Chi parla di “guerre” per non dire “genocidio” è complice.

(Alessandro Di Battista) – Il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha deciso di dirci come la pensa con un post su Facebook. Commenta la manifestazione in solidarietà con il popolo palestinese con queste parole: “Ieri Milano ha assistito ad un’altra manifestazione pro Pal”.
Due parole fredde, burocratiche, infastidite. Come a dire: ecco, ci risiamo. Un’altra volta. Sì, Sala. C’è stata un’altra manifestazione. Un’altra, e un’altra ancora ce ne sarà, perché a poche ore di volo da qui si sta consumando un genocidio. E voi — lei, il suo partito, i suoi alleati e quelli che fanno finta di stare all’opposizione — lo guardate in silenzio. O peggio: lo minimizzate.
Sala lascia intendere tutto il suo disagio. Come tanti altri preferirebbe che l’indignazione sparisse. Che le persone smettessero di chiedere conto, di fare domande, di pretendere risposte.
E continua: “È evidente ormai a tutti che la sofferenza del popolo di Gaza è indicibile, ma le minacce al nostro Presidente del Consiglio (‘Spara a Giorgia’) sono intollerabili. Davvero intollerabili.”
Capito il trucco? Una mezza frase per riconoscere il “dolore indicibile” di Gaza — e poi via, subito a parlare d’altro. A parlare di una scritta. Una frase scritta da un imbecille, certo. Ma sulla quale costruire un’intera narrazione: quella dei pericolosi estremisti, dei manifestanti cattivi, dei “radicali” da cui prendere le distanze. Le migliaia di persone pacifiche in piazza? Famiglie, ragazzi, bambini? Sparite. Invisibili. Cancellate. Perché questo fa il mainstream. Questo fa certa politica: ignora il disagio, criminalizza la rabbia.
Mica si chiedono perché ieri in Piazza c’erano più persone di quante ne riescano a convocare interi partiti? No. Preferiscono ridurre tutto a una scritta su un muro. È un copione che conosciamo a memoria. Prendi un dettaglio, lo condanni (giustamente), e ci costruisci sopra la giustificazione per ignorare tutto il resto. È un meccanismo preciso, collaudato, vigliacco.
E poi arriva la perla: “Cerchiamo di recuperare la ragione, nel mondo ci sono attualmente 56 guerre, noi europei vediamo solo quelle più vicine ma è un dilagare di conflitti bellici in ogni angolo della Terra. La politica si divide, purtroppo, su tutto, perché il dividersi e prendere posizioni radicali apparentemente genera consenso.”
No, Sala. No. Qui non si tratta di “56 guerre nel mondo”. Qui non si tratta di relativizzare, di mischiare tutto, di fare il finto equilibrista. A Gaza non c’è una guerra. C’è un popolo bombardato, affamato, isolato, sterminato. Lo capisci? O hai bisogno di un report dell’ONU in doppia copia? Ieri Israele ha bombardato l’ultimo ospedale funzionante. Ci sono almeno 50.000 morti. E chissà quanti altri sotto le macerie. Sono bambini, donne, civili. Non sono “conflitti bellici”. Sono crimini contro l’umanità.
E arriviamo al finale, che definire surreale è poco: “Prendere posizioni radicali apparentemente genera consenso.”
E cosa sarebbe, esattamente, “radicale”? Chiedere la fine di un genocidio è radicale? Dire “basta bombe sui civili” è populismo? È pericoloso? Se fosse questo il radicalismo, Sala, allora dovreste essere tutti radicali. E invece siete complici. Perché chi minimizza, chi parla di “guerre” per non dire “genocidio”, è complice.
Da una parte ci sono i burocrati della parola, i venditori di niente, gli amministratori dell’indifferenza. Dall’altra ci sono le piazze. Con tutte le loro contraddizioni, sì. Ma vive. Vere. Umane. Che non vogliono più essere spettatrici. No, Sala. Non c’è nulla di radicale nel chiedere giustizia. C’è solo dignità. Quella che tanti, troppi, hanno dimenticato. Ma la piazza no. La piazza se la ricorda bene. E continuerà a gridarlo. Anche se vi dà fastidio.
Diba…sai quanti sala ci sono in Italia? Tanti quanti hanno votato la destra e la pseudo sinistra!
Da retta…lascia stare ..o fai un partito ed entra nelle istituzione altrimenti diventi una voce nel deserto!
A te la scelta.!
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Ma Sala perché l’hanno messo lì?
Perché era il sosia di Pippo Franco?
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Son tutti uguali ..come la moratti..ricordi che fece pagare ai milanesi l’impianto di illuminazione ad Antibe? Allieva di berlusca!.. Poveri milanesi come si sono ridotti.. forse era meglio albertini!
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chi ci assicura che a scrivere quella stupida frase non fosse un nemico della piazza?
inviato li dai mille e mille sala per poi far dire ai milli e mille sala che la piazza e brutta, sporca e cattiva…?
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