(ilsimplicissimus2.com) – La questione Ucraina sta diventando una vetrina della miseria morale e materiale dell’Occidente che adesso cerca di divorare la carcassa di un Paese usato come clava contro la Russia. E come sempre accade con le iene e con gli avvoltoi, litigano fra di loro per avere il pezzo migliore. Abbiamo assistito negli ultimi giorni alla commedia delle terre rare con Trump che chiedeva di poterle sfruttare perché Kiev ripagasse gli Usa dell’appoggio dato nella guerra che ammonta a non meno di 200 miliardi di dollari e Zelenski che in un primo mento aveva detto sì, pio no, poi ni,  legando le eventuali concessioni minerarie all’ingresso dell’Ucraina nella Nato. Mi pareva chiaro che si trattasse di un’ ennesima furbata dell’ex comico, magari suggerita dalla Ue, di evitare qualsiasi pace dal momento che la prima richiesta della Russia è proprio quella di evitare di avere l’Alleanza Atlantica ai propri confini.

Ma in realtà dietro tutto questo si nasconde una battaglia senza esclusione di colpi, in campo occidentale, per accaparrarsi le risorse di Kiev, anche ammesso che ci siano in maniera così ingente. Dal reportage di un giornale on line redatto da giornalisti cechi e slovacchi, AEnews, emerge un sottofondo verminoso: Zelensky non può dare a Trump le concessioni minerarie semplicemente perché le ha già date alla Gran Bretagna di Starmer. Il 16 gennaio scorso, solo quattro giorni prima dell’insediamento di Trump,  Londra e Kiev avevano firmato una sorta di trattato di partenariato centenario, che pareva una miserabile carnevalata costruita su una tragica catasta di morti. A quanto pare invece una clausola tenuta nascosta prevede che dopo la fine delle ostilità, il Regno Unito otterrà il controllo di tutti i porti, centrali elettriche, concessioni di gas naturale, impianti di stoccaggio e oleodotti, depositi di titanio  dell’Ucraina. Zelensky ha firmato per la cessione di queste risorse in cambio dell’impegno del Regno Unito per la sicurezza dell’Ucraina, il supporto all’adesione alla Nato e  non meno di 3 miliardi di sterline all’anno, per “tutto il tempo necessario a supportare l’Ucraina”.

Non è possibile sapere se questa fuga di notizie, probabilmente favorita dai servizi americani  corrisponda alla realtà, ma leggendo il testo del trattato o almeno della parte resa pubblica, la possibilità di questo scambio risulta assolutamente plausibile. In più normalmente questi patti  contengono la clausola “whole agreement” la quale stabilisce che gli impegni delle parti contraenti sono limitati a quanto esplicitamente specificato nell’accordo. Invece, l’articolo 11 della partnership fa riferimento a “ulteriori accordi o disposizioni non specificati, se necessari e appropriati per implementare questo accordo”. Adesso  è possibile capire meglio perché gli attacchi di Trump a Zelensky, presidente scaduto, ha causato una reazione isterica nel Regno Unito oltre che da parte della Ue annegata nella propria nullità: se Zelensky non era il legittimo rappresentante dell’Ucraina al momento in cui ha firmato l’accordo con Starmer , allora l’intero patto di partenariato tra la Gran Bretagna e l’Ucraina sarebbe nulla. È lo stesso motivo per cui Mosca non firmerà proprio nulla finché c’è al potere il duce di Kiev. A questo punto tutto torna: l’attacco diretto di Trump a Zelensky che ha di fatto tradito quanto aveva promesso a The Donald nel colloquio di settembre dello scorso anno,  il tentativo di sloggiarlo con un voto del parlamento e persino le parole di Putin in un intervista di due giorni fa dice che la Russia ha una grande abbondanza di terre rare e accoglierà con favore la cooperazione con qualsiasi potenza straniera, compresi gli Stati Uniti-

Tutto questo oltre che mostrare il degrado dei rapporti all’interno dello stesso Occidente contiene i germi di una follia terminale: la Gran Bretagna infatti non ha alcuna possibilità di opporsi alla Russia e dunque di sfruttare risorse di cui non può garantirsi la praticabilità. Ma ha tentato di soffiare il malloppo agli Usa che sono gli unici a poter fornire – per stessa ammissione di Londra – una qualche copertura militare a Kiev, anche se essa si è rivelata finora inadeguata contro le forze russe. Ora il Regno Unito rischia di rimanere bloccato con il suo investimento fallito nel “Progetto Ucraina” e con una valanga di crediti inesigibili. che potrebbero portare a un crollo verticale della sterlina e dei titoli di Stato: le cose segrete per noi non lo sono certo Gli altri, ovvero i guerrafondai dell’Europa occidentale, vogliono continuare a fare la guerra, senza avere nemmeno la prospettiva di poter alla fine ottenere qualcosa, se non la definitiva rottamazione della loro influenza.