
(Gioacchino Musumeci) – Con tutto il rispetto per il capo dello Stato, protocolli e dichiarazioni la cui avvincente retorica è parte integrante del teatro ove il nostro Mattarella è più volte chiamato a presenziare, mi corre l’obbligo di commentare alcuni passaggi del discorso di Marsiglia ove il Presidente è stranamente impreciso. Volutamente o meno il Presidente offre una visione parziale della realtà. Il potere distorsivo delle parole è qualcosa da cui difendersi con molta attenzione e i prossimi post saranno incentrati su cosa mi ha suscitato perplessità nelle parole di Mattarella.
La prima imprecisione è nel richiamo del presidente al benessere prodotto dalla globalizzazione economica. Mattarella ha sostenuto che “la globalizzazione contemporanea ha prodotto un livello di integrazione internazionale e di crescita senza precedenti nel corso della storia. Miliardi di persone sono uscite dalla povertà .” L’argomento è trattato in modo ambiguo e guarda solo la faccia lucida della medaglia.
La globalizzazione ha radici che partono dal 1850, dal 1990 ad oggi possiamo parlare di iperglobalizzazione. In questo stadio ultimo le nuove istituzioni (WTO – World Trade Organization, Unione Europea) e i nuovi trattati (NAFTA – North Atlantic Free Trade Agreement) hanno portato a un maggiore livello di integrazione economica favorita dalla caduta della cortina di ferro, dall’innovazione tecnologica in campo informatico, dall’istituzione della zona valutaria dell’Euro e dall’ingresso della Cina nel WTO.
Il presidente considera la caduta del muro di Berlino “compimento dell’internazionalismo kantiano: sembrava a portata di mano una pace universale fondata sui valori liberali e democratici”. Perciò parliamo proprio dell’ultimo trentennio. Ma la globalizzazione ha davvero prodotto il miracolo esposto da Mattarella? Assolutamente no. L’ultimo rapporto OXFAM sulle disuguaglianze mondiali annota che quasi una persona su due (soprendentemente il 44% dell’umanità) vive oggi con meno di 6,85 dollari al giorno. “E sebbene la percentuale di popolazione mondiale che vive in povertà sia diminuita negli ultimi 30 anni, il numero assoluto di individui che vivono sotto la soglia di povertà di 6,85 dollari al giorno è oggi lo stesso del 1990, poco più di 3,5 miliardi di persone. Alle tendenze attuali, ci vorrebbe più di un secolo per portare l’intera popolazione mondiale sopra la soglia di indigenza.
Allo stesso tempo, anche il rallentamento del tasso di riduzione della povertà estrema (condizione in cui versa chi non dispone di risorse superiori a 2,15 dollari al giorno) tende a consolidarsi, allontanando l’obiettivo di eliminare la povertà globale entro il 2030. “
Qualcuno, arrogantemente e strumentalmente potrebbe obiettare che in alcune aree del globo si può vivere con poco o nulla. In altre parole ciò significa che aree enormi del pianeta sono a tutt’oggi gravemente sottosviluppate e miliardi di individui vivono in condizioni di indigenza vergognose; con l’aggravante che la povertà sembra aumentare anche in aree cosiddette progredite. E qualsiasi individuo autenticamente democratico dovrebbe tendere a una distribuzione equa del benessere che sfortunatamente dal 1850 al 2025 la globalizzazione non ha portato. Anzi dagli anni 90 ad oggi il meccanismo sembra essersi inceppato.
Il Presidente, dal mio punto di vista di zecca comunista, avrebbe avuto il dovere di esporre il tema in modo completo per non indurre l’ascoltatore a pensare che i criteri entusiastici con cui la globalizzazione è stata accolta e favorita siano la base di un miracolo mai avvenuto se non in misura poco significativa rispetto a povertà e sottosviluppo disastrosi che subiscono miliardi di persone. Dal 1990 a oggi per i poveri del mondo non è cambiato nulla ma noi, si fa per dire, siamo molto più ricchi di prima. “Presidente Mattarella una sola domanda: possiamo considerare la globalizzazione miracolo risolutivo e strumento del capitalismo di cui il mondo è diventato tossicodipendente?”
Questo fa il paio con “Erdogan è un dittatore” di draghiana memoria ma, essendo un politico di lungo corso, al contrario dell’altro che è un dilettante, non ha alcuna giustificazione. In che mani ci siamo messi…
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mi permetto correggerti: ci hanno messi.
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Politica – 17 Febbraio 2025Attacchi russi a Mattarella, ovazione alla Camera per il Presidente. Critiche dal M5s: “Noi non avremmo fatto quel passaggio”
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ecco una buona comunicazione!
Ora ditemi le differenze! Visto che anche il PD a applaudito!
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ha ….ahhhh
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Prove di governo con la nana!
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