(Dott. Paolo Caruso) – Ma in quale secolo ci si trova? Chi parlava a Mar-a-Lago era Caligola, l’imperatore romano in procinto di insignire di titolo di “senatore” il suo cavallo, o Hitler a Monaco nel progrom del suo delirio? Era invece Trump, il Macho Tycoon americano, che più ringalluzzito della prima volta, parlò ubriaco di potere. Nel suo delirio paranoico minacciò di prendersi, anche con la forza,
la Groenlandia, attualmente della Danimarca dunque un membro della NATO, e il Canale di Panama. Ribadendo anche con la forza militare. Ha spavaldamente mostrato i muscoli, dando ragione a Putin, perché la NATO non doveva spingersi a tanto. Parlò a ruota libera e provocatoria su temi interni ed esteri, come il tema dei ricatti daziali a chi non starà al suo gioco. Già il Canada ritiene suo. Il prossimo presidente sarà – a suo dire – il governatore del cinquantunesimo Stato degli USA. Il Tycoon si ritiene onnipotente per il largo consenso ottenuto dagli Americani, in barba ai 34 capi di imputazione, che come spada di Damocle avrebbero dovuto pendere sulla sua testa. Per noi Italiani ha finalmente dichiarato, compiaciuto, il motivo della “visita lampo” della nostra ineffabile premier, Giorgia Meloni. Una dei pochi che è andata a venerarlo. Ma dove è finito il sovranismo meloniano? Una immagine triste che ci da l’idea di quanto conti l’Italia in Europa e nel Mondo. Finalmente gli iraniani hanno liberato Cecilia Sala, questo è l’importante, ma quale sarà il prezzo da pagare e quanto abbia inciso il viaggio della Premier nella reggia dorata del Tycoon? Sappiamo del contratto di un miliardo e mezzo stipulato con l’ azienda SpaceX di Elon Musk e da che parte sta la nostra Caciottara. Ora con la liberazione della Sala ci sarà l’ apoteosi dell’ ipocrisia e la destra di governo potrà riprendere la consueta farsa sovranista. Di sicuro comunque questa genuflessione d’oltreoceano non ci fa onore!