TOTI, GIUDICE GENOVA RATIFICA PATTEGGIAMENTO

(ANSA) – Si è chiusa la vicenda giudiziaria per Giovanni Toti. Oggi, sette mesi dopo i suoi arresti domiciliari, l’ex governatore della Regione Liguria ha patteggiato due anni e tre mesi, convertiti in 1620 ore di lavori socialmente utili. Il giudice per l’udienza preliminare Matteo Buffoni ha ratificato quanto concordato tra Toti e la procura. I lavori socialmente utili verranno svolti presso la Lega italiana per la lotta ai tumori di Genova: si occuperà della comunicazione e risponderà al telefono per gestire le prenotazioni dei pazienti.
Potrà fare anche più di 15 ore settimanali, avendo ricevuto una deroga, e non solo nel capoluogo ligure ma su tutto il territorio italiano. Oltre alla posizione di Toti si è chiusa anche quella dell’ex presidente dell’autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini (tre anni e cinque mesi e 28 giorni) e dell’imprenditore portuale Aldo Spinelli (tre anni e tre mesi). Toti è accusato di corruzione per l’esercizio della propria funzione e finanziamento illecito ai partiti.
TOTI: PM, NON ERAVAMO SICURI DI CONDANNA PER ART. 319 CP
(ANSA) – GENOVA, 18 DIC – “Nei confronti di Toti la pena ha riguardato l’articolo 318, che è corruzione per asservimento della funzione. Inizialmente era contestato il 319, e cioè la corruzione per atti contrari a dovere d’ufficio. Abbiamo deciso così in prospettiva di un esito dibattimentale”. Così il procuratore capo di Genova Piacente dopo la ratifica del patteggiamento di Toti. “Sì è ritenuto che gli elementi in mano alla procura fossero più riconducibili a ipotesi della corruzione ex articolo 318 che al 319. Il vaglio della legittimità degli atti avrebbe comportato delle valutazioni sulle quali allo stato degli atti non si era sicuri di arrivare a condanna per 319, e cioè per corruzione per atti contrari”.
TOTI: PROCURATORE, PER NOI PATTEGGIAMENTO È SENTENZA CONDANNA
(ANSA) – Per la procura di Genova “la sentenza di applicazione della pena è una sentenza di condanna con effetti ridotti come giurisprudenza della Cassazione ormai ritiene”. Lo ha detto il procuratore capo Nicola Piacente dopo la sentenza di patteggiamento di Giovanni Toti. “Ci sono state diverse opinioni noi riteniamo di seguire l’orientamento della Cassazione, anche recente. Con riferimento a diverse scuole di pensiero, comunque non si può dire che oggi sia stata applicata sentenza di assoluzione”, ha spiegato il procuratore capo.
“Questa sentenza implica una ammissione di responsabilità? Non siamo in grado di effettuare un monitoraggio di effettivo significato che imputati e difese danno. Rimangono innocenti fino a sentenza definitiva”. Non è la prima volta che la procura propone patteggiamenti. “È una decisione – ha concluso Piacente – presa in una logica di non gravare l’ufficio dibattimento, già impegnato nel processo Morandi”.
1620 ore de pala e piccone ce volevano per rimetterlo in riga
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sti ca.. chissà che palle andare in punizione a rispondere alle prenotazioni , chissà come la prenderanno quelli che ci lavorano davvero !
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Ma come a Genova…ma non coi sono centri di assistenza vicino alla sua residenza.
E povera stella dovremo pagargli pure il biglietto o il taxi da casa al centro Tumori di Genova?
Dalla sua residenza a d arrivare a Genova non so quanti centri ci sono … che necessitano di una sua presenza…. ma vuoi vedere che deve tenere,nelle sue condizioni, ancora i contatti con i suoi ex di merende?
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Il cognome del giudice sintetizza bene tutta la vicenda.
E dire che in galera c’é gente che ha rubato 1/1000 di questa marmaglia.
Purtroppo non erano politici.
Poi bello che uno patteggia però è innocente ugualmente. Come se in Italia non ci fossero gli strumenti perché chi è ricco e ‘innocente’ si difenda adeguatamente.
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Che schifo di paese, anche perché, mi ci gioco tutto, non farà manco un’ora reale, firmerà soltanto il foglio di presenza e ciao.
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