(Tommaso Merlo) – Di questo passo Trump darà il colpo di grazia all’impero americano e si aprirà finalmente una nuova era multipolare con la Cina come unica vera superpotenza sulla scena. Per dimensioni, per capacità ma anche per un modello liberticida ma più intelligente di quello americano. In Cina la politica gestisce il mercato e non viceversa. Per questo hanno programmi di lungo periodo e una solidità che gli hanno permesso di raggiungere traguardi impressionanti. Noi Occidentali siamo sbarcati in Cina per sfruttare il loro enorme mercato e la loro manodopera a basso costo e loro hanno imparato l’arte ma invece di metterla da parte l’hanno addirittura migliorata. Ormai siamo al simbolico sorpasso di BYD su Tesla. Uno dei tanti. Da una parte miliardari cowboy che con una mano cinguettano e l’altra agitano motoseghe, dall’altra seriose classi dirigenti del partito unico. Da una parte il far west di mercato, dall’altra una società compatta. Anche come infrastrutture e mezzi, gli Stati Uniti sembrano un paese in via di sviluppo a confronto. Ma né Stati Uniti né la Cina sono modelli da imitare. Se la leadership mondiale venisse assegnata in base alla qualità della vita delle persone, l’Europa meriterebbe ancora il primato. Nonostante tutto, l’Europa esprime ancora una democrazia più autentica e una società più sana in termini sia di diritti che libertà. Il problema è che invece di credere nella sua leadership, l’Europa non riesce nemmeno a compiersi politicamente. Siamo in stallo per colpa di classi dirigenti che non sono continentali come l’era storica che abbiamo difronte. Politicanti cresciuti in giurassiche partitocrazie intrise di servilismo atlantista o di antiamericanismo d’annata che non riescono a vedere oltre il proprio cortiletto nazionale. Politicanti locali tramortiti dal terremoto narcisista di Trump che ha incrinato gli assetti del dopoguerra, storditi dall’impennata del dragone giallo e che non riescono ad andare oltre al solito puerile tifo. È scoppiata la tempesta e siamo senza un equipaggio all’altezza. Gli Stati Uniti hanno dichiarato guerra alla Cina anche se solo commerciale, ma ci mettono un attimo a tirar fuori un’arma di distrazione di massa tipo Taiwan e passare ai cannoni. Ormai li conosciamo e i colpi di coda degli sconfitti sono pericolosi. Si sta aprendo una nuova era. Dai rimasugli di guerra fredda stiamo passando ad uno scontro globale tra occidente ed oriente. Dalle nazioni ai continenti. Eppure l’Europa è ferma al palo. Alcuni accorrono a trastullare il fondoschiena a Trump, altri brandiscono dazi sui formaggini stagionati e nel frattempo rimaniamo impantanati nelle fangose trincee ucraine a combattere contro il nostro strategico vicino. Assurdo autolesionismo. Una guerra causata dall’invadenza americana e dal servilismo europeo che ben simboleggia gli ultimi decenni di guerre a vanvera che hanno reso il mondo più ingiusto e pericoloso. Esattamente il contrario di quello che promettevano. Con la complicità nell’atroce genocidio a Gaza come ciliegina sulla torta. Quello americano è il fallimento di una leadership basata sulle armi e sul dollaro, ma anche un fallimento morale a furia di ipocrisie e di un fallimento politico intestino. Il fanatismo capitalista ha distrutto la società americana con la democrazia finita nelle mani di oligarchi senza scrupoli e nemmeno vergogna. A furia di coltivare ignoranza e avidità, la cultura americana è stata soppiantata dal consumismo ed incattivita dai deliri complottisti, realtà parallele figlie della frustrazione che hanno permesso ad uno psicopatico di fare il bis alla Casa Bianca. Un potere enorme in mano ad un vecchio narcisista patologico che sta spargendo il caos che ha in testa per il mondo. Un presidente perfetto per rappresentare la pandemia egoistica che anima il capitalismo estremista a stelle e strisce. Quello cinese è un modello più liberticida ma più intelligente perché la politica gestisce il mercato e non viceversa. Perché il pubblico indirizza il privato ma senza castrarlo. Ma né Stati Uniti né la Cina sono modelli da imitare. Se la leadership mondiale venisse assegnata in base alla qualità della vita delle persone, l’Europa meriterebbe ancora il primato nonostante tutto. Ma se non vuole venire calpestata, deve reagire. Smettendola di accodarsi al delirante impero americano e rifiutando una guerra anche solo commerciale con la Cina. L’Europa deve piuttosto completare la costituzione della repubblica federale continentale e giocarsi la sua leadership nella nuova era multipolare. Un’impresa vitale ma che solo nuove generazioni di politici davvero europei potranno compiere.