Domani al voto. Il testo riprende il “manuale” del governo di Stoccolma per 5 milioni di svedesi

(di Wanda Marra – ilfattoquotidiano.it) – “Impara a cucinare da zero. Cavolo, patate, cipolle e carote sono poco costosi. Praticate la cucina ogni giorno con quello che già avete in casa”. E poi, tenere sempre in casa kit di pronto soccorso, ma anche “articoli di igiene, come salviettine umidificate, disinfettanti per le mani, pannolini e asciugamani sanitari”. E “batterie extra”, “contanti” nel caso “le carte di credito smettano di funzionare”. Sono solo alcune delle raccomandazioni contenute nel “Manuale di sopravvivenza” che il governo svedese ha approntato per i propri cittadini. Che prevede anche un training specifico per “prevenzione degli incidenti, gestione delle crisi, sostanze pericolose, prevenzione degli incendi e soccorso”. Con tanto di esercitazioni ad hoc. Un programma, quello della Svezia, che è tra quelli indicati nella Relazione annuale – relativa al 2024 – sull’attuazione della politica di sicurezza e di difesa comune che il Parlamento europeo si prepara a votare domani, insieme a quella sull’attuazione della politica estera e di difesa comune, sempre relativa al 2024. Dopo che la Commissione europea ha approvato la scorsa settimana il Preaparedeness Union Strategy (il piano all’interno del quale si prevedeva il kit di sopravvivenza per 72 ore, presentato, tra le feroci ironie social, dalla commissaria Hadja Lahbib), anche Strasburgo si prepara a dire il suo sì. A dimostrazione del fatto che l’Europa si percepisce sempre di più in guerra e la pace appare un ricordo o un’illusione ottica. D’altra parte, nello stesso documento si legge: “È necessaria una comprensione più ampia, tra i cittadini dell’Ue, delle minacce e dei rischi per la sicurezza al fine di sviluppare una comprensione condivisa e un allineamento delle percezioni delle minacce in tutta Europa”. E dunque, “s’invita l’Ue e i suoi Stati membri a mettere a punto programmi educativi e di sensibilizzazione, in particolare per i giovani, volti a migliorare le conoscenze e a rafforzare la resilienza e la preparazione delle società alle sfide in materia di sicurezza”. E poi, “s’accoglie con favore gli sforzi volti a rafforzare la preparazione e la prontezza civile e militare dell’Europa, come proposto anche nella relazione Niinistö”. Ovvero il rapporto chiesto all’ex presidente finlandese da Ursula von der Leyen sulla prontezza dell’Unione europea di fronte alle sfide globali, in materia sia militare che civile. E va bene che il piano di Bruxelles è pensato anche per le catastrofi ambientali, ma che l’elaborazione sia stata affidata a un ex presidente di una nazione confinante con la Russia è indicativo.

Oggi a Strasburgo ci sarà Kaja Kallas a illustrare le linee guida della politica estera e di difesa. Le sue posizioni belliciste non sono un mistero. Da notare che Strasburgo chiederà il cessate il fuoco a Gaza, ma senza voto. A proposito delle ambiguità su Israele. Nel rapporto sulla politica estera si parla ancora di sostegno all’Ucraina fino alla vittoria, di togliere le restrizioni all’uso di armi in territorio russo, oltre all’aumento necessario del Pil per le spese della difesa, “ben oltre il 2%”. Il testo risale a gennaio, quindi fotografa un mondo che non c’è più: da vedere se gli emendamenti correggeranno il tiro. È in atto il consueto psicodramma all’interno delle delegazioni italiane. I Cinque Stelle diranno di no. “Questo testo è un inno alla terza guerra mondiale ed è gravissimo che in un passaggio si inviti addirittura a fare brainwashing ai giovani motivandoli alla guerra. Abbiamo presentato degli emendamenti per rilanciare l’Europa della pace e della diplomazia, ma questa maggioranza guerrafondaia farà muro. Invitiamo dunque tutti i cittadini a scendere in piazza il 5 aprile a Roma contro questa follia collettiva”. dice Danilo Della Valle. La Lega voterà contro, Forza Italia presumibilmente dirà di sì. Mentre Fratelli d’Italia aspetta di vedere quali emendamenti passeranno, ma si prepara all’astensione. Anche il Pd dovrebbe decidere domani, in attesa di capire quali emendamenti passeranno.