
(di Massimo Gramellini – corriere.it) – Dimentichiamo per un attimo l’inutilità pratica di questo dibattito, dal momento che in Italia qualunque riforma scolastica, umanistica o scientifica, conservatrice o progressista, è destinata a scontrarsi con le disfunzioni di un sistema soffocato dalla burocrazia e affidato alla buona volontà di insegnanti sottopagati.
Ma di per sé non c’è nulla di male nel far studiare la Bibbia e la storia dell’Occidente fin dalle elementari, o nel reinserire un’ora facoltativa di latino alle medie, come annunciato dal ministro dell’Istruzione.
Un albero non cresce senza le radici — le nostre sono Omero e la Bibbia — ed è importante saper distinguere Alessandro Magno da Carlomagno, altrimenti si sarà indotti a pensare che sia tutto un magna-magna. Quanto al latino, è come la cyclette, che sembra una fatica inutile perché pedali e resti fermo, mentre in realtà ti stai facendo i muscoli con cui potrai scalare qualsiasi montagna.
Certo, il pacchetto Bibbia-Occidente-latino rivela un progetto ideologico. Il tentativo di opporsi a una scuola globalizzata che, in nome dell’inclusione, finisca per allevare degli apolidi privi di un’identità definita e di una memoria condivisa.
Però bisogna intendersi: sapere chi sei è un bene, se ti aiuta a incontrare gli altri con meno paura. Non se diventa un’arma per contrapporti o un pretesto per isolarti.
Da che mondo è mondo, chiudersi peggiora le cose; è aprirsi che le migliora. Lo testimonia la storia dell’Occidente e lo scrivevano già Seneca e Marco Aurelio. In latino.
La proposta arriva da un “ministro” che non sa esprimersi in italiano, parliamone…….
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I leghisti parlano il padano, l’italiano è la seconda lingua. Il latino serve loro per continuare a non imparare l’italiano. Mi
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Sconsigliano lo studio del latino prima della terza media in quanto non si hanno le nozioni di base per cominciare a comprenderlo.
Altra operazione di facciata come il liceo del made in italy
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Io e gli studenti della mia età, abbiamo iniziato a studiare latino in seconda media….se i ragazzi sono in grado di smanettare sul cellulare a 5 anni, a 12 possono imparare il latino, che non è solo una lingua….per tradurre devi imparare a ragionare, interpretare e capire quale sia il significato complessivo del testo oltre la mera traduzione del singolo termine! Siccome siamo afflitti da analfabetismo funzionale, il latino che ti obbliga a capire il testo per poterlo tradurre bene, cogliendone il senso, può risultare molto utile……La nostra generazione aveva le nozioni base e quella attuale no? Non credo…..se poi la si vuole ipertecnologica , ma scarsamente pensante è altro discorso, che esula dal latino….
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è una questione di programma scolastico. Ora fanno l’analisi del periodo in terza media e senza quella risulta complicato comprenderne i meccanismi.
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certo che insegnare latino ai taharrush gamea…. good luck!
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Introduzione dello studio della bibbia nelle scuole primarie🤔 Se so’ scordati l’ obbligo de Kippah🤔 Ma questa nazione si chiama italia? E nella sua costituzione non c’è scritto che lo stato è laico 🤔
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