
(di Antonio Pitoni – lanotiziagiornale.it) – Ci si è messa pure la Commissione europea a rovinare la festa a Giorgia Meloni. Perché se da un lato la premier continua a sbandierare ai quattro venti l’impennata del tasso di occupazione a livelli record come un successo del suo governo, dall’altro si guarda bene dal citare l’inarrestabile declino dei salari italiani certificato ormai da tutti i principali organismi di rilevamento. Una lunga lista alla quale si è aggiuno pure l’esecutivo Ue che ieri, nella proposta di “rapporto sull’occupazione nell’ambito del Pacchetto di autunno del semestre europeo”, ha definito “critica” la situazione del reddito familiare lordo disponibile pro capite in Italia. Un quadro avvilente tratteggiato in base ai dati Eurostat, che nel 2023 hanno confermato un’ulteriore diminuzione del reddito familiare lordo sceso al 94% del livello registrato nel 2008, rispetto ad una media Ue del 111,1. In altre parole, mentre negli ultimi quindici anni le retribuzioni sono scese in Italia del 6%, nel resto dei Paesi dell’Unione sono cresciuti dell’11%.
Insomma, un’ulteriore prova del fatto che, mentre il lavoro aumenta allo stesso tempo diventa sempre più povero. Ma non è tutto. Perché, nonostante il livello “record” del 66,3% raggiunto nel 2023, il tasso di occupazione è “ancora 9 punti percentuali sotto la media Ue”. Per non parlare del gap registrato “nel sud (52,5%) e nelle isole (51,5%)”, senza contare inoltre il divario di genere al 19,5%, più del doppio della media Ue, e praticamente inchiodato da dieci anni a questa parte. Numeri che rendono ancora più inspiegabile, se non come una presa di posizione basata su ragioni puramente ideologiche, l’avversione del governo anche solo a discutere qualsiasi ipotesi di salario minimo. Un argomento al quale, però, sembrano particolarmente sensibili i componenti dell’esecutivo quando gli stipendi in questione sono i loro. Come dimostra la vergognosa norma infilata nella Manovra e poi ritirata non senza aver, però, incrementato il plafond dei rimborsi spese per ministri e sottosegretari che non siano anche parlamentari. Chissà altrimenti come avrebbero fatto ad arrivare alla fine del mese.
La nanacristiana è una sciagura per l’ Italia.
"Mi piace"Piace a 4 people
Situazione degna del bel Paese non sol delle popolari retribuzioni lese…aria poco varia e pregna d’odor di fogna…
"Mi piace"Piace a 4 people
L’OSCURATA CRISI ITALIANA – Viviana Vivarelli
Contro le balle propinate dalla propaganda di regime che parla di aumento dei lavoratori e di miglioramento dell’economia, le cose nell’Italia meloniana non vann per niente bene.
Sparito l’avanzo primario e rosicchiato senza reali miglioramenti per il Paese il PNRR, i salari italiani continuano a diminuire contro l’aumento arbitrario dei costi di benzina, bollette, taruffe autostradali e beni vari, nella connivenza del governo con i poteri forti e l’aumento dei benefit insulsi alla politica, già fin troppo pasturata di suo, mentre cifre enormi sono stanziati per cose inutili come la guerra ucraina o il ponte di Messina.
Dai dati Eurostat si conferma che il reddito familiare lordo è sceso al 94% del livello registrato nel 2008, rispetto ad una media Ue del 111,1. In 15 anni le retribuzioni sono scese in Italia del 6%,mentre nel resto dei Paesi dell’Unione sono cresciuti dell’11% e in certi Paesi addirittura del 36%. I lavoratori diventano sempre più poveri mentre i troppo ricchi hanno aumentato ancora di più la loro ricchezza. Se ci aggiungiamo gli extraprofitti non tassati di società energetiche e banche e una classe politica che si moltiplica come i cinghiali e non fa che aumentarsi introiti e spese inutili, il quadro è completo.
La Meloni sbraita col megafono che il numero degli occupati è aumentato e non si spiega allora perché il tasso di occupazione ia “ancora 9 punti percentuali sotto la media Ue”. Un punto percentuale nel tasso di occupazione può essere approssimativamente associato a un aumento di circa 117.500 occupati. In totale un milione di occupati in meno. E aggiungiamo per la cronaca che nell’Italia meloniana le cifre sono pure adulterate perché si considera occupato anche chi ha fatto solo un’ora di lavoro all’anno. E se non è truffa questa!!!
E ovviamente nel sud è peggio con la prospettiva di peggiorare ancora se l’autonomia differenziata passasse.
Anche la differenza di compensi lavorativi tra uomini e donne in Italia è più del doppio della media Ue, praticamente bloccato da dieci anni.
E aggiungiamoci il rifiuto del governo di discutere di salario minimo. Gli unici Paesi europei senza un salario minimo sono Austria, Danimarca, Finlandia, Svezia e Italia, però i primi 4 hanno contratti collettivi nazionali molto protettivi, per cui resta fuori solo l’Italia, che deve aggiungere anche di essere l’unico Paese europeo senza un reddito minimo di cittadinanza.
Insomma, peggio di così è difficile ma con i politici che girano (basta pensare a Salvini) tutto può essere.
"Mi piace"Piace a 2 people