvvigionamenmto ad hamas delle armi(USA?)
4)La scusa per Bibi di un eccidio costante …fino all’ultimo ostaggio.
Insomma tutte scuse per continuare a uccidere una popolazione inerte(civili,donne e bambini)
E noi occidentali ipocriti tacendo
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ops… diverse ipotesi
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Tutto si riassume nell’ultimo minuto del filmato, “… il buon giornalista dovrebbe riferirle tutte e due (riferendosi alla “giustificazione” di chi ha bombardato), lasciando casomai al pubblico il giudizio…”. Il “buon giornalista”, uno dei tanti casi di “ossimoro perfetto”. Non basterebbe un camion di antiemetici per riprendersi dallo schifo dell’informazione di questo (e non solo questo) Paese.
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Anche la successione delle notizie è perfetta rappresentazione dell’approccio de la7.
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Direi di più.
La ”giustificazione” israeliana era, è e rimarrà un’ipotesi, dato che la riportano solo fonti israeliane non verificabili.
La “giustificazione” russa, perlomeno nella versione soft di una cerimonia militare in corso quella domenica, era confermata già il giorno stesso da fonti ucraine (https://kyivindependent.com/sumy-governor-organized-military-award-ceremony-on-day-of-russian-mass-attack-official-claims/).
Ancora per 2 giorni i media italiani, più propagandisti perfino di quelli ucraini, hanno riportato questa notizia definendola pura propaganda russa, e censurando nei commenti chi osava evidenziarlo.
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