(Gioacchino Musumeci) – Luciana Littizzetto ha scatenato il caos.

Secondo la comica a volte simpatica e a volte no: “ Gli italiani fanno cagarissimo a combattere”. Ironizzare sui militari, carabinieri esclusi, in Italia per varie ragioni è un po’come insultare le mamme. Intendo dire che la divisa è sacra, e in alcuni evoca valori che oscurano i corrispondenti disvalori portatori di catastrofi; orrori garantiti da coloro che indirettamente o direttamente hanno a che fare con le armi. Senza offesa per il credo di chi lavora in ambito militare, non esistono pettorine stellate che cambino la logica disumana per cui combattere implica sacrificare innocenti. E meriti a parte, la vita da soldati è distante anni luce da quella di alti gerarchi pronti a santificare il sacrificio per scatenare l’applauso delle masse.

Sul “cagarissimo” è intervenuto con una missiva emozionante perfino il generale di Squadra Aerea in congedo Tiziano Tosi. E il generale, con tanto di curriculum militare eccezionale, ne sa di cose.

Tosi s’è scagliato contro la comica con l’efficacia di un portentoso letterato cingolato, spero che da tanta verve culturale possa derivare un produttivo rapporto epistolare con la Littizzetto: “Sig.ra Littizzetto, scrive Tosi, sono il Presidente Nazionale dell’Associazione delle Famiglie dei Caduti e dei Mutilati dell’Aeronautica…

Tosi ha sottolineato che “signora” non è “appellativo di riguardo ma si riferisce al fatto che la Luciana “ è registrata in anagrafe come individuo di sesso femminile che ha abbondantemente superato l’età sinodale” Ma che c’azzecca sta cazzata dell’anagrafe e dell’età? Timidamente faccio notare al cospetto della postura spartana del generale Tosi che se pure dal mio punto vista il contenuto della missiva sia esercizio di retorica a dire il vero moto banale, e se pure personalmente consideri gli apparati militari uno spreco ritenuto necessario da primitivi aggressivi e irrazionali- spesso a loro a agio nella sadica distruzione amplificata da tromboni della vittoria- non mi salta per la testa di dargli del vecchio bacucco. Anagrafe, età, non introducono elementi alla critica, la sostanza è ben altro:

Tosi sostiene che la Littizzetto abbia “violentato nell’animo e infangato i sentimenti più profondi di tutte quelle vedove, quei genitori, quei figli che nel proprio intimo piangono la scomparsa di propri cari in divisa, caduti in servizio per mantenere fede con onore a un sacro giuramento la cui sacralità le è estranea”…poi che abbia “sparato una battuta così vergognosa da dietro una telecamera ed un microfono, senza confronto e nella cuccia miserevole e complice di un accondiscendente studio televisivo”.

A Tosi, poverino, gli spari della Littizzetto suonano offensivi…

Invero gli spari lesivi e assassini il cui fragore ossessionante distrugge il sonno, frantuma i sogni, perseguita per il resto della vita gli storpi prodotti dalle mine, vengono da fucili, mitraglie…cannoni su cui ricamare altissimi contenuti morali e impegni quali dirigere associazioni di caduti e mutilati; uomini sacrificati in nome di cosa? In nome di chi la miseria di yemeniti, afghani, serbi, ucraini, siriani, Israeliani, Palestinesi, africani, l’elenco è lunghissimo. L’astrattezza dell’ideale tradotta in milioni di morti per compiacere chi? Generale! Uomini donne e bimbi innocenti: questi innumerevoli violentati nell’animo, dai sentimenti infangati, nella sua missiva accorata sono oscurati dal dogma della sacralità del giuramento. E chissà se a tutti questi il giuramento militare che garantisce a lei una lauta pensione interessa o devono accettarlo obtorto collo.

Generale Tosi! Evoca l’assenza di confronto davanti alla telecamera: e da quando il generali si confrontano coi cittadini il cui ripudio della guerra conta meno di ZERO. Ancor meno i generali dialogano coi soldati se gli ordini dei superiori non si discutono. Ma a proposito di cucce miserevoli e sparate, i generali non sparano, non uccidono, al massimo ordinano, e rintanati nelle loro cucce studiano strategie atte a cagionare più danni agli avversari nella logica funesta del conflitto militare. Le vite che spezzate su cui piangere sono quei danni incalcolabili la cui accettazione pedissequa fa parte del mestiere, senza i quali nessun generale avrebbe ragione di esistere.

Francamente non penso che gli italiani facciano “ cagarissimo “ a combattere ma che le guerre facciano abbondantemente cagare è sicuro. Spesso siete tanto impegnati per la pace, almeno così si propaganda. Ma guarda! Questa pace non arriva mai, e se arriva è solo provvisoria come si vede in questi tempi trucidi ove il fascino della guerra rigurgita dai palazzi del potere. E con quali risultati tanto impegno? Glielo dico io: incanutiti ammirare la divisa sfavillante, e da dietro la scrivania di associazioni di caduti e storpi di cui in fondo siete responsabili di default, incazzarsi con una comica. Per favore generale mio, non strumentalizzi vedove, portatori di handicap e figli di deceduti o mutilati. Avete ordinato voi a quelle persone di esporsi alla follia delle armi, e prima o poi ne risponderete. Paradossalmente il binomio guerra /Dio concorre a confortare gli animi di coloro mandati al macello per volontà di capi di stato che servite. Allora: casomai Dio esista, deciderà se a uccidere uomini donne e bambini sia il “cagarissimo” sparato dalla Littizzetto o lo sdegno di scribacchini e generali per cui militarismo e guerre sono “mali necessari”.