
(di Michele Serra – repubblica.it) – Non bisogna scandalizzarsi se la presidente Meloni sente e dice di appartenere a un’Europa diversa da quella che aveva in mente la piazza del 15 marzo. Sarebbe strano e poco credibile il contrario.
Il sogno federalista nacque, in piena guerra e poi nel dopoguerra, antifascista e antinazionalista. Coinvolse politici e intellettuali socialisti, liberali, azionisti, radicali, cattolici, comunisti. L’eurocomunismo di Berlinguer arriva molto più tardi, con il prefisso “euro” che serve da cesura definitiva con il mito stalinista del “Paese guida”, la Russia sovietica.
Ma Spinelli e Colorni, due dei quattro di Ventotene, erano comunisti, il terzo, Ernesto Rossi, azionista e la quarta, Ursula Hirschmann, socialista, profuga ebrea in fuga dalla Germania nazista. E i grandi padri della costruzione europea (Adenauer, Schuman, De Gasperi) erano conservatori democratici.
In questo campo, per quanto vasto, non figurano nazionalisti, fascisti e neofascisti; e neppure, venendo all’oggi, populisti e sovranisti. Questo è un elemento di chiarezza: e ogni tanto, specie quando la situazione è molto caotica, molto complicata, semplificare aiuta a ritrovare il bandolo.
C’è un conflitto aperto, non solo in Europa (vedi l’inaudito arresto del sindaco di Istanbul, principale oppositore di Erdogan) tra democrazia e autocrazia. Tra la forza della libertà e dei diritti umani e l’esercizio del dominio.
Il secondo è incarnato da Trump e Putin. Il primo, da una platea atterrita, divisa, eppure viva e vivace, della quale, ma già lo sapevamo, la nostra presidente del Consiglio non fa parte.
Sta dividendo il paese in modo profondo. Se alla prossima tornata elettorale vince ancora fa sfracelli.
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Serra è l’unico a saperlo quelli che erano alla manifestazione da lui indetta (e pagata dal comune di Roma con i soldi del contribuente) quale idea hanno dell’ Europa.Sicuramente Meloni non sa bene neanche lei cosa vuole visto come e’ soggetta a variazioni ormonali (la donna e’ mobile per Verdi) che la spingono a cambiare idea e pensiero su tutto ogni cinque minuti a secondo della convenienza e delle circostanze ma anche della pressione atmosferica. Però una cosa è certa : su riarmo ed economia Serra e Meloni sono uniti e quindi non cianci Michelino, su Spinelli, Berlinguer e eurocomunismo che non è più il tempo di prendere in giro la gente.
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:… visto come e’ soggetta a variazioni ormonali (la donna e’ mobile per Verdi)…”. Questa frase ti definisce. Parli, parli, critichi, sei sempre dalla parte della ragione. Ma alla fine, gratta gratta, oltre gli slogan, fa capolino cesaregoffredogranese.
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E dietro di te, ED.
Dietro in tutti i sensi 😀
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Mi sa che nemmeno Serra ha letto il manifesto di Ventotene. Sennò scoprirebbe con sorpresa che era terribilmente populista e soprattutto contro tutto quello in cui crede il suo amato PD.
Era per la nazionalizzazione delle grandi industrie, elettriche, siderurgiche, armamenti, oltre ai grandi istituti bancari.
Era addirittura per la redistribuzione al popolo delle grandi ricchezze! (una roba che oggi farebbe venire una sincope a tutti nel PD, per non parlare di Rep).
Era per una sorta di reddito di cittadinanza universale che garantisse a tutti un tenore di vita decente. “Così nessuno sarà più costretto dalla miseria ad accettare contratti di lavoro iugulatori” (questo invece ricorda il jobs act)
Insomma…
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Mai letto tante minc*iate in così poche parole. Il fu Michele Serra fra un mucchio di sue illazioni e pindariche ricostruzioni fantasiose sui padri dell’Europa (che nessuno ancora oggi sa cosa sia), purtroppo fa anche finta di non conoscere che l’argomento Ventotene alla Camera è stato un infantile, puerile argomento di distrazione di massa per il popolo bue ma che non avrebbe mai avuto nessun effetto se il maggior partito dell’opposizione ovvero il PD (con i suoi talk, suoi media e ahimè il suo Michele Serra), visti i suoi 11 voti a favore e i 10 astenuti, non fosse stato altrettanto interessato a glissare sull’argomento “RiaArm Europe” e mandare tutto in caciara per non parlare degli 8oo Miliardi da spendere in Cannoni! … E i cannoni non mi risulta siano esattamente un argomento di sinistra.
Anzi se proprio vogliamo dare retta ad Andreotti e al suo “a pensare male si fa peccato ma spesso si indovina”, sa tanto di azione concertata fra Meloni e Schlein. La Segretaria che alza la palla “Ventotene” a quella ridicola pagliacciata pro UE (pagata dai cittadini romani) e la PdC che la schiaccia alla Camera!
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Comunque sarò fissato, ma in quella foto riconosco un organo genitale maschile.
Inutile dire chi sia la t.d.c. in mezzo, ma il testicolo a destra non ho capito che nome abbia.
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