Ieri, nel suo intervento alla Camera, Daniela Santanchè ha finalmente detto qualcosa di più articolato che “Querelerò!” sulla vicenda della borsa Hermès tarocca regalata a Francesca Pascale.

(Di Selvaggia Lucarelli – ilfattoquotidiano.it) – Ieri, nel suo intervento alla Camera, Daniela Santanchè ha finalmente detto qualcosa di più articolato che “Querelerò!” sulla vicenda della borsa Hermès tarocca regalata a Francesca Pascale. E cioè: “Nelle mie borse non c’è paura. Lo denuncio qua: ho una collezione di borse. Ma mio padre che era ottavo figlio di contadini mi ha insegnato che si ruba solo quello che si nasconde. E io non ho niente da nascondere”. E ancora: “Io sono l’emblema di tutto quello che detestate, lo rappresento plasticamente. Sono una donna libera, porto i tacchi da 12 centimetri, ci tengo al mio fisico, amo vestirmi bene (…). Voi non volete combattere la povertà, volete combattere la ricchezza!”.
Intanto è un peccato non poter allegare le espressioni di Anna Maria Bernini, seduta alla sua sinistra, mentre Santanchè parlava. Ho chiesto al massimo esperto mondiale di comunicazione non verbale cosa significassero e, con un linguaggio tecnico-specialistico, mi ha risposto: “Ah bugiardaaa!”. Invece va detto che l’espressione degli altri deputati al suo “Sono l’emblema di ciò che detestate, lo rappresento PLASTICAMENTE” era di totale approvazione per l’ammirevole slancio di onestà sulla plasticità delle sue fattezze. La difesa sulla questione delle Hermès è invece un po’ fiacca. Che nelle sue borse non ci sia la paura ci fa piacere: ciò che è da stabilire è però se in quelle regalate a Pascale, assieme al coraggio, ci sia anche il codice identificativo inserito dalla maison nei prodotti originali. E aggiungo che dire “ho una collezione di borse, ma mio padre mi ha insegnato che si ruba solo quello che si nasconde” non è molto pertinente rispetto all’accusa mossa nei suoi confronti. Nessuno l’ha accusata di aver rubato borse false ai venditori ambulanti in spiaggia mentre andavano a comprarsi un ghiacciolo. Siamo certi che le abbia pagate. Il problema è, in caso, aver alimentato il mercato della contraffazione. Infine, piccola annotazione: sarebbe bastato dire, più sinteticamente: “Non ho mai acquistato borse false in vita mia”. Santanchè si sarebbe risparmiata qualche supercazzola e quel “si ruba solo quello che si nasconde” piuttosto scivoloso, perché tutti – a quel punto – abbiamo pensato immediatamente ai vecchi tfr dei suoi dipendenti.
Mi auguro che la Santanche’ si dimetta…..!!! Un piccolo desiderio nella speranza che il Cielo lo esaudisca…….
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Ma poi che senso ha dire che i fatti si riferiscono a un periodo precedente al suo mandato?
Quindi se prima di diventare ministro uno sgozza i bambini e stupra le vecchiette va bene? L’importante è smettere durante il mandato?
Siamo proprio al cabaret.
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PdA è inutile voler cercare la logica quando parla costei. Oltre a essere una calpestatrice di grammatica e sintassi non ha la capacità cognitiva per strutturare un pensiero logico e, le sciocchezze senza senso compiuto che ha detto per 20 e passa minuti facendole passare per autodifesa è l’ennesima conferma della sua pochezza culturale oltre che morale.
Dispiace per la povera mucca presa come suo avatar… magari quella fosse così…
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Il padre non ha fatto un buon lavoro.
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Ma perché è necessario comprare la benevolenza dei propri interlocutori con regali costosissimi (poi scoperti tarocchi) e accettati nonostante la sproporzione del cadeau? In sostanza: cosa compra la Guarnero regalando borse e altri agli altri? Non è forse grazie alla sua “carriera” politica guadagnata grazie a matrimonio e salotti, regali ai potenti e salotti, aziende drenate e salotti, affari con soggetti poco trasparenti e salotti che oggi possa nominare satelliti e dare potere a se stessa e ai suoi amici?
In sostanza: non si tratta forse di concussione?
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No la concussione è un’altro tipo di reato. Corrisponde ad una fattispecie di estorsione abusando delle proprie qualità e funzioni.
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Esattamente, è a mio avviso una forma di concussione “post datata”: tu oggi mi favorisci nell’ascesa politica in cambio di regalie e io domani, da una posizione privilegiata, ti favorirò maggiormente e avremo instaurato un “sodalizio” di reciproco vantaggio. Forse concussione è riduttivo….sembra quasi un approccio da “associazione”. In ogni caso, nessuna Procura è intervenuta per aprire un fascicolo relativamente all’affaire borse tarocche in cambio di appoggio politico.
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No concussione è un’altro tipo di reato ed è anche punito severamente. La concussione è quando si approfitta della propria posizione abusandone per estorcere. Quello a cui lei fa riferimento è corruzione.
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Grazie per la correzione.
Se si dovesse quindi profilare un’ipotesi di reato di corruzione, dovrebbero quindi intervenire le procure di competenza, io credo….posto che la Pascale, per il caso delle borsette, ha atteso la provvidenziale prescrizione per la corruzione, resta il reato dell’acquisto di oggetti contraffatti ma manca il corpo del reato…perché la Pascale ha già dichiarato di non avere più le borse, regalate a sua volta a altri “amici”.
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Credo proprio che ad oggi i fatti siano giudicabili solo dal punto di vista della morale.
Politicamente è stata fatta l’unica azione possibile e cioè il voto di sfiducia che non è passato. Non passando di conseguenza ha allargato la questione morale su tutta la maggioranza, quindi politicamente la richiesta di per sè è stata ineccepibile. E’ tutto da vedere se poi lo abbia recepito l’elettorato, cosa di cui nutro parecchi dubbi.
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questa volta devo dire che mi trovo d’accordo con quello che ha detto in aula la Santanchè, è l’emblema di tutto quello che detesto
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Io detesto l’ignoranza con la quale si votano questi personaggi che a me sinceramente fanno più pena che rabbia.
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