La capa della diplomazia Ue torna a invocare la “vittoria della guerra” da parte dell’Ucraina. E chiede ai Paesi di investire ancora di più nella Difesa

(di Gianni Rosini – ilfattoquotidiano.it) – “La gente dice che sono un falco anti-Russia, allora dovremmo essere tutti falchi. Penso di essere semplicemente realista”. L’Alto rappresentante per la Politica Estera dell’Ue, Kaja Kallas, intervenuta alla conferenza annuale dell’Agenzia europea per la difesa (Eda), fa questa premessa prima di pronunciare parole che in Europa non si sentivano da tempo: “Non deve esserci alcun dubbio, in nessuno di noi, sul fatto che dobbiamo spendere di più per prevenire la guerra, ma dobbiamo anche spendere di più per prepararci alla guerra“.
Armarsi per combattere, un concetto che anche i leader più oltranzisti quando si parla di guerra in Ucraina, da Ursula von der Leyen a Mark Rutte, avevano abbandonato da diversi mesi. Adesso il refrain di Nato e Paesi Ue si era spostato sulla necessità di continuare a sostenere e armare Kiev per “costringere Putin a una pace giusta“. Nessuno, stando sempre alle dichiarazioni, si aspetta più di poter vedere i militari di Volodymyr Zelenski combattere alla pari con la corazzata del Cremlino dopo quasi tre anni di guerra, tantomeno di poter riconquistare i territori perduti. Lo ha ammesso lo stesso presidente ucraino. Ma Kallas sembra avere obiettivi più ambiziosi: “Non c’è assolutamente alcun dubbio che possiamo fare di più per aiutare l’Ucraina. Con il nostro aiuto, possono vincere la guerra“.
Vincere la guerra. Vista la situazione sul campo, con la Russia che continua a conquistare villaggi nell’Est e che, per stessa ammissione di diversi esponenti di governo europei, ultimo in ordine di tempo il ministro della Difesa Guido Crosetto, ha l’iniziativa del conflitto saldamente in mano, le parole di Kallas potrebbero sembrare una boutade. Sono invece tutt’altro: sono espressione di una posizione che in Ue esiste, specialmente tra i Paesi dell’ex blocco di Varsavia, e che viene portata avanti da colei che Ursula von der Leyen ha scelto come capo della diplomazia europea. Per questo, salvo smentite, le sue parole devono essere considerate la linea ufficiale di Bruxelles. E si tratta di parole dure, che non sembrano lasciare spazio a strategie diplomatiche: la Russia è “un Paese fortemente militarizzato che rappresenta una minaccia esistenziale per tutti noi. Stiamo finendo il tempo. Gli ucraini stanno lottando per la loro libertà e per la nostra. È il fronte della difesa dell’Europa. Serve un sostegno maggiore e più rapido per Kiev perché il solo linguaggio che la Russia comprende è quello della forza. Mosca resterà una minaccia esistenziale finché continueremo a sottoinvestire nella nostra difesa. La Russia non è invincibile, i guadagni territoriali limitati in Ucraina sono stati ottenuti con costi insostenibilmente alti, con un’economia che sta crollando. Il tempo non è dalla parte di Mosca, ma non è necessariamente dalla nostra parte, perché non stiamo facendo abbastanza”.
Il punto di arrivo è sempre lo stesso: spendere di più per le armi, ancor prima di spendere meglio. “Dobbiamo migliorare le nostre capacità – continua l’ex premier estone -, abbiamo bisogno di un’industria della difesa che produca quello di cui necessitiamo. Dobbiamo prepararci al peggio, ma dobbiamo vederla anche come una opportunità per sviluppare una base tecnologica più robusta in Europa”. E per farlo non basta destinare al comparto della Difesa ‘solo’ il 2% del Pil, come da accordi Nato: “Il presidente Trump ha ragione a dire che non spendiamo abbastanza, è tempo di investire, abbiamo bisogno di investimenti dai Paesi membri e dal settore privato. Ma anche dal bilancio comune Ue”, con il quale “dobbiamo spendere più dell’1%. Dobbiamo inviare un messaggio che prendiamo sul serio il nostro impegno per la difesa europea. L’anno scorso, i Paesi Ue hanno speso collettivamente una media dell’1,9% del Pil per la difesa. La Russia spende il 9%. Spendiamo miliardi per le nostre scuole, l’assistenza sanitaria e il welfare. Ma se non investiamo di più nella difesa, saremo tutti a rischio”.
Le sue parole sono un insieme di dichiarazioni, anche errate, e proposte che non sono una novità. C’è dentro l’idea di una spesa comune per la Difesa, la lettura distorta dei dati sulla spesa militare russa rispetto a quella europea già proposta da von der Leyen e l’idea del segretario generale della Nato, Mark Rutte, di tagliare il welfare europeo, ossia pensioni, sanità e altri servizi, per finanziare lo sviluppo, la produzione e l’acquisto di altre armi. “Dal primo giorno, l’Ue e i suoi Stati membri sono stati al fianco di Kiev – ha continuato Kallas – Abbiamo fornito ben oltre 130 miliardi di euro in totale (quasi 134 miliardi). Quasi 50 miliardi di euro di supporto militare. Avremo addestrato 75mila soldati ucraini entro la fine del mese prossimo. Abbiamo adottato le sanzioni più ampie che abbiamo mai imposto. La Russia deve assumersi la responsabilità delle sue azioni, deve pagare”.
Kallas, figlia e nipote di due donne deportate dall’Estonia alla Siberia durante la Seconda Guerra Mondiale, sostiene che “l’unica lingua che parla Putin è quella della forza. L’Ue ha forza. Le economie dei Paesi Ue insieme sono 17 volte più grandi di quella russa. Dobbiamo forzare la sua mano per mostrargli che perderà. E fermarlo prima che attacchi uno dei nostri”. Lo si deve fare con le armi, come detto, ma anche con nuove sanzioni: “Stiamo lavorando al sedicesimo pacchetto di sanzioni. Vediamo che l’economia russa inizia a soffrire”, dato che Mosca non è riuscita a continuare il suo impegno “in Siria” per sostenere il regime di Bashar al-Assad.
Non solo spesa a oltranza, però. Pur non rinnegando il ruolo centrale della Nato come organizzazione difensiva auspica anche lei un maggior coordinamento interno in Ue, cosa alla quale, confermano fonti europee a Ilfattoquotidiano.it, si sta lavorando a lungo termine anche in ottica di maggiore autonomia rispetto al Patto Atlantico: “È tempo di riunirci di nuovo. Così come abbiamo integrato le nostre economie in passato, oggi abbiamo bisogno di integrazione nella difesa e interoperabilità sul campo. Non abbiamo bisogno di un esercito europeo. Abbiamo bisogno di 27 eserciti europei capaci e in grado di lavorare efficacemente insieme per scoraggiare i nostri rivali e difendere l’Europa. Preferibilmente con i nostri alleati e partner, ma da soli quando necessario”.
"Mi piace"Piace a 2 people
A’ pazza! Che vuoi, ci sei o ci fai?! Che cavolo vuoi da noi? Vuoi fa’ la guerra… e vvai! Piglia lu moschetto e parti. E non romperci gli zebedei!
E voialtri della UE che state a ffa’ in quel manicomio? Pigliate ‘sta stronfia, ‘sta pazza, mettetele ‘na camicia di forza e buttatela in uno stanzino insonorizzato dove può sfogare i suoi deliri senza sfracellarci le cosiddette.
E che cazz!
"Mi piace"Piace a 8 people
Esattamente! Dopo le dichiarazioni di questa scema di guerra, dalla poltrona, mettiamole un fucile in mano e via subito al fronte, che magari torna pure intelligente….se torna ! Poi, visto che dei figli degli altri te ne freghi, portati dietro i tuoi, ovviamente senza possibilità di resa, che dovete vincere…..con il vostro sacro cubo! Altro che stanzino insonorizzato! Troppo poco! Il foco al cubo se non ammazza, fortifica, e la signora è astenica, ricostituirsi sul campo pare obbligo terapeutico per corpo e mente…..
Ma alla UE li scelgono con la prova del mattone per maschi e con quella di coscia per le femmine? Perché la signora in questione, non ha problemi di genere, supera entrambe le prove : dura di comprendonio più di un mattone e di coscia aperta ad ogni interoperabilità sul campo….che non è quello di guerra! Ma vacci te in guerra e pure affà in c..o!
"Mi piace"Piace a 5 people
ma in quale cassonetto hanno preso sto rifiuto non riciclabile?
"Mi piace"Piace a 4 people
Fra quelli tossici ad alta pericolosità! E’ la prova provata che la differenza di genere non esiste…..che tu sia maschio o femmina, resti comunque idiota indipendentemente dal peso del cervello! Se non lo apri, è come il paracadute: NON FUNZIONA! E del cucuzzaro UE hanno buttato via la manopola di apertura: non si apre e non funziona! Li mortacci sua e di chi li ha votati sti pezzi di m…
"Mi piace"Piace a 5 people
il rischio oggi, non è l’intelligenza artificiale. ma la sua mancanza in tante teste.
"Mi piace"Piace a 4 people
C è differenza tra a cap int a guerra e a guerra int a cap la signora in questione appartiene alla seconda ipotesi e non è un bene 🤔
"Mi piace"Piace a 1 persona
Esatto: si tratta di spazzatura.
E la Storia si ripete sempre, come a Berlino nel febbraio ’43: venne chiesta la guerra totale (che i nazi stavano abbondantemente perdendo).
Questa spazzatura che guida l’ europa ci sta portando allo stesso disastro, perché ammettere la sconfitta significa doversi dimettere.
"Mi piace"Piace a 5 people
Io vorrei fare a Kallas un paio di domande; la prima:
Secondo lei Kallas, se chiedessero ai cittadini europei di scegliere dove destinare i fondi, tra spese per la difesa da un lato e sostegno al welfare o all’economia dall’altro, quale esito si aspetta?
La seconda: lei ritiene che la Russia nel sostenere le spese belliche per la guerra in Ucraina sia finanziariamente al collasso ( il che è vero) ; cosa le fa pensare che la Russia sia quindi in grado di sostenete una guerra contro l’EU? Non le sembra una contraddizione?
"Mi piace"Piace a 3 people
Ottima notizia,volutamente sbandierata! Entro qualche mese è certo che faranno quantomeno un armistizio.
Classico bluff pokeristico in vista della fase cruciale delle trattative diplomatiche.
Far credere non tanto a Putin(che stara sghignazzando) ma alla pubblica opinione europea,di modo da non perdere la faccia con i rispettivi elettorati: il messaggio che deve passare è che grazie alle decine di miliardi in armi investite e al porsi in modo aggressivo, Vlade si è convinto a trattare.
"Mi piace"Piace a 2 people
Della serie, dopo tre anni di flautolenze del cervello europeo, Vladil ha aperto le finestre che de sta puzza ne ha piene le 🥎🥎! Ora tutto il fetore si sposta ad ovest e li resta…..hai voglia a rubare Chanel, a m…a e’ m…a! Saprà l’ elettorato distinguerla dopo averla confusa con la cioccolata?
"Mi piace""Mi piace"
ho i miei ti dubbi
"Mi piace""Mi piace"
Come alzare l’asticella per la trattativa in corso fra Ucraina(USA) e Russia.
"Mi piace"Piace a 1 persona
non è che le due sono parenti? l’idiozia sembra la stessa

"Mi piace"Piace a 2 people
Bei tempi quando Kallas era il nome di una famosissima cantante lirica.
Adesso abbiamo questa pazzoide che dà la linea bellica all’UE.
Il popolo europeo aveva VOTATO giugno scorso. Ricordate come? Ebbene, sono riusciti a rimetterci la VON DER NAZI e la MERDSOLA e in aggiunta al posto del relativamente mite Borrell ci hanno messo questa stupida n@zista.
Non vi sembra assurdo che l’UE deve farsi dettare la linea dalle NULLITA’ del Baltisco, tipo Donbrovskis e la Kallas?
"Mi piace"Piace a 5 people
Cmq alcune altre domande si impongono.
1- se la Russia è un pericolo perché spende il 9% del PIL per la ‘difesa’, ok, allora come mai l’UE che è 17 volte più grande della Russia dovrebbe spendere una percentuale nettamente maggiore pure del 2%? Il 9% di 100 è 9, il 2% di 1700 è 8,5.
2- ma perché le donne in politica si danno tanto da fare per sembrare peggiori dei maski? Cosa c’é nella testa di queste pazze scatenate per renderle così disgustose?
3- perché la Kallas, la Von der Lyer e qualche altra non si sono date al cinema hardcore? La Ursula ha ancora un bel sederino a mandolino, per la cronaca.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Questa tizia dovrebbe anzitutto fare la pace col suo cervello: se i russi sono già falliti e sull’orlo della disfatta, come sostiene lei stessa, perché dobbiamo spenderci ancora soldi e armi?
"Mi piace"Piace a 1 persona