
(di Antonio Pitoni – lanotiziagiornale.it) – In attesa dell’informativa al Parlamento di Giorgia Meloni, in vista del Consiglio Ue convocato per dare il via libera al Piano di Riarmo da 800 miliardi di Ursula von der War, sono sempre i numeri a dare l’ennesimo schiaffo alla propaganda del governo italiano. Mentre la deriva bellicista di Bruxelles sconquassa gli schieramenti politici, tanto a destra (FI e FdI a favore della corsa al riarmo, la Lega contraria) quanto a sinistra (il voto a Strasburgo della scorsa settimana sul tema ha mandato letteralmente in frantumi il Pd), la corsa al riarmo appare ancora più assurda di fronte agli ultimi dati diffusi ieri dall’Istat. Che certifica come il passaggio dal Reddito di cittadinanza di grillina memoria all’Assegno di inclusione di conio sovranista ha presentato un conto salatissimo a circa 850mila famiglie, di quelle tra le òiù povere del Paese.
Dal report sulla redistribuzione del reddito per il 2024 dell’Istituto di statistica emerge come il complesso di misure e modifiche al fisco e al sistema di bonus congegnato dall’esecutivo, lungi dal ridurre il gap tra redditi più alti e più bassi, seppur “in lieve misura”, ha finito per ridurre ulteriormente l’equità. Come dimostra l’incremento dell’indice di Gini, che misura la differenza di distribuzione tra i redditi, che l’annop scorso è salito dal 30,25 al 30,40%. E la misura che ha inciso di più sull’ampliamento delle disuguaglianze è stata proprio il passaggio del Reddito di cittadinanza all’assegno di inclusione.
In questa situazione, come dare torto a chi sostiene che spendere qualcosa come 35 miliardi a debito, sebbene scorporati dai vincoli di bilancio europei, sarebbe un vero e proprio schiaffo alla povertà? Eppure la deriva bellicista europea che non risparmia neanche l’Italia non conosce ostacoli né vergogna. Con il rischio inflazione che torna ad alzare la testa, minacciando ulteriormente la capacità di spesa degli italiani, peraltro già duramente provata, pone una questione etica rispetto ad una scelta politica che il nostro governo sembra deciso in ogni caso a fare. Un governo capace, finora, di vincere una sola guerra. Quella contro i poveri.
I poveri da sempre “pagano il prezzo più alto” e scusate l’ossimoro in termini, ma qui il problema è ancora più serio dal momento in cui la politica di questo governo, grottesco per usare un’eufemismo, ne aumenta il numero.
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Ma di quali poveri parliamo? I poveri di spirito? Io spero che i poveri votino, spero che i poveri, in mancanza d’altro, scendano in piazza (non quella della ZTL), spero che i poveri abbiano ogni tanto un sussulto di dignità, spero che ogni tanto si incazzino. Purtroppo invece vedo che tutto scorre e non succede proprio nulla, i ristoranti sono pieni, gli stadi pure…
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Anche questo mese come gennaio meno 150 euro sullo stipendio netto con le stesse ore lavorate rispetto all’ anno scorso.Grazie Meloni
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Qui non te lo dici “chi pecora si fa…”?
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