(Bartolomeo Prinzivalli) – Eccoci qua, a testimonianza che stia finendo nell’unico modo possibile, ossia con i due grandi predatori pronti a spolparsi equamente la carcassa sul tavolo.
La brutale realtà mostrata ieri in mondovisione aveva un unico scopo: ridicolizzare un personaggio creato ad arte agli occhi del proprio popolo, delegittimandolo definitivamente.
Eppure era iniziata in maniera molto diversa: Zelensky era un prodotto americano così come Janukovic era russo, a testimonianza di quali fossero i veri contendenti e da quanto tempo si giocasse la partita a poker, con l’Ucraina in veste di territorio ospitante, non organizzatore; negli ultimi anni il presidente ancora in carica seppur decaduto ci era stato dipinto come fiero baluardo di democrazia e libertà a difesa dell’occidente, per evitare che gli orchi comunisti arrivassero a Lisbona. “Io ci metto la carne e voi tecnologia e soldi”, ecco perché andava a bussare in ogni palazzo del potere con arroganza più che fierezza, perché era ciò che era stato detto anche a lui, fino a convincersene, gonfiato da lodi sperticate, applausi nei salotti dei capoccioni, inviti all’Eurovision e letterine a Sanremo. Ed infatti è proprio così che aveva preparato l’ultimo incontro, ripetendo il copione e parlando di un oceano in mezzo che sarebbe servito a poco, ricevendo in cambio la più sonora cazziata ridimensionante di cui l’umanità abbia memoria.
Ma cos’è cambiato rispetto al passato?
La strategia precedente a stelle e strisce consisteva nel destabilizzare il blocco BRICS (vera minaccia all’egemonia occidentale rappresentata dal dollaro come moneta di riferimento) indebolendo una sua parte importante, favorendo altresì in patria le lobby energetiche e delle armi ma cercando di mantenere un intreccio di alleanze per salvaguardare l’aura di bontà da democrazia esportata; Trump invece alla contrapposizione preferisce il taglio di spese inutili e la predazione del più debole, vassalli e parassiti compresi, da squalo della finanza qual è.
Punti di vista diversi per raggiungere lo stesso fine, ma chiaramente per chi sta attorno cambia ogni cosa. Un nome a caso? Europa. Sì, quella che finora ha fatto il pupazzo del ventriloquo yankee, con la mano infilata sappiamo tutti dove, ed ora dopo essersi svenata frigna perché ne ingnorano punto di vista e partecipazione ai negoziati.
C’è voluto uno sforzo neanche troppo esagerato perché un’orda di fessi “aggVessoVe e aggVedito” con la bocca aperta ingurgitasse ogni deiezione dei media, mentre lecchini impettiti annunciavano uno scoop dopo l’altro: “Putin è quasi morto, ha 237 malattie, è affetto da demenza, gli tremano le mani, è gonfio, non ha più armi né risorse, è in default, lo uccideranno i suoi”, e nel frattempo incensavano quello che salutava l’amico immaginario e manco sapeva leggere il gobbo; gente a cui non dovrebbe essere data una penna in mano nemmeno per siglare un biglietto d’auguri, altro che firme autorevoli.
https://tv.dire.it/mediaplayer/index.html?id=67c2ec5b872016184f878328&resolution=master
I buoni e i cattivi, manco fossimo all’asilo, roba a cui potrebbe credere solo un ipocrita o un imbecille, o come nella stragrande maggioranza dei casi un mix di entrambi. Le motivazioni dell’ipocrita si potrebbero ancora comprendere: è buono solo ciò che gli conviene, giustizia e solidarietà sono applicate ad intermittenza, l’amnesia selettiva è una risorsa, tutto è soggetto ad interpretazione. L’imbecille invece che scusa ha? Ah sì, non ci arriva.
Zelensky ieri ha scoperto di assomigliare pericolosamente al tizio della wagner che cazziava Putin per poi scomparire in un “incidente aereo”, solo che i metodi occidentali differiscono sensibilmente, per sua fortuna, da quelli spicci del cinico dittatore russo.
Denaro e potere, la posta in palio segreta sta tutta lì, il resto sono solo proclami e valori sbandierati al vento come cosmetici per imbellire facce deformate dall’avidità, quando del popolo ucraino non è mai fregato un cazzo a nessuno; il metodo è il gioco, quello per cui Zelensky “non ha le carte” e non le ha mai avute in realtà, ma perché valga la pena di sedersi al tavolo serve il pollo, ed ecco spiegato il ruolo che gli è stato cucito addosso; ma a questo tavolo le sedie sono quattro e i polli due, e se non riuscite a vedere il secondo sarebbe davvero ora di cominciare a farsi qualche domanda…
E’ vero il blocco BRICS …. rientra nella strategia USA!
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Proprio da Goldman Sachs: “Nel 2002 Jim O’Neill di Goldman Sachs identificò Brasile, India, Russia e Cina come il gruppo di mercati emergenti in cui, per motivi economici e demografici, era particolarmente conveniente investire, sia in attività reali sia in titoli finanziari. L’acronimo BRIC è diventato di uso comune tra economisti e investitori, ma ha anche convinto i governi di questi Paesi a creare nel 2009 un foro di discussione alternativo al G7 e parallelo al G20, cui hanno integrato nel 2011 il Sudafrica (dando vita al BRICS).” Da ISPI
Nel 2007 si inventarono l’acronimo PIIGS, sempre altri burocrati/ufficio stampa finanziari. Per chi vuole passarsi la serata:
https://youtu.be/LAUABrwXaS8
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Il secondo pollo è l’UE da cui Orban si è già staccato.
Penso che la nana si butterà a capo fitto a favore del primo pollo così accontenta i suoi amici guerrafondai e il ministro della guerra..una bella foto di gruppo e la cosa è fatta!
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Non ho trovato altre fonti: https://www.affaritaliani.it/esteri/guerra-ucraina-aiuti-usa-soldi-militari-958600.html
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Poco di nuovo, però bellissima la descrizione di qualche nostra conoscenza, nei 2 paragrafi a partire da “C’è voluto uno sforzo neanche troppo esagerato perché un’orda di fessi “aggVessoVe e aggVedito”…”.
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I buoni e i cattivi, manco fossimo all’asilo, roba a cui potrebbe credere solo un ipocrita o un imbecille, o come nella stragrande maggioranza dei casi un mix di entrambi. Le motivazioni dell’ipocrita si potrebbero ancora comprendere: è buono solo ciò che gli conviene, giustizia e solidarietà sono applicate ad intermittenza, l’amnesia selettiva è una risorsa, tutto è soggetto ad interpretazione. L’imbecille invece che scusa ha? Ah sì, non ci arriva.
Strano, da come è scritto qui sembra che anche l’autore conosca Santo Loguasto e Jonny iDIOta.
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