
(di Torquato Cardilli* – ilfattoquotidiano.it) – Nella storia dell’uomo si sono sempre contrapposte due figure professionali candidate alla guida del paese: il politico, abituato alla diplomazia e il militare, abituato alla guerra. L’azione dell’uno iniziava quando falliva quella dell’altro e viceversa. Spesso le due figure si sono sovrapposte nella stessa persona dotata di prudenza mista ad audacia, di saggezza mista a eroismo, di visione strategica mista a consapevolezza del pro e del contro di ogni decisione.
Figure come Washington, Napoleone, Eisenhower, De Gaulle, Rabin, Sadat hanno saputo cumulare all’esperienza militare quella politica, dimostrando che un militare può vestire con successo i panni del politico, mentre ogni tentativo di un politico di improvvisarsi stratega militare è stato votato alla catastrofe. Ad esempio Hitler e Mussolini hanno giocato alla guerra con estremo cinismo, senza valutare le sofferenze che le loro sconsiderate decisioni di aggressione militare arrecavano. Ogni guerra nasce dal desiderio di conseguire la vittoria nel farsi giustizia da sé per vendicare un torto subito o per conquiste o anche per prevenire attacchi nemici, ma quando l’esecuzione dell’estrema decisione politica non viene gestita da un militare professionista, che si muove solo sul piano della razionalità, della valutazione obiettiva delle forze, l’insuccesso è garantito. Lo scopo del Comandante è quello di limitare le perdite e salvare la vita dei propri uomini, quello del politico è di appagare il proprio ego.
Stiamo assistendo da tre anni al susseguirsi di tragici errori politici con disastrose conseguenze, lo sterminio di soldati e di popolazioni civili in Ucraina (per non parlare dei massacri di Gaza). Valenti generali del Pentagono, della Nato e del nostro Stato Maggiore hanno ritenuto che la guerra in Ucraina contro la Russia non potesse essere vinta solo sulla base della dichiarazione di volontà dei vari politici che sognano di ridurre la Russia in ginocchio. Sono stati avvertiti in più di un’occasione, ma la politica, obnubilata dal desiderio di vincere a tutti i costi, per nascondere i fallimenti interni in tema economico e sociale, non ha voluto ascoltare, condannando decine di migliaia di soldati a morire, e il popolo a soffrire distruzioni, restrizioni, aumento di costi energetici e diminuzione dei servizi. I governanti europei si sono mostrati insensibili alla lettura dei bollettini della guerra. Le informazioni che hanno voluto fossero diffuse, tutte improntate ad un ipocrita ottimismo, erano tese a nascondere ai loro popoli la verità per non ammettere di aver preso decisioni sbagliate. Non hanno avuto pietà per le migliaia di feriti e mutilati, per la generazione di piccoli resi prematuramente orfani, per il tracollo di ogni attività economica, industriale, finanziaria con riduzione allo stato di età della pietra dei pochi abitanti rimasti nell’area di guerra.
Si sono comportati da incoscienti: rifiutando ogni tentativo diplomatico e, mentendo alla propria opinione pubblica, hanno continuato a insistere nell’inviare nuove armi super tecnologiche che allontanano la pace, accrescono il numero di morti e distruzioni, e ingrassano i fabbricanti di armi, mentre gli industriali famelici già si preparano, come avvoltoi, con missioni ricognitive a prenotarsi per la spartizione della ricca torta della ricostruzione. La magnitudine delle spese militari è pari solo al cinismo dei governanti che preferiscono ridurre le provvidenze per i propri cittadini. La presidente della Ue, con la colpevole acquiescenza dei 27 governi, salvo l’Ungheria, ha approvato uno stanziamento di 800 miliardi di euro che finiranno inesorabilmente nei bilanci dell’industria bellica americana, francese, inglese e, quel che è ancor peggio, tedesca. Quegli stessi politici di oggi incantano i loro popoli con il mantra di volere la pace facendo la guerra, ma non fanno nulla per raggiungerla. Dovrebbero, come ben sanno i generali, assaporare la misera condizione dei soldati al gelo, le privazioni, il terrore delle bombe dei missili, l’assenza di cibo e di acqua, la mancanza di un riparo e di un giaciglio prima di continuare a condannare a morte tanti innocenti (militari e civili).
Possibile che votino per la continuazione della guerra facendo passare l’idea che con quel voto rendono più vicina la pace?
La Ue della pace, della cooperazione, della integrazione non esiste più: è morta con il sostegno guerrafondaio a perdere dato all’Ucraina senza accendere il minimo barlume di azione diplomatica. Il paradosso è che questa guerra è voluta da quelli che non esitano a utilizzare a sproposito la parola “pace” ma in realtà fanno di tutto per affossare i tentativi di Trump e Putin di arrivare a un accordo di pace. Non sarebbe fuori luogo ricordare a Von der Leyen, Starmer, Macron, Scholz e Meloni alcuni passaggi della ninna nanna in romanesco, dedicata da Trilussa al bambino in piena guerra:
“… Ninna nanna, tu nun senti / li sospiri e li lamenti / de la gente che se scanna / per un matto che commanna…
…Ché quer covo d’assassini/ che c’insanguina la terra / sa benone che la guerra / è un gran giro de quatrini / che prepara le risorse / pe’ li ladri de le Borse…
Domani rivedremo li sovrani / che se scambieno la stima / boni amichi come prima…
E riuniti fra de loro / senza l’ombra d’un rimorso, / ce faranno un ber discorso / su la Pace e sul Lavoro / pe quer popolo cojone / risparmiato dar cannone!…”.
* Ambasciatore
“ehhhh ma Torquato Cardilli non è ambasciatore”
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😉 Grazie 🙏 hai anticipato il solito coretto delle prefiche del merito e del titolo.
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La Notizia 27 marzo 2025.
Caro Di Mizio,
L’America cerca la pace in Ucraina e il Capo della Nato Rutte dice che dopo la guerra si dovrà tornare a trattare con la Russia. Invece l’Europa vuole proseguire la guerra a tutti i costi in un odio eterno per Mosca. Non capisco perché.
Matilde Ferri
via email
Gentile lettrice, il Segretario della Nato Rutte non ha poteri decisionali e francamente ispira quasi pena. Era partito allegro andante per fregare i popoli col solito piffero magico – cioè “Se la Russia vincerà in Ucraina, poi invaderà l’Europa” – ma due settimane fa Trump lo ha convocato a Washington e gli ha sostituito lo spartito, così adesso suona un’altra musica, ovvero: “Quando la guerra ucraina sarà finita, bisognerà riprendere normali relazioni con Mosca”. Vede la differenza?
Quanto all’Europa, Uk inclusa, è scattato un istinto di conservazione delle élites che sono fortemente screditate e hanno terrore dell’avanzata, da destra e da sinistra, di sentimenti nazionalisti e sovranisti, ossia siluri capaci di affondare i loro partiti e l’Ue. Inventando la finta minaccia (“la Russia ci vuole invadere”), cercano di riaccreditarsi presso i loro elettorati e di cementare il loro piedistallo grazie a un nuovo collante, che prima era la pace e ora è la guerra.
Roberto Iannuzzi, un osservatore tra i più acuti, riassume così: “L’Ue da progetto di pacifica convivenza si è progressivamente trasformata in una struttura verticistica con crescenti finalità militari. La logica dell’emergenza, incarnata dalla ‘minaccia esterna’, viene usata per giustificare questa trasformazione, che allo stesso tempo garantisce lucrosi guadagni all’apparato industriale”.
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Incredibile come la propaganda putiniana sia entrata nelle viscere di certe persone. Ambasciatore. Embè? Per me Torquato Cardilli potrebbe essere un qualunque frequentatore del blog. Nessuna differenza, nessunissima autorità. Anzi il fatto che sia ambasciatore peggiora ai miei occhi la sua reputazione. Non una parola sulla Russia, non una sillaba su Putin. Morti, mutilati, orfani, e devastazioni, sono stati causati solo da Europa e Stati Uniti d’America, anzi, adesso solo dall’Europa, dalla VdL e da Macron, mica dalle bombe russe. Il sign. Torquato Cardilli ripete concetti stradetti, ripetuti fino alla nausea, ammuffiti per la loro palese partigianeria.
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sicuramente è un putiniano, magari un agente del kgb infiltrato sin da neonato in Occidente e finalmente uscito allo scoperto con questo articolo “anti occidentale”: alza le mani Santo, sei circondato dai putiniani! Spuntano da ogni dove, stanno annidati in ogni angolo, pensa a quanti rubli spende all’anno il sor Putin!!!!
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E pacifinti El H! Pacifinti!
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Se ti riferisci alla piazza di Serra a Roma, hai perfettamente ragione.
A proposito, quando è che parti zaino in spalla a farti bruciacchiare i peli delle natiche dai perfidi bolscevichi russi?
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