Non c’è differenza fra riarmo dei singoli Stati ed euro-difesa: per uno scudo comunitario, servirebbero uno Stato europeo e un suo esercito. Né l’uno né l’altro esistono. È una menzogna

(di Barbara Spinelli – ilfattoquotidiano.it) – Abbiamo chiesto a Barbara Spinelli di ampliare il suo intervento alla manifestazione dei 5Stelle contro il riarmo del 5 aprile a Roma.
Vorrei parlare del nuovo bellicismo europeo e dei suoi fondamenti: l’ignoranza, la menzogna, l’avidità del complesso militare-industriale. L’ignoranza per prima, abissale e volontaria, di quel che vuole ed è la Russia, di quel che sono gli Stati dell’Est europeo usciti dall’Urss con un pensiero dominante: vendicarsi della Russia.
E se possibile smembrarla, come sostenuto da Kaja Kallas, Alto rappresentante della politica estera dell’Ue, ex premier nota per l’oppressione in Estonia delle minoranze russe.
E ancora: ignoranza della guerra degli ucraini, di come l’hanno persa nonostante fosse stata preparata fin dal 2014, e poi condotta, dai servizi e dai militari Usa. La verità è che Trump sta gestendo la prima grande sconfitta occidentale contro una potenza nucleare (anche la guerra dei dazi è gestione di una sconfitta). L’Occidente intero è alle prese con una disfatta, anche se l’Europa occidentale si benda gli occhi e fa finta di niente.
Certo, all’inizio fu legittima resistenza all’invasore, ma le cose sono cambiate. Si moltiplicano i reportage, anche ucraini, sulle diserzioni dei giovani, su una generazione perduta, sugli arruolamenti forzati: ti acchiappano per strada con un bus e ti sbattono al fronte o ti riempiono di botte (si chiama bussificazione). Nella Resistenza non succedeva. Infine la bugia sull’Ucraina compatta: è invece divisa, col Donbass che parla russo (lingua proibita dal 2019) e anche se non approva Putin resta etnicamente russo.
La guerra in Ucraina, come quella in Georgia del 2008, è un assalto inizialmente difensivo, dovuto a due fattori: l’allargamento provocatorio della Nato fino alle porte della Russia, voluto da Clinton, e la questione irrisolta delle minoranze russe nei Paesi staccatisi dall’Urss (25 milioni, di cui circa 8 in Ucraina).
Chi fustiga la piazza per la pace organizzata sabato a Roma dal Movimento 5 Stelle la chiama in blocco putiniana, o trumpiana, e oppone l’assurdo proverbio: se vuoi la pace prepara la guerra. Intende ben altro: se vuoi la guerra, prepara la guerra. Questa è la verità di tante risoluzioni del Parlamento europeo e del piano di Riarmo della Commissione Von der Leyen.
C’è chi garantisce che riarmarsi fa salire crescita e occupati (parola dell’ex segretario di Stato Blinken, di Draghi nel Rapporto sulla competitività). Noi Europei che ne abbiamo fatte a bizzeffe, di guerre, sappiamo che se dal ’45 abbiamo costruito welfare e diritti sociali è perché abbiamo scelto la pace. L’abbiamo scelta grazie all’ombrello statunitense, dicono. Da quale terribile aggressore ci protegge?
Visto che si parla tanto di Churchill e di Hitler (quanti sosia di Hitler s’è inventato l’Occidente negli ultimi ventiquattro anni!) vorrei ricordare che Churchill, finita l’ultima guerra contro Hitler, nel 1945, voleva ricominciarne subito un’altra, contro l’Unione sovietica. La chiamò Operazione Impensabile. Per fortuna i laburisti vinsero le elezioni e Eisenhower s’oppose alla pazzia. Ma ecco che ricominciamo: Riarmo Europa è un’altra Operazione Impensabile.
Per rassicurarci dicono che non è bellicosità: “è solo deterrenza”. La deterrenza fu Equilibrio del Terrore e parità degli armamenti Est-Ovest. Dobbiamo “pareggiare” seimila testate nucleari russe? Durante l’Equilibrio del Terrore furono avviati negoziati per il disarmo. Oggi no. Né è chiaro se Trump voglia simili negoziati – quando tenta l’accordo con Putin – dato che chiede agli Stati europei di accrescere il riarmo fino al 5% del Pil.
Contrariamente a quanto si afferma nelle piazze Pd (Roma, Bologna), non c’è differenza alcuna fra il riarmo dei singoli Stati e la difesa europea, per il semplice fatto che per una difesa europea ci vorrebbero uno Stato europeo con un esercito europeo. Né l’uno né l’altro esistono. È un’altra grande menzogna. Non solo: il piano Riarmo-Europa è realizzabile in un solo Paese: la Germania. Gli altri Stati sono troppo indebitati. Stramazzerebbero. Se questo è l’obiettivo (la supremazia tedesca sia economica sia militare) il pericolo è vicino. Possiamo immaginare quel che ne pensa la Russia, dopo 27 milioni di morti nella Seconda guerra mondiale.
La marcia della follia smantellerà lo Stato sociale su cui si fondava l’Unione. Solo le spese militari saranno esentate dai vincoli dell’austerità. Non le spese per scuola, sanità, lavoro. Il capo dell’industria militare Leonardo, Roberto Cingolani, afferma senza vergognarsene: “Se ti crolla il tetto della casa, devi ripararlo e magari mangiare meno”. Merz in Germania propone la revisione del sussidio cittadino – il nostro perduto reddito di cittadinanza. Starmer taglia i benefit per i poveri: non si sa perché lo chiamano laburista. Oppure è laburista come Blair, che promosse la Coalizione dei Volenterosi contro l’Iraq. Non so con che faccia tosta quest’indecente denominazione – Coalizione dei Volenterosi – venga resuscitata da Macron e Starmer.
C’è chi ha detto, qualche giorno fa: “L’unico modo per trattare il M5S è cancellarli”. È la Neolingua mediatica e politica: cancelliamo chi chiede la pace, cancelliamo tv e cultura russe così non sappiamo cosa si pensa in un grande Paese europeo accanto a cui vivremo migliaia di anni e con cui potremmo cooperare come nella Conferenza di Helsinki nel 1975.
Ma siccome non siamo qui per cancellare, è uno scrittore russo che vorrei citare, Anton Cechov: “Se in un romanzo compare una pistola, bisogna che spari”. La pistola di Cechov è il riarmo deciso da chi vuole una pace giusta (cioè ancora guerra): non una pace possibile. Il Pd nel Parlamento europeo approva (contro il parere di Elly Schlein) e tanti lamentano l’opposizione divisa. A me pare che su pace e guerra sia difficile il compromesso. È la socialdemocrazia tedesca che ha detto: dobbiamo ridivenire “pronti alla guerra” (kriegstüchtig). Che ha reintrodotto la pistola del romanzo europeo.
I governi europei non hanno fatto nulla per capire le radici della guerra. Per distinguere l’allargamento dell’Unione da quello della Nato. Non hanno mai osato ammettere che la pace in Europa è possibile solo se Ucraina, Georgia, Moldavia sono neutrali come l’Austria nel secondo dopoguerra. Continuano ad armare Israele come Donald Trump (Germania in testa), dicendo che il 7 ottobre riecheggia l’annientamento degli ebrei, ma quel che è venuto dopo a Gaza no, niente a che vedere con lo sterminio.
Alle piazze che favoleggiano di difesa europea andrebbe chiesto: quando mai l’Europa ha lavorato per la pace, tranne negli anni della distensione di Willy Brandt o quando Francia e Germania s’opposero alla guerra in Iraq?
L’Europa di oggi elenca i nemici esistenziali: Russia, Cina, Iran, Corea del Nord. È un po’ tanto, per un continente in declino. È una marcia della follia, simile in tutto e per tutto a quella che precedette la guerra del 1914-’18, che lascerà morire al posto nostro altre migliaia di ucraini con l’idea che chissà, magari stavolta rischiamo la Terza guerra mondiale, ma avremo tenuto a bada Trump.
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Non riesco più a visualizzare le tue vignette, Carrie… mi esce questo:
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☹️

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Sono 80 anni che gli Yankee americani ci trattano come una loro sub colonia intromettendosi pesantemente nella nostra vita politica e sociale con la CIA loro servizio segreto uccidono i nostri migliori uomini politici… vedi Moro…finanziano la destra trerroristica massone ed eversiva per compiere attentati vedi Capaci e Bologna…. si prendono la Sardegna e la Sicilia la Campania ed il Veneto per le loro basi nucleari ed ora i dazi… che altro debbono fare per farci incazzare di brutto??
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E vogliamo aggiungere Mattei?
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“Contrariamente a quanto si afferma nelle piazze Pd (Roma, Bologna)..”
Adesso ho capito il modo di ragionare del signor Landini, segretario della CGIL!!!
Il signor Landini, se una piazza è del pd, la frequenta perché la giudica neutra e apartitica (infatti è andato in quella del 15 marzo); se invece ne organizza una Conte in signor Landini non ci va perché .. già, perché??
Mi pare chiaro!!
“Il Pd nel Parlamento europeo approva (contro il parere di Elly Schlein)..”
Probabilmente “parere” è il termine corretto: Elly Schlein non imprime una linea al pd ma, come segretaria, offre dei “secondo me”. E gli euro- eletti rispondono con dei “secondo noi” che vanno in altre direzioni. Si decida: sono fuori posto gli eletti disubbidienti oppure lei come segretaria inascoltata?
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Roberto Cingolani, afferma senza vergognarsene: “Se ti crolla il tetto della casa, devi ripararlo e magari mangiare meno”.
Questo era il famoso super-ministro dei tempi di Giggino Di Maio e Grillo.
Tanto per ricordarci chi era quel testa di ca22o che misero a fare la transizione ecologica.
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E comunque non mi sembra consono il paragone tra il riarmo (della Germania, poi!) e la riparazione del tetto.
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Strepitosa Spinelli !
È stata tra i pochi a non sperticarsi col manifesto di Ventotene nonostante ne fosse il padre uno degli autori e questo ha suscitato anche l’ indignazione di qualche lacrimevole piagnone ipocrita del partito democratico.
Tutto ciò che ha descritto oggi andrebbe incorniciato più di quel manifesto. Siamo immersi in oceano di menzogna . Coloro che dicono di essere perseguitati in realtà sono dei persecutori . Per esempio, nei paesi baltici un quarto della popolazione è russa ma era molto più numerose trent’anni fa. In molti sono fuggiti via per maltrattamenti e le politiche discriminatorie nei loro confronti, ma di questo i nostri tg progressisti e liberali non ne hanno mai parlato.
La Russia è un paese immenso anche se mediamente non molto ospitale per via del clima . Ha una cultura millenaria , non è razzista ,in essa convivono religioni e popoli diversi . Noi vorremmo occuparla , smembrarla, appropriarci delle sue risorse senza fare i conti con la loro capacità industriale, tecnologica, umana . In realtà soffriamo di un gran complesso d’inferiorità perché sappiamo che non siamo minimamente capaci di realizzare quei progetti che Ven der Lajen va cianciando.
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Bellissima, e azzeccatissima, la citazione della Spinelli: “Se in un romanzo compare una pistola, prima o poi spara”. Mi sono ritrovato a citarla un sacco di volte negli anni, in altri contesti. Sarebbe una parola d’ordine antimilitarista perfetta, perché vera. Ma una cosa sono i romanzi, le storie, i film, un’altra, purtroppo, le relazioni internazionali.
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ehhh già nelle relazioni sadomaso internazionali le pistole sono il caposaldo delle Nazioni e sparano continuamente per far crescere il Pil.
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