
(Tommaso Merlo) – L’impero americano non riesce a fermare nemmeno un incendio. Ennesima figuraccia della decadente superpotenza a stelle e strisce. Lancia sonde nello spazio e bombe in giro per il mondo mentre i pompieri di Los Angeles non hanno acqua e mezzi per fare il loro lavoro. Classico degli imperi decadenti. Egoismo che si fa politica che si fa sistema turbocapitalista. Avidità e chimere materiali inculcate fin dalla giovane età che spingono i cittadini a competere per accumulare. Vince che arriva più in alto, chi compra più roba e status. Già, come no. Successo che si misura in dollari invece che in stati d’animo. Coi ricchi che sguazzano tra oro e pastiglie magiche mentre le masse lottano per sopravvivere o finiscono per strada. Ingiustizia sociale spacciata come normalità. Idiozia economica spacciata come unica via. Non persone ma aziende. Non società ma mercato. Non politica ma giullari delle lobby. Con le masse domate con carote tipo quella del sogno americano che si compra e si vende e si mostra da qualche parte. Chi fa i soldi non solo è felice ma comanda pure. Perché è tutto in vendita. Anche il potere, anche la democrazia. Anche valori e buonsenso. Con lo stato ridotto all’osso e diritti universali come sanità ed educazione ridotti a merce e quindi privilegio. Prima, seconda e terza classe. Con lo stato ridotto all’osso che butta via i quattro spiccioli che gli rimangono in guerra perché affare redditizio ed arma di distrazione di massa. Classico degli imperi decadenti, non capiscono che il loro vero nemico è dentro di loro e non là fuori da qualche parte. Sono decenni che gli americani fanno gli spacconi in giro per il mondo, hanno piazzato basi militari e portaerei ovunque, hanno rovesciato governi e raso al suolo interi paesi spendendo immense risorse pubbliche mentre a casa loro non riescono nemmeno a domare un incendio. L’ennesima tragedia ampiamente annunciata. Con la politica che scarica i barili ed i media che manipolano per servire gli interessi dei loro padroni. L’ennesima tragedia che richiedeva una competenza politica e servizi pubblici che sono stati smantellati. Prolifera solo quello che rende e pure nel breve periodo. A Los Angeles bruciano le mega ville dei divi di Hollywood, altra arma di distrazione di massa. Bruciano le case e le cose e con esse le illusioni materiali. Brucia il lusso ed il superfluo e con essi il vuoto esistenziale. Dalla prima classe all’ultima. Con le fiamme che avanzano verso le tendopoli di zombi iniettati di fentanyl e crack e verso i sobborghi da dove partono i raid degli sciacalli. Perdenti rassegnati e quelli con ancora il dente avvelenato. Giungla sociale, ingiustizia e frustrazione che si trasformano in violenza. Turbocapitalismo dove pochi hanno troppo mentre gli altri non hanno abbastanza. Stupidità politica, insensibilità umana. Persone ridotte a lavoratori e produttori e follower e clienti e consumatori anche di se stessi e del pianeta, in nome di una democrazia ridotta ad oligarchia economica e di una politica ridotta a marketing elettorale. Rossi e blu. Due facce dello stesso identico sistema, ennesima arma di distrazione di massa. Coi miliardari che ormai entrano nei palazzi ed i poveri cristi che li osannano. Turbocapitalismo che ha vinto prima sul lavoro poi su tutto il resto. Un’apoteosi. Con paesi più ricchi di interi continenti e persone più ricche di interi paesi. Egoismo che si fa politica che si fa sistema espressione del peggio degli esseri umani. Un sistema che ci inchioda ad una dimensione materiale, che ci aizza gli uni contro gli altri, che ci usa e ci getta, che ci riempie la pancia di cibo spazzatura e la testa di pattume informativo e che fallisce nel valorizzare e rappresentare la nostra dimensione più autentica. Che non riesce ad ammettere i suoi errori e a correggersi, che non riesce a garantirci una vera qualità della vita ed un mondo più intelligente e piacevole in cui vivere. A Los Angeles brucia l’ennesimo pezzo di un impero decadente, ma a finire in cenere devono essere le idee egoistiche che lo animano. Solo così potremo girare pagina per sempre e prevenire l’autodistruzione.
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Nerone suona la cetra mentre Roma brucia per sua mano.
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Un impero decadente prima o poi cade, e quando cade fa il botto.
Poi magari rinasce anche migliore, ma prima deve morire, e il momento della morte non è mai una festa.
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“Non è mai una festa” soprattutto per quei vassalli leccasputo (come noi europei, soprattutto italioti) che al primo segno di inquietudine, corrono subito a chiedere all’imperatore come va…
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Mi sono anche vergognato a pensarlo. Ma non troppo. Che le tempeste di fuoco che hanno devastato Los Angeles Sono una sorta di Nemesi per quei mesi di incendi e distruzioni causate a Gaza dalle bombe americane generosamente fornite ai Sionazisti
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«Classico degli imperi decadenti, non capiscono che il loro vero nemico è dentro di loro e non là fuori da qualche parte.»
Una, la prima, delle cose più giuste e stra-giuste mai scritte in assoluto.
«Sono decenni che gli americani fanno gli spacconi in giro per il mondo, hanno piazzato basi militari e portaerei ovunque, hanno rovesciato governi e raso al suolo interi paesi spendendo immense risorse pubbliche mentre a casa loro non riescono nemmeno a domare un incendio.»
La seconda delle cose più giuste e stra-giuste mai scritte in assoluto.
Bravo Merlo! 👏🏼💪🏼
E aggiungo che non mi meraviglierei più di tanto se poi, magari, hai visto mai, iniziasse così negli USA nell’anno 2025, la guerra civile statunitense. Non a causa di una moltitudine di poveracci che non hanno neanche più nulla da perdere, ma per la rabbia di un manipolo di miliardari, che invece da perdere hanno tutto (a iniziar dalle villone di tre piani con piscine, eliporto e ascensori alle Palisades a Los Angeles, CA) e pretendono il diritto di essere difesi e protetti dal proprio Paes… ehm, impero, che però non ha soldi per l’acqua per spegnere incendi dato che li ha spesi tutti per fomentare guerre demenziali sul resto del globoterràcqueo. Vedi, la sfiga… 🤷🏼♂️
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Giusto che pensassero ai loro problemi interni(che ne hanno) senza andare a ROMPERE I @@ AGLI ALTRI!
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