
(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Il fatto che Marina B. parli di “pattume mediatico”, con le tonnellate di monnezza prodotte dalla casa fin dalla fondazione, denota una certa invidia professionale. Il fatto che l’intero centrodestra (quindi anche Renzi) salti su come la rana di Galvani a rilanciare i miasmi usciti dalla boccuccia di questa privata cittadina che crede di fare […]
Di padre in figlia
Il fatto che Marina B. parli di “pattume mediatico”, con le tonnellate di monnezza prodotte dalla casa fin dalla fondazione, denota una certa invidia professionale. Il fatto che l’intero centrodestra (quindi anche Renzi) salti su come la rana di Galvani a rilanciare i miasmi usciti dalla boccuccia di questa privata cittadina che crede di fare capoluogo, dà la misura di com’è ridotta l’Italia. Il fatto che tutti i media la prendano sul serio, alcuni parlino di “presunti rapporti” fra B. e la mafia e nessuno – neppure quelli in lutto per la dipartita del fact checking sui social – citi la sentenza definitiva di Cassazione che li certifica, è la conferma della morte dell’informazione. Ma, come spesso avviene quando c’è di mezzo un B., tutto finisce in farsa. La Marina Mercantile minaccia “tutti gli strumenti legali più idonei per reagire”: quindi o querela penalmente o cita civilmente i giornalisti di Report per farli condannare fino alla Cassazione. Il guaio è che la Cassazione penale è quella che condannò suo padre a 4 anni per frode fiscale e Dell’Utri a 7 anni per concorso esterno in mafia. E la Cassazione civile è quella che condannò la sua Fininvest a risarcire Carlo De Benedetti con 540 milioni per avergli rubato la Mondadori comprandosi un giudice e la relativa sentenza.
Ove mai la lite temeraria non finisse dove merita (nel cestino) e arrivasse in Cassazione, i giudici scenderanno in archivio, recupereranno la sentenza Dell’Utri e leggeranno: “Tra il 16 e il 29 maggio 1974 si svolgeva a Milano un incontro cui prendevano parte Marcello Dell’Utri, Silvio Berlusconi, Gaetano Cinà (legato alla famiglia mafiosa di Malaspina…), Stefano Bontade (capo della famiglia mafiosa di S. Maria del Gesù…), Girolamo Teresi (sottocapo della famiglia mafiosa di S. Maria del Gesù), Francesco Di Carlo (‘uomo d’onore’ della famiglia mafiosa di Altofonte…). In tale occasione veniva concluso l’accordo di reciproco interesse tra Cosa Nostra, rappresentata dai boss mafiosi Bontade e Teresi, e l’imprenditore Berlusconi grazie alla mediazione di Dell’Utri… L’assunzione di Vittorio Mangano (all’epoca affiliato alla famiglia mafiosa di Porta Nuova) ad Arcore, nel maggio-giugno 1974, costituiva l’espressione dell’accordo… funzionale a garantire un presidio mafioso all’interno della villa… In cambio della protezione assicurata, Silvio Berlusconi iniziò a corrispondere, a partire dal 1974, agli esponenti di Cosa Nostra palermitana, tramite Dell’Utri, cospicue somme di denaro… fino al 1992”. Potrebbero anche fornirne una copia alla Marina, ancora convinta – poverina – che il padre sia “sempre stato in prima fila contro tutte le mafie”. Parafrasando Alberto Sordi-Nando Mericoni: “Alla tua età, è tempo che tu sappia di chi sei figlia”.
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è incredibile che ci voglia Travaglio a ricordare chi fosse B.
è questo che mi fa paura in questo paese, tutto passa nel dimenticatoio per fini personali e politici, ancora peggio si dimentica di proposito.
Si potrebbe stampare la sentenza dell’Utri in molte copie, e mandarla per raccomandata alla Marina Mercantile, a Forza Italia, a Camera e Senato. La memoria è labile ma Carta Canta.
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Ne parlò già ampiamente Gomez con Leo Sisti: https://www.ilfattoquotidiano.it/2010/11/19/berlusconi-e-cosa-nostra-il-primo-capitolo-de-lintoccabile-di-peter-gomez-e-leo-sisti/77797/
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CITAZIONE: “Tra il 16 e il 29 maggio 1974 si svolgeva a Milano un incontro cui prendevano parte Marcello Dell’Utri, Silvio Berlusconi, Gaetano Cinà (legato alla famiglia mafiosa di Malaspina…), Stefano Bontade (capo della famiglia mafiosa di S. Maria del Gesù…), Girolamo Teresi (sottocapo della famiglia mafiosa di S. Maria del Gesù), Francesco Di Carlo (‘uomo d’onore’ della famiglia mafiosa di Altofonte…). In tale occasione veniva concluso l’accordo di reciproco interesse tra Cosa Nostra, rappresentata dai boss mafiosi Bontade e Teresi, e l’imprenditore Berlusconi grazie alla mediazione di Dell’Utri… L’assunzione di Vittorio Mangano (all’epoca affiliato alla famiglia mafiosa di Porta Nuova) ad Arcore, nel maggio-giugno 1974, costituiva l’espressione dell’accordo…“
Gentilissimo, dal mio punto di vista quello che davvero è incredibile è che B., nonostante quanto sopra, sia diventato, 20 anni dopo e per ben 4 volte, PdC del ns. Paese. Cioè l’Italia ha consentito… DEMOCRATICAMENTE (???), di governare ed imperversare – senza vera opposizione da parte di nessuno – per oltre un ventennio un personaggio che ebbe un killer di mafia come dipendente, con tanto d’incarico da parte del PdR. Ognuno tragga le proprie conclusioni, il sottoscritto l’ha già fatto molto tempo fa.
“La politica è l’unico ambiente dove una putt @na può sentirsi a proprio agio.” A. Castellano
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La Frase “Questa privata cittadina che crede di fare capoluogo” merita ; poi la Marina si appoggia all’atavica, naturale, fisiologica, memoria corta dei sonnolenti elettori , cittadini disattenti e sommersi ogni minuto di notizie tragiche e scandali inutili e notizie varie in cui come cantava Gaber: ” Il falso , se è mescolato Insieme ad un po’ di vero, il falso è un trucco, un trucco stupendo. Berlusconi non c’è piu, ma tanti piccoli berlusconi girano fra noi.
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domanda: se il Gran P era un mafioso, perché non è stato condannato per mafia?
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I giudici dicono “almeno fino alla fine del 1994”. Il che vuol dire che abbiamo avuto un presidente del consiglio che pagava Cosa nostra mentre sedeva a Palazzo Chigi.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/07/19/trattativa-stato-mafia-i-giudici-da-berlusconi-soldi-a-cosa-nostra-tramite-dellutri-anche-da-premier-e-dopo-le-stragi/4502945/
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Strepitoso MT1 Qualcuno informi finalmente questa innocente fanciulla della provenienza del patrimonio di famiglia acciocché si cheti e lasci in pace noi poveri tartassati da governi-monnezza e politici-schifezza, tristi retaggi della presa di potere del suo degno avo.
Il pensiero che questa signora dal becco morbido di gommapiuma e dalle pretese governative ricevute, lei crede, in eredità con soldi e partito, possa farsi avanti nel futuro prossimo per sedere in parlamento, è un tormentone insopportabile.
Non bastassero i guai che ci opprimono, le premesse per temere il peggio ci sono tutte. E la vocina pigolante che periodicamente esce da quel canotto gonfiato sopra il mento di cotanta ereditiera pur nella sua involontaria comicità suona come una drammatica minaccia, ahimé!
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Questo articolo ha il pregio di farmi ringiovanire di parecchi anni. Grazie. Quanto al tema trattato, la sig.ra figliola che va in giro fischiettando a schiena dritta come se avesse inghiottito un manico di scopa, potrebbe fare cosa saggia se affermasse che le colpe dei padri non devono ricadere sui figli, o meglio ancora tacere e chiuderla lì. Se invece volesse peggiorare, ripristinandolo, il ricordo del caro estinto, faccia una denuncia a chi di dovere e automaticamente le pagine dei giornali dedicate alla cronaca nera si riempirebbero di inquietanti immagini e relative vecchie notizie malavitose a beneficio soprattutto degli italiani di memoria debole. Il peggio che possa capitare a papi è un revival dei suoi numerosi e assai poco specchiati trascorsi, purtroppo puniti solo in un caso. A forza di rivangare il passato potrebbe persino venir fuori qualche inedito reato commesso sfuggito all’occhio non sempre attento della magistratura, e farne pagare (monetariamente) il fio agli eredi.
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Come disse una volta Di Pietro (ad un programma di La7 mi pare) parlando di Stefania Craxi: i figli possono dire quello che vogliono a difesa dei genitori, specie se sono morti; quindi non commento nulla.
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Si Domenico, anche se ci sono figli e figli. Stefania Craxi non ha mai contato una ceppa. Marina Berlusconi invece, non solo siede beatamente al timone della refurtiva Mondadori, ma attraverso FI, Mediaset, giornali compiacenti e tanto altro, ha un enorme potere di pressione sul mondo politico e dell’informazione.
p.s. Quando vedremo una bella inchiesta di Ranucci sugli affari tra Berlusconi e Putin? Magari il loro era solo un rapporto tra “grandi statisti” che lavoravano esclusivamente per gli interessi dei rispettivi paesi. Ma io approfondirei.
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E’ questo?
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Da una recente ricerca scientifica, pare che il botox faccia perdere la memoria. Altrimenti non si spiegherebbe come mai certa gente, invece che sparire nell’iperuranio in silenzio per la vergogna, apra bocca per farsi uccellare da quelli che hanno ancora un poco di memoria. Io non dimentico.
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Marina B. deve ancora essere sinceramente convinta che Ruby fosse la nipote di Mubarak, figuriamoci sul resto….Non svegliatela, sarebbe un trauma.
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Ineccepibile MT. Meno male che Report c’è.
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@Marcolino Travaglio
se l’informazione è morta e tu per 30anni hai fatto vera informazione(incontestabile)ma nonostante ciò per 30anni abbiamo avuto il tuo amico
Berlusca,
possiamo avere il tuo PERMESSO di usare un altro metodo per tentare di modificare le stato attuale delle cose e magari fare in modo che non accadano più certe altre cose?
Magari facendo una rappresentazione artistica del mondo che vada a “colpire in pancia” milioni di italiani che non si informano, non studiano e che credono che l’informazione sia viva?
Chiedo per un non amico regista che ha commesso il grave crimine di non attenersi alla realtà?
Un saluto al Marcolino che fa fact checking di alto livello smascherando i Mussolini veri da quello falsi.
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(Dal profilo Facebook di Sigfrido Ranucci) – Tra tutti gli attacchi di questi giorni dopo la puntata sulla Mafia e ciò che sta accadendo in Palestina. Spunta questa perla. Questo è lo stesso giornale che accusava il governo di non fare nulla per la liberazione di #ceciliasala, per la quale tutti siamo stati apprensione e abbiamo pregato.
Ora si mostra dispiaciuto che io non sia morto. La Sigfrido’s Version, di fronte a un articolo così infame, davanti al quale nessuno proverà vergogna, è quella di un sorriso e fare i dovuti scongiuri. E con me, li fanno tutti i miei cari. Report in onda alle 20.30 ogni domenica su Rai3 e RaiPlay.
FIGLIO DI RANUCCI, IL MORTO DEL GIORNO È IL GIORNALISMO ITALIANO
(ANSA) – ROMA, 14 GEN – “Caro Andrea, fortunatamente mi sono imbattuto così poche volte nelle pagine del “giornale” in cui scrivi da non sapere né il tuo cognome né se tu – spero vivamente per la categoria di no – sia un giornalista professionista o un comico satirico, sono il figlio di Sigfrido Ranucci e, nonostante alcune volte me ne sorprenda anche io, non sono ancora orfano di padre”.
Lo scrive su Facebook Emanuele Ranucci, uno dei figli di Sigfrido, commentando la rubrica Andrea’s Version di oggi sul Foglio. “Vivo da sempre con il pensiero, il timore che ogni volta che saluto mio padre possa essere l’ultima – prosegue -, del resto credo sia inevitabile quando vivi per decenni sotto scorta, quando hai sette anni e ci sono i proiettili nella cassetta della posta di casa tua, quando vai a mangiare al ristorante e ti consigliano di cambiare aria perché non sei ben gradito nella regione, quando ti svegli una mattina e trovi scientifica, polizia, carabinieri e Digos in giardino perché casualmente sono stati lasciati dei bossoli, quando ricevi giornalmente minacce, pacchi contenenti polvere da sparo e lettere minatorie, o semplicemente quando ti abitui a non poter salire in macchina con tuo padre”.
“Ricordo perfettamente il periodo dello Tsunami e dell’isola di Sumatra, che giusto per precisione si trova in Indonesia e non India, quando papà con il parere contrario del suo Direttore, Roberto Morrione decise di raccontare la vicenda in uno dei luoghi più martoriati dalle inondazioni, lontano dalle comodità e dai luoghi privilegiati dai quali tutti i media scrivevano – si legge ancora nel post -. È uno dei primi ricordi di cui ho contezza, avevo 5 anni, mia sorella 6, mio fratello forse 8, eravamo in macchina, erano circa 40 ore che nessuno riuscisse ad avere contatti con papà, mamma tratteneva le lacrime a fatica, sola con noi tre, faceva finta che andasse tutto bene, forse è stata la prima volta che ho avuto la sensazione che dovessi percepire la vita con papà come se fosse a tempo, con una data di scadenza.
Ebbene sì, è tornato sano e salvo e a distanza di 20 anni purtroppo per te, Andrea, per fortuna per noi e credo di poter dire per il paese è ancora qui, a svolgere il suo lavoro come sempre, vivo e vegeto anche se in tanti lo vorrebbero morto. Il morto del giorno è il giornalismo italiano, ancora una volta, e chi è l’assassino è evidente a tutti”.
ANDREA’S VERSION
(Andrea Marcenaro – Il Foglio)
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Da vomitare.
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Quando sto ebete scrive di quintalate di m…a deve far riferimento al direttore Ferrara…..come si riesca poi ad infilarlo nel ventilatore resta un mistero!
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A proposito di fact checking, Travaglio dice a 8 e 1/2 che non vuole censure. Beh io una che dice che B. era in prima fila contro la mafia la censurerei.
Tutti abbiamo diritto a esprimere le nostre opinioni, ma i fatti non devono essere taciuti o falsati.
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Lo sa, lo sa, lo sa perfettamente di chi è figlia e ne porta non solo il cognome e somiglianza nei lineamenti ma anche la portata intellettiva . Quelli che invece non hanno ereditato il suo DNA e che quindi non possono godere neanche del detto ” la mela non cade mai lontano dall’ albero” sono tutti i nostri pseudo giornalisti con avvinghiati i politicanti di ogni risma e specie , così vili ed attaccati alla pagnotta che si guardano bene da inimicarsi certa gente.
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Proviamo a (s)ragionare come l’ingenua Marina B. Dunque lo sveglio e intelligente babbo , non si sarebbe mai accorto che il malandrino Marcello Dell’Utri avesse tessuto, A SUA INSAPUTA, rapporti con la mafia con conseguente grave rischio imprenditoriale e reputazionale. Scopertolo, avrebbe definito non si sa bene perche’ il mafioso Mangano , infilato a tradimento a casa sua, “ un eroe “ e compensato l’infido e infingardo M. Dell’Utri con un lascito di 30 milioni. E’ proprio vero, l’unico difetto di Silvio B. era quello di essere “ troppo buono “.
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se un siciliano, che sa cos’è la mafia, l’ha nominata cavaliera, nonostante cotanto padre, vuol dire che, oltre le labbra al silicone, qualcosa di buono ce l’ha. non è facile scoprirlo, ma si può chiedere al maggiordomo taiani.
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A continuare a ripetere che Berlusconi è un santo alla fine tutti pensano che sia vero e che i marci siano quelli che dicono il contrario. è stata la strategia di Forza Italia per circa trent’anni.
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Un GRAZIE alla Redazione di Infosannio…..
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wow!
ero sparito di nuovo e questa volta pensavo di essere stato bannato per il mio commento di ieri riguardo al dare più potere alle forze dell’ordine.
forse un pò troppo esplicito ma, sia qui su Infosannio che nella vita in generale, la diplomazia non è mai stata un pregio di cui fregiarmi, ragion per cui avrei accettato il bando con dispiacere ma a testa alta e quindi a maggior ragione apprezzo Infosannio per permettermi di parlare anche quando non sono allineato con la maggioranza degli utenti.🤗
detto questo ( e domando scusa per il fuori tema) e tornando alla silente e rigida marina Berlusconi Mazzanti vien dal mare posso solo dire che non la capisco.
io al suo posto me ne fregherei amabilmente tutto lo stress che inevitabilmente porta la politica.
lascerei Piersilvio a occuparsi di Mediaset e gongolare ogni volta che guadagna qualche soldino in più oltre ai sei miliardi ereditati dal padre, e mi divertirei un mondo a fare la dama di carità donando in beneficenza più soldi possibili per tutto il tempo che il Signore mi lascia restare sulla terra, cercando di bilanciare almeno in minima parte tutte le cose storte fatte dall’illustre genitore.
ma i gusti sono gusti e soprattutto io( purtroppo) non sono marina Berlusconi.
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Forse si prepara ad entrare in politica alla prossima tornata!
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La brutta anatroccola non si rassegna al fatto di non valere niente, bisogna capirla poverina, chissà quante volte glielo hanno ripetuto da bambina, così ora tenta di rifarsi (non nel senso delle labbra), prendendo tutto quello che riesce, per compensare e dimostrare il contrario.
Solo che non funziona, si riempirà magari di cose fino a scoppiare, ma il buco che ha dentro non solo non si colmerà, ma si allargherà anzi sempre di più, inghiottendola.
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