
(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Se ieri l’80% dei 9 mila magistrati italiani ha aderito allo sciopero dell’Anm, queste famose “toghe rosse” iniziano a essere un po’ troppe. O forse si sono semplicemente rotte di fare i capri espiatori di una politica delinquenziale che le ha elette – con gli altri poteri di controllo – a parafulmini di ogni guaio e disastro interno. Non è la prima volta che protestano contro schiforme ammazza-giustizia. Era accaduto […]
Notizie come sempre incoraggianti:/
si insiste in Ucraìna a voler truppe;/
“in armi ancora cifre esorbitanti/
si spenderan” l’europa ier proruppe;/
bugie sopra bugie son ripetute,/
ma quello più che conta è la salute!
https://www.wattpad.com/1169683694-ci%C3%B2-che-la-luce-nasconde-prima-parte-_-1-come-si
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Toghe rotte
Se ieri l’80% dei 9 mila magistrati italiani ha aderito allo sciopero dell’Anm, queste famose “toghe rosse” iniziano a essere un po’ troppe. O forse si sono semplicemente rotte di fare i capri espiatori di una politica delinquenziale che le ha elette – con gli altri poteri di controllo – a parafulmini di ogni guaio e disastro interno. Non è la prima volta che protestano contro schiforme ammazza-giustizia. Era accaduto con Cossiga, con B., col suo degno erede Renzi e col duo Cartabia-Draghi. Ma il successo dello sciopero di ieri ha del miracoloso, perché coincide col periodo più critico della magistratura, dopo gli scandali e le perdite di consenso (peraltro infinitamente più alto di quello della classe politica). L’insipienza di Nordio &C., mista ad arroganza e cialtroneria, è riuscita nella mission impossible di risvegliare anche il corpaccione più sonnacchioso della classe togata e compattarla come ai bei tempi del triplice “Resistere” di Borrelli (correva l’anno 2002). Certo, quell’appello fu seguito da mesi e mesi di mobilitazioni di piazza (Girotondi e affini), mentre oggi la società civile stenta a farsi vedere e sentire. Ma l’eccesso di ùbris che sta contrassegnando gli ultimi mesi del governo Meloni sta a poco a poco ridestando anche l’opinione pubblica.
La brace che cova sotto la cenere potrebbe presto esplodere in nuove fiammate se i magistrati associati (ma ieri erano con loro fior di avvocati, da Alpa a Coppi, per citare solo i più noti) usciranno dal giuridichese e controinformeranno la cittadinanza con parole chiare ed esempi semplici sui pericoli che le schiforme governative comportano non per loro, ma per noi. Il video dell’Anm che smonta le balle degli schiformatori è un ottimo inizio. Così come l’idea di coinvolgere artisti, intellettuali e giornalisti in una battaglia che deve uscire dalle aule di giustizia e delle accademie per coinvolgere il maggior numero possibile di cittadini: cioè le vere vittime di un potere al di sotto di ogni sospetto che si crede al di sopra della legge. La campagna per il referendum costituzionale sulla separazione delle carriere è appena all’inizio e i sondaggi che danno i Sì in vantaggio sui No non devono spaventare né scoraggiare. Anzitutto perché ci sono battaglie di principio che vanno combattute a prescindere dai pronostici: per la dignità e l’orgoglio di fare tutto il possibile per scongiurare l’ennesimo sfregio alla Costituzione. E poi non c’è nulla di più volubile e volatile dei consensi. Nel 2014, quando il Fatto sposò solitario l’appello di Libertà e Giustizia, primi firmatari Rodotà e Zagrebelsky, contro la schiforma Renzi-Boschi-Verdini, i sondaggi davano il No allo zero per cento. Due anni dopo, quando si votò, il No stracciò il Sì 59 a 41. Basta insistere. E informare.
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Ecco appunto informare! Ma se disinformano? MT la fai semplice ma la verità in Italia è un miraggio!!
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Oltre ad informare quale altra proposta potremmo consigliare a MT?
La guerra civile ormai si fa nelle urne, ne consegue che l’informazione è indispensabile e forse anche l’unica cosa che si può fare.
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Un GRAZIE alla Redazione di Infosannio….
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Come mai Giorgia ha messo da parte la “schiforma” del Premierato? Paura di prendere una scoppola al referendum? Ma non era la “madre di tutte le riforme”? 🤔
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Maria Antonietta non è scema, ha capito che se sale sul patibolo della riforma del premierato perde la testa prima del tempo. Meglio continuare a tirare le brioches al popolo.
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Esatto.
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la tiene per la prossima legislatura, quando avrà il 40%
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Il 40% non lo vedrà nemmeno col binocolo. Con un quadro socio-economico così critico (i dazi ci daranno la mazzata finale), le promesse tradite e il fallimento sui migranti, è già tanto se prenderà il 15%. Per questo ha spinto la “schiforma” del Premierato su un binario morto. E’ consapevole che il suo consenso è destinato (inevitabilmente) a calare, checché ne dicano i sondaggisti.
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La separazione delle carriere esiste in tutto il mondo occidentale tranne che in Italia. E continuerà a non esistere in Italia, perché questa di Nordio NON È la separazione delle carriere ma una presa in giro alla vera separazione delle carriere e a chi come me da anni si batte per averla. Quindi non di capisce né di che si lamenta Travaglio né per cosa scioperano questi magistrati. Possono dormire tra quattro cuscini perché di separazione delle carriere in questo progetto di riforma non c’è manco l’abc.
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E poi in caso c’é sempre la pesca sportiva.
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Sampei! 😍 Quanto tempoooo…
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Un pm difficilmente fa anche il giudice. Non esiste l’obbligo della separazione ma di fatto c’è
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Tre, due, uno:
Pubble!
E un ricordo per il grande Eugenio Hackman:
https://youtu.be/IyI3PHIhGt4?si=iX70cEuqDPKztOmq
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grandissimo Eugenio! Uno dei miei preferiti
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Dibba oggi sull’accordo di Gaza e i nazizionisti.
Il vice-presidente del parlamento israeliano ha auspicato lo sterminio del popolo palestinese.
”uccidere tutti gli uomini a Gaza” ”sono feccia, subumani, nessuno al mondo li vuole”
Questa frase e altre che ha detto gente come lui, secondo JonnyDio non dovrebbe scandalizzare.
Tra puzzoni ci si intende.
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Il fatto che la separazione delle carriere esista in molti Paesi non vuol dire che sia giusta. In quei Pesi, infatti, tutto il sistema penale è diverso dal nostro, e indica che i tre poteri principali dello Stato non sono separati ma il potere giudiziario è dipendente dal Governo, il che non è esattamente una cosa buona anche se il passaggio viene usato molto raramente in pochissimi casi. Ma è indicativo di una direzione dittatoriale presa dal nostro governo tant’è che era un punto fondante del programma di Licio Gelli. Negli ultimi cinque anni solo lo 0,83 per cento dei pubblici ministeri è passato a funzioni giudicanti e appena lo 0,21 per cento dei giudici a quelle requirenti. La riforma prevede anche la creazione di due Consigli superiori della magistratura distinti – il Consiglio superiore della magistratura requirente e il Consiglio superiore della magistratura giudicante – e introduce nuove regole per la scelta dei componenti dei due organi. Sarò creato inoltre un nuovo organo, l’Alta Corte disciplinare, cui spetteranno appunto i procedimenti disciplinari.
In Francia i ppm dipendono dal Ministro della Giustizia che può a sua arbitrio spostarli. Ma tutto il sistema francese è diverso dal nostro La Francia è un sistema presidenziale, non parlamentare. In Italia il solo pensiero che i pubblici Ministero dipendano da uno come Nordio fa veire i brividi. Non è facile confrontare il sistema penale di un Paese con quello di un altro. Si pensi per es. alla Gran Bretagna dove la sentenza di un giudice diventa legge rispetto ai processi successivi per cui il giudice in pratica esercita anche un potere legislativo, o agli Stati uniti dove la decisione finale spetta a una giuria popolare tirata a sorte.
In Germania la situazione è ancora diversa: i pubblici ministeri dipendono dal ministro della Giustizia, «rispetto al quale sono gerarchicamente subordinati e rappresentano gli agenti del potere esecutivo presso le giurisdizioni». Il ministro della Giustizia ha quindi il potere di decidere discrezionalmente il trasferimento dei pubblici ministeri. Ma la Germania è una repubblica federale che dà forti poteri ai Länder e ognuno ha sistemi diversi.
Il nucleo del problema è che se i giudici dipendono dal potere politico nasce un grosso problema che in Italia si sommerebbe alla disuguaglianza già esistente tra trattamento giudiziario di un comune cittadino e un politico.
Ogni variazione della legge va guardata in relazione alle altre leggi esistenti e alle finalità del presente governo, non in astratto, e in Italia l’andamento di questo governo è verso un accentramento dittatoriale di tutti i poteri nel Governo, il che non è esattamente desiderabile.
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applausi!!!! da incorniciare!!!!
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Ha ragione Travaglio: “La brace che cova sotto la cenere potrebbe presto esplodere in nuove fiammate se i magistrati associati (ma ieri erano con loro fior di avvocati, da Alpa a Coppi, per citare solo i più noti) usciranno dal giuridichese e controinformeranno la cittadinanza con parole chiare ed esempi semplici sui pericoli che le schiforme governative comportano non per loro, ma per noi. ”
Ma non bastano i magistrati è necessario polarizzare lo sdegno e l’opposizione a questo schifo, ora come ora è tutto frammentato e pure litigioso, tant’è che GM è sempre in testa ai sondaggi. La maggioranza degli elettori sembra essere assuefatto a tutto. Ministri indagati, sottosegretari condannati, baubau condannati in via definitiva per peculato, centri in Albania vuoti, stupratori rimandati a casa in prima classe. Ce n’è per tutti i gusti, peggio dei nani e ballerini di B. Ieri Padellaro (come un Calenda qualsiasi) diceva che le mozioni di sfiducia servono solo a ricompattare la maggioranza, ma ben vengano le mozioni di sfiducia, almeno in parlamento sentiamo un dibattito. Allo stato vediamo solo talk show idioti dove il dibattito non c’è.
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Rimanendo sull’argomento delle masse che non si lasciano coinvolgere, vorrei fare una sorta di prova, vi metto sotto un articolo, non googlate l’autore.
“Doveva succedere ed è successo, anche molto in fretta. Javier Milei, il sodale argentino di Trump che vuole cambiare il mondo a colpi di motosega, ha ripristinato le parole «idiota», «imbecille» e «ritardato mentale» per definire i disabili cognitivi nei documenti del governo. Va detto che le aveva già ampiamente sdoganate contro i bersagli politici, a cominciare dal Papa suo connazionale.
Siamo sprofondati in un circolo vizioso: il linguaggio di Milei è una reazione al politicamente corretto, che a sua volta nasceva come reazione al linguaggio di Milei (e di quelli come lui).
Il politicamente corretto irrita per quanto è stucchevole, il linguaggio di Milei per quanto è violento. Entrambi fanno venire l’orticaria, ma il primo offende solo il buon senso, il secondo anche le persone. L’uno è ipersensibile, l’altro insensibile. Sarebbe auspicabile una via di mezzo affidata al buon gusto e all’umanità dei dicitori, ma sono materie che nella scuola della vita non si insegnano più. Così eccoci alle prese con l’eterno pendolo della stupidità umana, che adesso batte le ore della rivincita contro gli eccessi della cultura «woke». E non sorprende che sia una rivincita sguaiata, perché in chi la cavalca prevale un dispetto, se non un disprezzo, per qualunque forma di fragilità: psicologica, fisica, sentimentale.
C’è una ostentazione aggressiva e tracotante delle proprie ricchezze e delle proprie certezze che sarà anche molto liberatoria, ma certo è ben poco liberale.”
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Grazie, smsparviero
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Il Governo ha voluto dare una nuova spallata alla Magistratura con la separazione delle carriere di giudice e pubblico ministero e ieri la Magistratura ha reagito con uno sciopero a cui hanno partecipato l’80% dei magistrati e addirittura, caso rarissimo, anche gli avvocati. Il più grande sciopero della Magistratura mai fatto, contro la Riforma della Giustizia che vuole limitare l’autonomia e l’indipendenza della Magistratura.
Credo che anche l’attacco del Governo al magistrato che si è limitato a riportare la sentenza del Tribunale Internazionale dell’Aria sull’arresto del criminale Almasri abbia aumentato la reazione negativa della Magistratura ai continui attacchi del Governo e agli stravolgimenti che continuamente vengono fatti al diritto e in particolare al diritto penale.
Di fronte a una situazione corruttiva catastrofica che vede ogni giorno politici e imprenditori legali al governo arrestati o inquisiti per ogni sorta di reati e ogni forma di corruzione, la risposta del Governo Meloni è stata in tentativo di incaprettare la Magistratura, come fece Mussolini e come voleva fare la P2.
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Scusate l’OT:
Da noi stanno ancora discutendo sul Ponte Morandi e le 32 vittime in grecia si vede che hanno le OO :
La Grecia si ferma per chiedere giustizia sul disastro ferroviario di Tebi: un milione in piazza. Scontri e feriti ad Atene e Salonicco
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Vedi Net, qua invece vanno a vedere le sfilate dei carri per il carnevale invece di fare quello che dovrebbero fare.. protestare cioè
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Mokj vedi siamo diventati un popolo di rincoglioniti e ci meritiamo altro di più spregevole.
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Ma a Venezia i carri non ce li avete, al massimo sfilano le gondole!!!
Ps nel 2010, a Viareggio l’allora sindaco forzista vietò di far fare allusioni ai carri allegorici al disastro ferroviario appena accaduto, l’anno prima, anno in cui Berlusconi fu pure contestato quando osò presentarsi in zona, per una volta che nemmeno c’aveva colpa.
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Scanzi commenta come il TG-1 NON HA RIPORTATO LA NOTIZIA DELLO SCIOPERO dei magistrati.
Rendiamoci conto, no di Scanzi, ma del TG-1 e della RAI in generale.
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