(Stefano Rossi) – E non c’è niente da fare.

Successe pure nel famoso discorso di Napolitano. Più lui criticava e offendeva, più scrosciavano applausi.

Anche oggi, al Senato, dopo il tradizionale concerto, Riccardo Muti, come sempre simpaticissimo, si è permesso alcune licenze.

Voi avete assistito a un concerto di due composizioni estremamente complesse, suonate benissimo dal fiore della gioventù italiana. Dall’Orchestra Cherubini. Vent’anni fa ho fondato questa orchestra per tramandare ai giovani gli insegnamenti che ho ricevuto dai miei grandi maestri.

Non provengo da accademie blasonate … Quelle mi hanno fatto membro onorario dopo. Io vengo dalla scuola italiana. Capite? Dalla scuola italiana!”

Dopo l’ennesimo telefonino che squillava, ha reagito con sdegno: “E stutatelo ‘sto telefono. Prima, sentendolo, ho guardato bene la partitura credendo che… (applausi) mi fosse sfuggito …”, e giù applausi.

Si è dilungato sui giovani, sulle bande musicali e sulle scuole per i giovani che, con etica, cercano armonia e bellezza durante la loro vita.

Vita brevis, ars longa”, ci ricorda a tutti quanto sia lunga la strada dello studio nella vita.

Quando il presidente La Russa gli ha consegnato una campanella, generalmente usata per sedare gli animi dell’Assemblea, Muti ha chiesto, preoccupato, se fosse d’oro.

Un chiaro riferimento al regalo che il sindaco di Pompei fece ai due ministri della cultura, Franceschini e Sangiuliano, nonostante una legge imponga il divieto di ricevere regali di ingente valore, fissato sopra i 100 euro (legge che riguarda i dipendenti della P.A., ma che, per un ministro serio e integerrimo, dovrebbe valere a maggior ragione).

Ha concluso con un proverbio cinese: “A furia di pensare ai fiori che i fiori fioriscono”.

Un chiaro riferimento ai giovani, troppo spesso dimenticati dalla politica.

A proposito, c’è chi ha visto Gasparri muoversi freneticamente, fare il segno “V” con le dita e, guarda caso, in quel momento, la Roma raddoppiava.

Ecco, appunto, i fiori che fioriscono, l’etica dei giovani e i Gasparri che esultano per una partita di calcio durante un concerto di musica classica.

Di più non possiamo sperare.