I tempi in politica contano, eccome. Così alla segretaria del Pd si presenta oggi un’occasione d’oro se volesse imprimere al suo partito una svolta alternativa al vetero-atlantismo di Giorgia […]

(Di Gad Lerner – ilfattoquotidiano.it) – I tempi in politica contano, eccome. Così alla segretaria del Pd si presenta oggi un’occasione d’oro se volesse imprimere al suo partito una svolta alternativa al vetero-atlantismo di Giorgia Meloni. La Nato sta rivelandosi per quello che è: un’alleanza fallimentare nella protezione dei suoi alleati e inadatta a mitigare le tensioni di un mondo multipolare. Così nell’anno 2025 l’atlantismo viene soppiantato da un nuovo tipo di precaria alleanza fra due superpotenze atomiche in declino, gli Stati Uniti e la Russia; che all’Onu sanciscono la loro distanza dai principali Paesi europei mentre raccolgono i voti di Israele, Argentina, Ungheria, nonché della Corea del Nord.
Con il passaporto Usa che ha in tasca, le origini familiari e un background agli antipodi di Trump, nessuno potrà accusare Elly Schlein di antiamericanismo se dice che il re è nudo, che la Nato è in via di sgretolamento e che l’Italia ha tutto l’interesse di rimetterla in discussione. Certo dalla Nato non si esce da un giorno all’altro, il vuoto nelle relazioni internazionali determina situazioni pericolose, e il dopo Nato è pieno di incognite. L’Europa e la Nato non sono sinonimi. L’Ue può trovare il suo baricentro futuro solo in un “indipendentismo” che presuppone integrazione politica, ma anche un esercito comune. Improbabile? Ma vorrà pur dire qualcosa se rendersi indipendenti dagli Stati Uniti è la “priorità assoluta” dichiarata dal conservatore Friedrich Merz, prossimo cancelliere tedesco. Una prospettiva obbligata in cui si riconoscono, ci piacciano o non ci piacciano, gli attuali governi di Francia, Spagna e perfino Regno Unito. Per quanto l’AfD abbia raddoppiato i suoi voti in Germania, non si è verificato quel travolgimento del “cordone sanitario” contro l’estrema destra su cui puntavano la Casa Bianca e, meno vistosamente, anche Putin. Vedremo cosa succederà in Francia, ma per ora l’Italia resta l’unico grande Paese dell’Ue in cui l’estrema destra sia pervenuta alla guida dell’esecutivo. Mettiamoci pure l’Ungheria e la Slovacchia, non così l’Olanda e non ancora l’Austria: restano una parte troppo marginale dell’Europa per rendere attuabili i propositi di disfacimento dell’Unione supportati da oltreoceano. Gli ultras del nazionalismo e della xenofobia si avvalgono di compattezza e aggressività, ma mediamente non raccolgono più di un terzo dell’elettorato nei Paesi più popolosi. La resa all’estrema destra non è una fatalità ineluttabile neanche ora che i suoi campioni Trump&Putin si atteggiano a padroni del mondo e il monopolista delle telecomunicazioni Musk ne orchestra la propaganda.
Certo, questo tardivo indipendentismo europeo può assumere molte sfumature. C’è l’europeismo dei falchi e quello delle colombe. Visceralmente antirusso si preannuncia il vertice di domenica prossima a Londra – aumento poderoso delle spese militari, dislocamento di guarnigioni e di armi sui confini, stretta brutale sul diritto d’asilo – il che, piuttosto che emanciparla, renderebbe l’Europa ancor più subalterna agli Usa. Ma è proprio qui che la dura sconfitta della Spd tedesca dovrebbe indurre Elly Schlein a uscire dalla vaghezza cui sembrano costringerla le correnti atlantiste del Pd; con una mossa del cavallo che le consentirebbe peraltro di sottrarsi anche alle beghe di cortile con Giuseppe Conte. Assecondare pulsioni militariste, come hanno fatto i socialdemocratici e i Verdi in Germania, non serve gli interessi dell’Europa e contraddice la vocazione dei partiti di sinistra. Per fortuna ha fatto fiasco anche la Lega Sahra Wagenknecht (oggetto di un maldestro flirt estivo del M5S) che si era illusa di declinare a sinistra l’ostilità popolare anti-migranti.
L’europeismo è la traduzione contemporanea dello spirito internazionalista che ispirò i movimenti socialisti, pacifisti e ambientalisti del secolo scorso. È l’unico antidoto possibile ai nazionalismi generatori di conflitti all’interno delle nostre società multietniche e sui nostri confini. Comporta anche la definizione di stanziamenti ragionevoli per la condivisione delle spese militari, ben lontani dalle cifre esorbitanti manipolate dalle lobby che lucrano sul riarmo. Ma prima ancora l’Europa deve prendersi mano libera nei rapporti con la Cina e con la Russia oltre che nella gestione delle zone di crisi a noi prossime. La frattura ormai conclamata col nuovo corso americano spiazza Giorgia Meloni e divide la destra di governo. L’equilibrismo andreottiano funzionava in altra epoca storica, quando l’Italia era zona contesa fra opposte zone d’influenza. Continuare a ripetere la litania che non c’è America senza Europa e viceversa, suona come una giaculatoria nostalgica. Alla sinistra la frattura euroamericana richiede coraggio e lungimiranza, ma offre anche una formidabile opportunità di pensare un futuro radicato nei suoi ideali originari.
Lerner è un patetico illuso . Però ha ragione sul fatto che in Germania ha vinto il conservatorismo politico nel senso di europeismo antirusso e militarista . Questi signori che non vogliono fare i conti con una sconfitta cocente sono riusciti con i loro media a confondere e convincere i loro elettori del falso e della bontà delle loro scelte che hanno portato il loro paese in recessione. Detto questo, bisogna fare i conti con la realtà che comporta sì,un presa di coscienza che l’atlantismo è morto, ma anche che un Europa unita politicamente è una chimera. Tedeschi, Francesi , italiani hanno interessi divergenti per non parlare di polacchi , scandinavi e baltici che stanno in un altro mondo . Uniti sulla carta per sconfiggere Putin mentre nei propri paesi a vincere e il liberismo più sfrenato, la concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi, la povertà dilagante, la privatizzazione della sanità e della scuola ,uno stato sociale portato al minimo etc. Cosa c’è ne facciamo di un’ Europa unita del genere ?
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Già ,ma lerner vive in una bolla piddina fighetta da ZTL cosa puoi pretendere da lui?
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E’ anche vero che Roma non fu costruita in un giorno.
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@Lerner: https://m.youtube.com/watch?v=ZQ3C3ENiqyw&pp=ygUibW9ub2xvZ28gZmluYWxlIGxhIGdyYW5kZSBiZWxsZXp6YQ%3D%3D
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Qualcuno dica a Lerner che la UE è finita, questo qui si balocca ancora con i valori europei ,i valori bollati, non così differenti da quelli di USA ,Russia e Cina..
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@fabfourr la ztl ormai è un recinto mentale!
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👉La Nato è ormai fallita Schlein deve mollarla.👈
“I tempi in politica contano, eccome”.
Altroché, sono fondamentali. E non è preoccupante il fatto che tu, caro Gad, te ne sia accorto solo oggi (?), perché sei un libero cittadino e hai perfino la libera facoltà (eventualmente) di ignorare il problema o prenderlo in esame tra due o tre anni. Diverso è il ruolo e le relative responsabilità di chi è pagato per fare analisi e trovare soluzioni per il bene comune, con i risultati disastrosi che vediamo.
A questo punto a cosa serve inoltrare consigli? Sono centinaia i soggetti che dovrebbero semplicemente togliersi definitivamente dalle .. scatole e fare posto a una nuova classe dirigente.
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