
(Di Gad Lerner, Daniela Ranieri, Alessandro Orsini – ilfattoquotidiano.it) – Marginali. Nell’appeasement tra lestofanti, l’occidente è diviso e Meloni impotente
Somiglia a un guaito d’impotenza la dichiarazione che Giorgia Meloni ha rilasciato solo a tarda sera, con ritardo di ore sugli altri premier europei e senza neppure un cenno di solidarietà a Zelensky per l’imboscata di cui è stato oggetto alla Casa Bianca. Lei che gli adulatori di regime preannunciavano insignita di un ruolo di mediazione cruciale fra le due sponde dell’Atlantico non è riuscita a escogitare altro che la proposta di un “immediato vertice” fra Usa e “Stati europei” (non Ue, si badi bene) “per parlare in modo franco”. Come se non le fosse bastata, a proposito di franchezza, la recita ignobile con cui Trump e Vance hanno brutalizzato il presidente ucraino, dopo aver avviato trattative con la Russia escludendo sia Kiev che Bruxelles.
A chiarire il futuro che prospettano anche a noi, il giorno prima Trump dichiarava: “L’Unione europea è nata per fregarci”. Quant’è patetico, ordunque, uscirsene con lamenti del tipo “ogni divisione dell’Occidente ci rende tutti più deboli”, “una divisione non converrebbe a nessuno”? In che mondo vive l’irrilevante Meloni? L’appeasement fra Trump e Putin non ha solo il fine di restituire l’Ucraina alla sfera d’influenza della Russia, da cui si era resa indipendente nel 1991, in cambio di indennizzi materiali per gli Usa. È un appeasement fra lestofanti dalle maniere forti che se ne infischiano di soffiare sul fuoco delle tensioni latenti in Medio Oriente (Gaza, Iran) e in Europa nel mentre che incentivano la corsa agli armamenti.
Fingere di non vedere la spaccatura dell’Occidente già compiuta, o peggio illudersi di poter trarre vantaggio dalla deriva dei nazionalismi aggressivi, magari riconvertendo nel settore militare le nostre aziende in crisi, è il peggio che si può augurare all’Italia. Ma, prima ancora, è disonorevole sul piano morale. Perché Volodymyr Zelensky, per quanti errori possa aver compiuto, non è una marionetta ma l’espressione di un popolo aggredito dal destino tragico. Chi gli infligge l’umiliazione del vae victis – guai ai vinti! – al suo cospetto è solo un vile.
Gad Lerner
Brutale
Da sempre gli Usa sono imperiali e feroci, solo che Trump lo dice in chiaro
Trump è il modello-base, il prototipo del “Presidente degli Stati Uniti” senza gli infingimenti e le edulcorazioni che ammantavano i suoi omologhi Dem, i quali in politica estera sono sempre stati sottobanco ciò che Trump è in chiaro: imperiali e feroci. Trump tratta il resto del mondo esattamente come lo trattava Biden (e prim’ancora Obama, Clinton, Bush), ma lo fa senza somministrarci l’anestetico di cui l’Occidente è dipendente come di un Fentanyl ideologico: la favola secondo la quale gli Usa sono filantropi, fanno “guerre umanitarie” per la “difesa della democrazia”, la “lotta al terrorismo” e la “sovranità dei popoli” (vedi i casi che hanno fatto infuriare la Russia: Iraq, Libia e Kosovo-Serbia).
WikiLeaks rivelò che, dopo l’offerta sconsiderata di Bush jr. all’Ucraina di aderire alla Nato, la Russia avvisò che tale minaccia militare non sarebbe stata tollerata. “L’abbaiare della Nato alle porte della Russia” (Papa Francesco) e il mancato rispetto degli accordi di Minsk-2 hanno provocato l’aggressione russa in Ucraina, dove la guerra civile, fomentata dagli Usa, c’è dal 2014. Trump ha solo preso atto che la Nato ha irrimediabilmente perso questa guerra e cerca il modo più brutale per sfilarsi senza accollarsi la sconfitta, esattamente come fece lo “stupido Biden” scappando dall’Afghanistan nel 2021 dopo 20 anni di invasione americana. Finora le intenzioni e le azioni degli Usa sono state ricoperte da una cortina di ferro, tradottasi in questa Europa di zombie in un’urgenza al riarmo e in una massiccia propaganda bellica, come se anche noi fossimo in guerra contro la Russia. Ora la Ue dovrebbe vergognarsi di aver portato l’Ucraina a questo punto, alla distruzione di un popolo e all’umiliazione di un uomo (ma già a novembre 2023 il Time rivelava che Zelensky si sentiva “tradito dagli alleati occidentali che lo hanno lasciato senza i mezzi per vincere”: già Biden lo aveva mollato), invece, siccome 320 miliardi di dollari di Nato e Ue non sono bastati, gli zombie Ue vorrebbero mandarne altri perché gli interessi delle élite militariste (ma non quelli dei popoli europei) coincidono ancora con quelli di Biden. Gli Usa hanno sempre fatto i loro interessi. Semplicemente, Trump ritiene che gli interessi dell’America siano diversi da quelli che riteneva Biden.
Daniela Ranieri
Abbandonato
Ho criticato Zelensky, ma non meritava di subire questa umiliazione
Ho criticato Zelensky quando nessuno osava farlo. Nel marzo 2022 a Piazzapulita, dissi: “Se Zelensky diventa un ostacolo alla pace, dev’essere abbandonato”. Il mio giudizio su Zelensky non cambia. I suoi errori principali sono stati cinque: ha sbagliato a non accordarsi con Putin per fermare la guerra subito; ha sbagliato a fidarsi degli Stati Uniti; ha sbagliato a stimare le capacità di resistenza dell’Ucraina; ha sbagliato a credere nell’imbattibilità della Nato; ha sbagliato a credere nella debolezza della Russia. Tuttavia, nello scontro con Trump alla Casa Bianca, parteggio per Zelensky per cinque ragioni.
La prima è che Zelensky sta difendendo gli ucraini da un contratto vessatorio per lo sfruttamento neocoloniale del loro sottosuolo. Con lo stesso cinismo con cui vuole deportare i palestinesi, Trump cerca di prevalere nella trattativa approfittando della disperazione degli ucraini. Lo farebbe anche con gli italiani.
La seconda è che Trump pretende le terre rare senza dire che cosa vuole togliere agli ucraini per darlo a Putin. E se gli desse anche Odessa, ultimo sbocco al mare, ambitissima da Putin? Come si può pretendere che Zelensky accetti una trattativa al buio?
La terza è che il nemico sconfitto merita rispetto. Umiliare Zelensky davanti al mondo mi ha nauseato, incluso il sarcasmo sul suo abbigliamento.
La quarta è che Putin non ha sconfitto Zelensky, ma gli Stati Uniti. Trump insulta Zelensky per nascondere che la Russia ha inflitto una sconfitta strategica alla Nato.
La quinta è che Trump mente sulle responsabilità della guerra. Il colpevole è Zelensky? La guerra è scoppiata perché gli Stati Uniti hanno deciso di assorbire l’Ucraina nella Nato: una decisione presa da Clinton nell’ottobre 1994, come spiego nel libro in uscita a fine marzo, Italia-Casa Bianca. La corruzione dell’informazione di uno Stato satellite (PaperFirst). Zelensky è causa della guerra come il missile è causa del suo lancio.
Alessandro Orsini
Ci doveva stare la encomiabile Ranieri ieri sera ad “Accordi e disaccordi” a fare da contraltare alla sfacciata visione new con di Lerner e Sommi e Scanzi il nevrotico . Se continueranno su quella falsa riga chiudo anche quel canale ,visto che non bastano tutti i media a difendere l’indifendibile Zelenski , ci vuole che convertano anche Travaglio, magari. Le ragioni del Donbass non esistono, la storia del popolo russo non esiste, il progetto dei new con americani teso a scaldare la federazione russa non esiste , il disegno del nuovo secolo americano non esiste . Ma allora cosa esiste ? Esiste Gad Lerner e Hunt Biden il benefattore , l’ eroe martire Zelenski , il polo degli Azov votato al martirio etc…etc.
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Esistono le terre rare che gli USA non hanno ma l’Ucraina si (e la Cina). That’s it.
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Di seguito i siti di terre rare negli USA
Mountain Pass, California, gestito da MP Materials, uno dei più grandi al mondo,
Bokan Mountain, Alaska, gestito da Ucore Rare Materials
Bear Lodge, Wyoming, gestito da Tare Element Resources
Giacimenti minori esistono in Texas, Colorado Idaho e Montana.
Il problema grosso che hanno gli USA sono gli impianti capaci di processare il minerale; quelli che hanno sono vecchi e poco efficienti.
Gli impianti sono costosi, terribilmente impattanti dal punto di vista ambientale e inoltre il mercato delle risorse naturali è preda della speculazione; per cui oggi si fa un investimento sulla base di introiti pensando di vendere ad un prezzo e con appesa sopra la spada di damocle di un repentino crollo dei prezzi che renderebbe l’investimento improduttivo.
Nel recente passato gli USA si sono affidati alla Cina per trattare il minerale; ha dell’incredibile ma è così.
Da quando le relazioni commerciali si sono via via deteriorate la cosa comincia a diventare critica e quindi tutto il putiferio delle terre rare in Ucraina. per costruire li impianti per l’estrazione e la raffinazione.
Non è facile
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Se ha seguito il video integrale nella stanza ovale Trump dice chiaramente che hanno petrolio e gas ma non hanno le terre rare. Sarà un’altra balla?
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Òvvio che è un’altra balla.
quei siti e le compagnie che le gestiscono hanno le loro pagine web, facile andarli a trovare
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Ok però ho anche letto questo: “Gli ultimi dati del United States Geological Survey dicono che le riserve di terre rare mondiali sono stimate attorno ai 90 milioni di tonnellate, di cui 44 solo in Cina; seguono Brasile con 21 milioni di tonnellate, e India, che ne possiede circa 7.” Gli USA in risalita hanno circa il 12% contro la Cina con il 60% che fornisce circa il 98% delle terre rare, la Turchia il 98% del borato, il Sudafrica il 71% del platino e una percentuale ancora maggiore dell’iridio, del rodio e del rutenio, il Cile il 78% del litio e singole aziende UE percentuali dell’afnio e dello stronzio.
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Ricordo di averlo letto anche io lo stesso articolo.
Non ho comunque mai scritto che gli USA sono il primo produttore mondiale di terre rare; so che la Cina è in cima alla classifica ed è quella che più di tutti vi ha puntato; del resto è anche ovvio, ha un vantaggio competitivo e lo sfrutta; niente da dire al riguardo.
Nella mia replica ho anche scritto che gli USA, quando le relazioni commerciali con la Cina erano relativamente buone, mandava li il minerale grezzo per fare l’estrazione prima e la produzione poi dei metalli che si ottengono dalle terre rare.
Io una discreta esperienza in ambito minerario l’ho maturata,
I problemi grossi sono
Detta diversamente quegli impianti sono costosi e rischiosi sia finanziariamente, sia tecnicamente.
La Cina è per certi versi al riparo dalle azioni speculative e, data la quantità che ne possiede, riesce ad avere dei tempi di recupero dei costi abbastanza veloci; il tempo di recupero, di pareggio (break even. in inglese) è elemento cruciale per stabilire se fare o meno un investimento, qualunque esso sia); questo è uno dei motivi per cui sia negli stati uniti, sia in europa si sono fatti pochi investimenti nell’ambito delle terre rare; più semplice e meno rischioso comprare i metalli che si ottengono belli e fatti,
Il punto è che il Covid, con le catene di fornitura che sono letteralmente saltate, ha fatto riaffiorare il concetto di bene strategico che si è rafforzato ulteriormente in seguito al successivo e mutato scenario geopolitico.
Quindi, a mio modesto avviso, anziché spendere soldi per le armi, L’Europa dovrebbe investirli per puntare o sull’esplorazione e sviluppo di giacimenti di terre rare o, meglio ancora, sulla ricerca per sviluppare tecnologie alternative all’utilizzo di terre rare.
Lo faranno?
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Diciamo che quei dati insieme alle dichiarazioni di Trump “our country doesn’t have much raw earth” significa in due parole che non ne hanno abbastanza per competere con Paesi come la Cina ed altri. “doesn’t have much” è esplicito.
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Segnalo: https://www.ilgiornaleditalia.it/news/politica/686706/meloni-e-ue-responsabili-del-disastro-in-ucraina-la-premier-ha-permesso-il-tracollo-sociale-ed-economico-dell-europa-e-ha-taciuto-il-genocidiodeipalestinesi.html
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lionheart70 Min:8:30
“we have a lot of oil and gas but our country doesn’t have much raw earth.”
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