
(Dott. Paolo Caruso) – Bravo Benigni, finalmente dopo un lungo silenzio dalla tua sciagurata campagna referendaria sulla costituzione e la sbandata renziana, ora sei ritornato a farci sognare. A farci sognare il tuo sogno che in definitiva è quello della maggior parte degli Italiani. Hai distinto il “nazionalista” dal “patriottico”. Il primo, divisivo e separatista, il secondo dignitoso e identitario. Coi nazionalismi infatti, da millenni, l’Europa e’ convissuta e ha prodotto guerre di ogni tipo. Ma da ottant’anni a questa parte essa è riuscita a sperimentarsi gradualmente unita. Si è rifondata “Continente di pace”, ricevendo l’alto riconoscimento. Dalle due grandi Guerre aveva compreso che divisi ci si suicida. Il Manifesto di Ventotene (checché ne dica la Meloni) rappresenta l’ atto fondante pensato per la nascita di una Europa federata e unita. Da qui parte la risalita del benessere comune. A tre anni dalla guerra in Ucraina però questa Europa si presenta alquanto bellicista avendo abbandonato progressivamente la sua vocazione diplomatica e pacifista. Una Europa che fa paura e che nello stesso tempo dimostra la sua fragilità incassando gli insulti e i dazi dal suo alleato storico d’oltreoceano. Trump addirittura la considera nemica, nata a suo dire solo per “fottere” gli States. Sono i due predoni Putin e Trump che più di tutti cercano di metterla all’ angolo. Sarà il giudizio della Storia a processare comunque la politica neo bellicista della Presidente della Ue, Von der Leyen. Roberto, è stata una elegia il tuo canto per l’Europa “da cinquemila anni culla della civiltà”. Ha prodotto di tutto. Ha scoperto l’America, anche quella che oggi minaccia dazi e indifferenza. Ha espresso e protetto i valori del pensiero e della filosofia. “La scienza con Galileo, Newton, Einstein… sono roba nostra!”. Sembrò un grido di vittoria. Hai rivolto amara commiserazione ai sovranisti nostalgici di rigurgiti del tossico separatismo. Hai cantato la libertà, oggi più di prima in pericolo per meschini interessi economici.
Grazie per il tuo ardore e i richiami alla Storia. Quella Storia del 1941 che con il Manifesto di Ventotene ha creato le basi del pensiero europeista. La speranza di allora, sia da sprone oggi al Parlamento europeo nel ricercare l’intesa oltre i beceri protagonismi. Oggi in pericolo c’è l’Europa! Infatti anche l’alleato storico a stelle e strisce ha tradito, nonostante le capriole pseudo-politiche della nostra Premier.
Segnalo: https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/03/20/volantini-dellesercito-israeliano-su-gaza-al-mondo-non-importa-nulla-se-vi-facciamo-scomparire/7922032/
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vergogna, l Italia si è schierata con Trump e dei Palestinesi se ne fotte altamente, siamo delle merde ! Il giudizio universale dovrà cadere in testa a questi ignari che permettono il genocidio di un popolo solo perché non ha gli occhi azzurri e i capelli biondi ! Vergognatevi!
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Mah! Eccitarsi con Benigni mi è difficile. Da sempre. E non per pregiudizio. Ma proprio perché l’ho sempre considerato una “maschera” divertente per un periodo, poi un “prodotto” funzionale allo status quo. O ai cambiamenti ( vedi sbandata per Renzi) graditi al Sistema.
Ma al di là di Benigni credo che il dr. Caruso ecceda in retorica, celebrando ciò che non c’è. E che non solo non esiste rispetto alle aspirazioni degli stesori del MdV. Che pure erano discutibili, almeno nei modi che immaginava. Ma che partirebbe da presupposti da suprematismo eurocentrico che rifiuto. Se d’altronde a lui piacciono le parole di Vecchioni o Scurati tutto si spiega.
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Benigni è quell’artista che dopo aver declamato, in diretta tv, la Costituzione, si ritrovò… dentro la selva oscura, nel giardinetto del giglio magico, a volerla 🪚🪚re senza se e senza ma. Insomma, non diverso dagli artisti che, scesi in piazza a sostegno di un’Europa guerrafondaia, fino all’ieri l’altro facevano soldi a palate cantando, scrivendo e promulgando il pensiero sessantottino del “mettete dei fiori nei vostri cannoni”. E di “cannoni” devono intendersene molto: cannoni pesanti (peyote?), che obnubilano il pensiero, quindi hanno dimenticato quanto fino ieri cantavano e scrivevano. “Come si cambia”, cantava la Mannoia, “per non morire” e… per un pugno di dollari.
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Concordo e visto il cambiamento dell’artista…. da Craxi ad oggi… un uomo buono per tutte le stagioni.
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Si è sempre saputo che dei due il vero artista era Troisi 🤔
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Ma DAVVERO si è così idioti da NON comprendere le basi su cui poggia il manifesto di Ventotene?!? È quanto di più antidemocratico possa essere concepito come fondazione di un nuovo, unico, grande Stato. Nell’immensa presunzione dei relatori (LORO, erti a Esseri Superiori riguardo l’incapacità democratica dei Cittadini europei di “saper decidere con coraggio per il meglio”) preconizzano una scelta dittatoriale e riservata a pochi individui “auto-eletti” affinché venga messo da parte qualunque impeto individuale proposto dai cittadini di ogni singolo Stato (e possano decidere per conto dei circa 450 MILIONI di europei, nelle loro segrete stanze). COSA CHE GIA STANNO FACENDO! Senza che noi, analfabeti funzionali, riusciamo a rendercene conto…
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Non posso contraddire la tua analisi, benché i presupposti del Manifesto partissero da considerazioni relative a un particolare periodo storico e alla facilità con la quale le masse si fossero fatte irretire dal fascismo. Il punto non è Ventotene, il punto è che ogni volta la Meloni ha il pregio, l’unico, di tirare in faccia all’opposizione un argomento sul quale scagliarsi per evitarsi e per evitare di affrontare il tema politico in corso. Non si parla più di Rearm e di debito, non si chiede più conto di Almasri e dello Spyware, non si chiede conto della intercettazione e dello scudo agli 007, etc, ma di volta in volta si corre dietro al feticcio che ci fa sballonzolare davanti.
Questo gioco delle parti tra fassisti e venditori di ideali antifassisti ha rotto sonoramente i cohones, tanto più che più armi tuonano a destra e più armi rispondono a sinistra.
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Come considerazione di base sono assolutamente d’accordo MA dire che la Meloni (che io aborro) usi il “paravento Ventotene” per nascondere i suoi disastri politici significa ridurre alla “scuola Mariuccia” l’analisi politica del cittadino comune. La verità è che gli stessi disastri da incompetenza politica rimangono tutti sul tavolo e chi vuole può tranquillamente continuare a sbatterli in faccia a questo Governo incapace e servo di un Sistema più grande di noi MA la questione Ventotene dovrebbe farci riflettere perché “questa Europa” non piace a nessuno e sia il nostro Paese che la UE NON sono in mano ai Cittadini e NON ne vengono curati gli interessi generali. Come risolvere il problema, enorme, non è dato sapere…
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Il richiamo a Ventotene da Scurati a Serra &co non è stato casuale.
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Un bravo ATTORE è in grado di recitare qualunque parte. Benigni è un attore. Chiunque abbia fatto parte consapevolmente della ” sbandata” di R. non fa sognare, fa in…quietare per la sua faccia di bronzo
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Benigni è il più grande parakulo della Storia, altroché.
Non mi fido di lui e di nessuno dei suoi discorsi.
E l’ho sempre considerato un cinico approfittatore, sostanzialmente un cialtrone di successo.
Gli preferivo Nuti, che è stato molto più sfortunato di lui, ma almeno non leggeva la Divina Commedia e predicava sulla Costituzione più bella del mondo e poi la tradiva con Renzi.
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IL RENXIANO LO PERDONIAMO???
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